Auguri e sono 96! Nato 8.07.1924 – La bandiera.- La donazione di plasma – Vietato vietare. – Phlox – Quando è nato il Welfare…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Auguri e sono 96! Nato 8.07.1924
Questa è la vita, caro Domenico, oggi, spegnerai novantasei candeline ma accenderai l’animo di tutti noi con il tuo sorriso gioioso. Nella vita ci sono cose che volano: ore, giorni, anni. Vi sono cose che restano l’amore, l’amicizia, il desiderio di tutti noi di festeggiare con Te i 96 anni. In questi anni ci hai insegnato così tante cose. Penso di parlare a nome delle figlie e nipoti, perchè tutti noi con Te abbiamo imparato il vero significato della parola amore, del rispetto e dell’amicizia. Sei sempre stato per tutti noi un esempio e sono sicuro che ancora abbiamo molto da imparare da Te. A 96 anni Domenico puoi dire a tutti noi che la che la vita è simile ad un’estate che scorre in fretta con le foglie gialle autunnali che sono già li ad attenderci serbando nell’animo refoli di ricordi dolci e amari, della Tua gioventù in Borgata S. Antonio a Favria, poi la guerra e i rastrellamenti e dopo le fatiche e lotte che hai fatto per crescere una famiglia con la compianta Lina di cui puoi essere orgoglioso. Da ricordare il Tuo impegno come pubblico Amministratore, sei stato Assessore all’Assistenza del Comune di Favria e devoto alla Borgata San Giuseppe dove hai ricoperto con entusiasmo ed impegno diverse volte il ruolo di Priore. Caro Domenico se Ti volgi indietro, sei la memoria vivente di più di 80 di vita; hai visto scorrere sul Tuo volto l’incedere dei mesi e delle stagioni, sul Tuo volto le Tue rughe raccontano tutta la storia e la bellezza della Tua vita, ma nel Tuo animo conservi una gioia raggiante come l’arcobaleno di prendere la vita ogni giorno armato di fede e di passione per quello che facevi e che sti facendo sino adesso. Anche se la vista Ti ha quasi abbandonato mi prendi la mano e la stringi forte, poi chiedi scusa, timoroso di farmi male e, mi sorridi con dolcezza. Ci guardiamo con quello sguardo che non dice niente ma dice tutto a chi lo sa. E le cose più belle sono lì dentro. Sono così orgoglioso che Tu sia il nonno dei miei figli perché la Tua vita è piena di esempi di amore e di saggezza. Oggi, in questo giorno speciale, e un giorno solo non basta per ringraziarti e festeggiarti quanto meriti, voglio solo dire due cose che non dico mai abbastanza: “Grazie” e “Ti voglio bene”. E allora tagliamo la torta e moltiplichiamo la felicità, Ti faccio i miei auguri di buon compleanno in questo giorno così speciale! Sei la persona migliore del mondo! Buon compleanno Domenico!
Favria, 8.07.2020 Giorgio Cortese

Certe emozioni si vivono in silenzio, come il donare il sangue. Venite a donare il sangue a Favria mercoledì 8 luglio, oggi, cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Donate il sangue, donate la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazio se fate passa parole e divulgate il messaggio

La bandiera.
La parola bandiera deriva dal lemma latino bandum a sua volta dal gotico banwo, segno insegna. Insomma insegna di banda o compagnia di soldati, un drappo generalmente di lana leggera, di varia forma e dimensione, di un solo colore o a più colori disposti verticalmente o a strisce orizzontali, e attaccato a un’asta o all’albero della nave su cui viene innalzato. Oggi la bandiera è il simbolo di una nazione, di un’associazione, di un partito, insegna di contingenti armati o di persone comunque raccolte per svolgere azione concorde. Ma la parola bandiera viene usata in molti modi di dire, sempre tenendo alta la bandiera, facendo sempre onore alla Comunità in cui viviamo e alla nostra amata Patria anche cercando di conservare le tradizioni. Facendo sempre onore alla bandiera, mostrando sempre una volontà decisa per la giustizia ed il rispetto delle leggi difendendo la nostra Patria. Nelle battaglie la bandiera andava tenuta alta di fronte al nemico sia pure dall’ultimo dei soldati rimasti vivi, a dimostrare l’intenzione di non arrendersi. Che misere sono quelle persone che per interesse cambiano bandiera, cambiando di continuo opinione e partito voltando bandiera. Beh ho finito e adesso alzo bandiera bianca, mi arrendo perché sulla bandiera non so proprio più cosa dire.
Favria, 9.07.2020 Giorgio Cortese

In estate le montagne regalano forti emozioni a tutti quelli che vanno a trovarle.

La donazione di plasma
Oggi parlo del plasma dal caratteristico colore giallo paglierino, composto per il 90% da acqua, in cui sono disciolti sali e proteine plasmatiche. Tra queste, albumina, fibrinogeno, fattore VIII, fattore IX e immunoglobuline, detti plasmaderivati, si possono ottenere dal sangue grazie ad un processo detto frazionamento. Tra le sue numerose funzioni vi è quella di mezzo di scambio di minerali essenziali ed il mantenimento del Ph del nostro corpo. Il plasma e i suoi derivati vengono comunemente somministrati a pazienti traumatizzati e pazienti con malattie epatiche gravi. La donazione di plasma rientra tra quelle effettuate impiegando la procedura di aferesi. In questo caso ci si avvale di una apparecchiatura, chiamata Separatore Cellulare, che separa i diversi componenti del sangue in un circuito sterile, reinfondendo, poi, nel donatore i rimanenti tramite soluzione fisiologica. In questo modo è possibile prelevare soltanto il plasma, plasmaferesi. Una donazione di plasma da aferesi dura circa 40-50 minuti, e si dona fino ad un massimo i 600ml. Non prevedendo sempre il prelievo di globuli rossi e bianchi, in aferesi è possibile donare anche se la mattina della donazione si hanno valori di emoglobina lievemente più bassi di quelli richiesti per il sangue intero. Il plasma, inoltre, essendo costituito principalmente da acqua, si rigenera più velocemente. L’intervallo minimo tra una donazione di plasma e l’altra, quindi, è molto più breve ed è di 30 giorni sia per donne che per uomini. Se interessato cell. 3331714827, grazie
Favria, 10.07.2020 Giorgio Cortese

Nella vita quotidiana ci sono quelle emozioni che non sono banali, emozioni capaci di lasciare un’impronta tangibile nel mio piccolo animo e che li riconosco nel tempo, perché le ho messe nel libro dei ricordi più belli, quelli indimenticabili dentro lo scrigno del mio cuore

Vietato vietare.
Quando avvenne il fenomeno del Sessantotto, il famoso Maggio parigino, allora avevo dieci anni, divenne famoso lo slogan: “vietato vietare”, adesso sarebbe un tipo di hastag. Oggi purtroppo sento sempre di più uno slogan molto sinistro: vietato parlare. Ogni movemento politico si sente depositario della verità o meglio dell’aletheia, una parola greca tradotta in più maniere come dischiudimento, svelamento, rivelazione, o verità. Il significato letterale di questa antica parola è lo stato del non essere nascosto; lo stato dell’essere evidente, e implica anche la sincerità. Senza scomodare Heidegger e i filosofi presocratici, nei social tutti si sentono depositari della verità come diversi politici e non solo. Vogliono vietare, proibire, impedire ad altri di fare qualcosa, o ordinare, disporre che non si compia una determinata azione. Il senso civico di ognuno di noi, o meglio il buonsenso ci imprimono un ragionamento deòntico, il dovere. Lo spirito deontico aleggia nella nella nostra società, altrimenti non potremmo vivere in un Stato che nessuno ha mai visto, né ad occhio nudo, né in una foto presa dall’aereo. Ma anche per le nazioni confinanti, le classi sociali, i governi, le banche, le università, le federazioni sportive. Eppure noi abbiamo quotidianamente esperienza di questi oggetti. Ne parliamo con la stessa facilità con cui parliamo di cose e di persone. Li nominiamo, li contiamo, li descriviamo, spieghiamo il nostro comportamento a partire da essi. Senza lo spirito deontico non sarebbe possibili che esistano cose sociali se non le si possono toccare o vedere, come le banconote, i partiti politici, i sindacati, i comuni, regioni, i presidenti della repubblica, le cerimonie di matrimonio, in un mondo che la fisica ci descrive come un insieme di particelle atomiche che si muovono in campi di forza! Tutto questo è possibile per le regole che ci hanno imposto per vivere tra pari, almeno questo penso della democrazia, ma da li a vietare di parlare e scrivere idee diverse da quello che pensano gli altri, questo forse è l’inizio della dittatura, o no? Purtroppo si sono cambiate le prospettive per chi nasce. Chi se ne è reso conto, si adatterà a fatica. Chi non se ne è accorto, navigherà nuovi mari con vecchie barche a rischio costante di naufragio. Disuguaglianza e nazionalismo sono in crescita. Il legislativo va cedendo potere all’esecutivo. Il “politically correct”, è assurto a dogma dalle elite globali e impedisce il confronto. L’individualismo ha vinto, la centralità della comunità ha perso. La tecnologia ha aumentato la rapidità d’interazione e anche della solitudine e ha portato alla crescita di false notizie. Oggi i meno istruiti rivendicano un ruolo, l’ignoranza è titolo di merito. Una furia iconoclasta serpeggia, alimentata dall’ignoranza. Il distruggere dei monumenti che ormai fanno parte dell’arredo urbano è becero perché non è rimuovendo la statua del dittatore e del generale, navigatore o politico che si è arricchito sulla tratta umana che si remde un servizio alle future generazioni, ma lasciare i i monumenti per ricordare cosa hanno fatto quelle persone nel bene o nel male. La propensione ad apparire alimenta l’autoreferenzialità ed è molto più facile vietare con il rischio di una deriva autoritaria che spiegare. Stiamo attenti la democrazia è una conquista che è costata sangue e vite umane ma è fragile e cade per le proprie pecche.
Favria, 11.07.2020 Giorgio Cortese

Ogni emozione lascia sempre una traccia di sé e prende una parte del mio animo.

Phlox
Non molto diffusi nei giardini Italiani, phlox sono molto amati in America e nel resto d’Europa, dove trovano spazio nelle aiole di perenni e di annuali. Si tratta di un genere che conta alcune decine di piante annuali e perenni, di origine nord americana e asiatica, di facile coltivazione e abbondante fioritura. I flox, perenni ed annuali, cominciano a fiorire all’inizio della primavera, producendo piccoli fiori a stella, tipicamente nei toni del rosa, con occhio in colore contrastante; alcune varietà producono un’unica strabiliante fioritura, ricoprendosi completamente di fiori, altre invece, soprattutto tra le varietà ibride, producono alcune fioriture fino all’estate. Si tratta di piante molto utilizzate anche nel giardino roccioso, dove mettono in mostra il loro delicato fogliame. Questa piante è originaria dell’America settentrionale ed il genere comprende circa 70 specie di piante annuali e perenni e qualcuna sempreverde, quasi tutte molto decorative per la loro fioritura vistosa. Possono essere utilizzate per bordure, per giardini rocciosi e aiuole, oppure per la coltivazione in vaso e per fiore reciso. Una delle più famose frasi sui giardini è del coltivatore di cespugli Karl Foerster. Ha detto che un giardino senza phlox è uno sbaglio, quando i phlox compaiono nel giardino, lo avvolgono con il loro profumo. I fiori maestosi e i magnifici colori di questo cespuglio decorativo ci accompagnano fino all’autunno. Il “fiore di fiamma” un tempo popolare nei giardini delle villette ora decora le aiuole di molti esteti del giardinaggio. Le affascinanti varianti di colore di questa stella dell’estate, l’eleganza del bianco, il rosa brillante, il fascino del blu o le audaci strisce rosse e bianche, avvolgono ogni aiuola in un sognante mare di fiori. Il cespuglio di phlox, con le sue fitte infiorescenze a ombrello, è un abitante ideale per le aiuole anche se viene usato semplicemente per coprire il suolo con fiori a diverse altezze. Il suo aroma leggero e vagamente pepato vi avvolgerà l’olfatto durante la siesta in giardino. Nella sua zona di origine in Nord America, la phlox copre un’area di oltre 1.000 chilometri su diverse zone climatiche – dall’Illinois al profondo sud della Georgia. In questo modo ha sviluppato la sua variabilità: i “fiori di fiamma” sbocciano nei luoghi più disparati. Se nelle basse pianure umide del fiume Ohio gli alti cespugli di phlox raggiungono i 2 metri di altezza, le comuni varietà da giardino, della famiglia delle Polemoniacee, si accontentano di un’altezza compresa tra 60 centimetri e poco meno di un metro e mezzo.
Favria, 12.07.2020 Giorgio Cortese

La storia è la memoria delle persone che ci hanno preceduto perché senza la loro memoria come esseri umani non siamo diversi dagli altri animali.

Quando è nato il Welfare.
Oggi con riscaldamento globale e la pandemia abbia imparato che il mondo è molto interconnesso, e che i fenomeni naturali che si producono da una sua parte possono avere effetti pesantissimi su scala planetaria. Questo avveniva già nei tempi passati benché allora non avessero la stessa conoscenza e coscienza che abbiamo noi oggi. Per capire meglio il presente dunque è indispensabile studiare catastrofi naturali della storia e i loro effetti sulle comunità umane. In un libro recentemente letto veniva citato quanto avvenne nell’estate del 1257 quando esplose in maniera devastante, sollevando masse di miliardi di tonnellate di roccia di terra, un vulcano nella lontana Indonesia il grande vulcano Samalas. Il sole venne oscurato a lungo da questa massa di materiale e le particelle furono trasportate verso il l’Europa e e qui turbarono il clima causando una riduzione delle temperature medie in Europa. Ne derivarono due o tre anni di grande maltempo che danneggiò i raccolti agricoli in Europa e nel bacino del Mediterraneo causando delle carestie. La nube arrivo in Italia nell’autunno del 1257, ma in quell’anno la vendemmia ed i raccolti agricoli subirono lievi danni. . Il problema è che l’abbassamento delle temperature portò piogge prolungate con allagamenti e in primavera iniziarono i cattivi raccolti. Nel 1259 il raffreddamento aumentò di mezzo grado, la carestia continuo e si diffuse epidemia forse di polmonite o di febbre tifoidea che fece diverse vittime. Nel 1260 gli effetti dell’eruzione cominciarono molto lentamente a placarsi. In questi tre lunghi anni ci furono carestie e penuria di cibo, in Italia si era a quel tempo della guerra tra guelfi ghibellini, in quell’anno avvenne la battaglia di Monteaperti che come afferma Dante, colorò di rosso le acque del torrente Arbia a causa del sangue versato dalle centinaia di caduti fiorentini, che erano guelfi, sconfitti dei senesi, ghibellini. Da Perugia prese avvio, in quel periodo il movimento detto dei “flagellanti“, che predicava come imminente l’Apocalisse sul mondo, per evitarla gli uomini si dovevano convertire e fare penitenza. Gli aderenti mortificavano il proprio corpo colpendosi durante cerimonie pubbliche con lo scopo finale di propagandare l’adesione a un progetto di pace generalizzata dato che sola completa rinuncia della guerra avrebbe potuto ottenere la Misericordia divina per l’umanità. Complice il fatto che effettivamente le polveri si stavano diradando e il tempo migliorava gradualmente. I “flagellanti” ebbero un grande successo in tutta Italia, spostandosi di città in città per promuovere conciliazione generale. Nel mezzogiorno d’Italia si sentirono molto meno gli effetti del peggioramento climatico quindi Manfredi Sicilia figlio dell’imperatore Federico II di Svevia ebbe modo di esportare il grano verso le affamati città del Centro Nord ed utilizzò questa risorsa come strumento di pressione politica vendendo frumento soltanto i suoi alleati. I governi Comunali non rimasero ad assistere passivamente al disastro ma presero delle misure drastiche per cercare di attenuare le conseguenze della carestia. Innanzitutto si pensò, per andare incontro alla popolazione affamata, avviando delle ispezioni per scoprire quanto grano fosse disponibile fra raccolti e scorte accumulate. Vennero emanati dei severi provvedimenti contro gli speculatori imponendo stretti controlli sulla vendita e l’esportazione di cereali e calmierando i prezzi per legge. Le autorità dei vari Comuni acquistarono grandi quantità di frumento a spese pubbliche. Avviarono severi provvedimenti per limitare il consumo del legno, indispensabile per riscaldare in anni di temperature gelide, ed infine lanciarono vasti programmi di lavori pubblici come la costruzione di nuovi argini per i fiumi e le manutenzione di strade ponti al fine di limitare le gravi conseguenze del maltempo. Insomma proprio in occasione della crisi del 1258 / 60 in Italia si produce la prima grande attivazione di una rete di protezione sociale pubblica e laica dell’Occidente latino. In Europa settentrionale, in Francia, Germania, Polonia e soprattutto in Inghilterra pagarono un prezzo altissimo ai cambiamenti climatici, portarono alla morte per fame e malattie decine di migliaia di persone, talvolta così numerosi da essere sepolti sommariamente in fosse comuni. Anche l’Italia fu duramente colpita ma con le politiche adottate dai vari Comuni, si riuscì a contenere i danni e la mortalità, permettendo alla popolazione della penisola di resistere efficacemente a un vero disastro planetario.
Favria, 13.07.2020 Giorgio Cortese

Ogni giorno che passa nella quotidiana vita speriamo di farci il nome che già abbiamo
giorgio1