Hai mai pensato di donare? – Ottobre è tempo di donazione di sangue. – Autunno, squarcio di luce… – Alberi del parco. – La sautissa ‘d Bra! – La Via Lattea. – Da Pedrolino a Pierrot…LE PAGINE DI GIORGIO CORTESE

Hai mai pensato di donare?
Sempre presi da mille attività, senza un attimo nemmeno per respirare, forse non ci siamo mai fermati a pensare che con un semplice gesto che non costa niente e non ci toglie nulla, possiamo fare tanto per gli altri. Perché non diventare donatore di sangue (o di plasma)?
Bastano un… cuore grande e pochi altri requisiti che sono l’età tra i 18 ed i 65 anni (la prima donazione va fatta entro i 60 anni), peso non inferiore ai 50 kg, essere in buona salute.
Chi risponde a questi pochi parametri può prendere appuntamento per le donazioni a Favria per mercoledì 7 ottobre ed effettuare la verifica di idoneità alla donazione, che comporta la compilazione di un questionario sulla propria anamnesi sanitaria ed una visita medica.
L’intervallo tra una donazione e l’altra deve essere di almeno 3 mesi: agli uomini è consentito un massimo di 4 donazioni, mentre le donne in età fertile possono effettuare fino a 2 donazioni all’anno. La donazione del plasma invece può essere ripetuta anche ogni 15 giorni, massimo con donazioni sangue 12 volte all’anno. Molte volte non ci pensiamo abbastanza spesso, ma è semplice moltiplicare 10 minuti del nostro tempo, questo il tempo impiegato per una donazione di sangue,
e trasformarli in una vita, per qualcun altro che è in difficoltà. Per info prenotazioni cell 3331714827. Grazie se hai letto il messaggio, lo condividi e se puoi vieni a donare!
Favria, 29.09.2020 Giorgio Cortese

Penso che non strapperò nessun foglio dalle pagine della mia vita. Le parole che ho scritto, sono le emozioni che ho vissuto.

Ottobre è tempo di donazione di sangue.
Donare sangue è importante perché il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita umana. La donazione del sangue è un gesto volontario, gratuito, periodico ed anonimo. Il sangue spesso è fondamentale in occasione di gravi traumi ed incidenti, in numerosi interventi chirurgici, nei trapianti di organi, nelle anemie croniche, nelle malattie oncologiche e in molti altri casi. In Italia servono circa 8000 unità di sangue ogni giorno. Donare il sangue è molto importante per garantirne una continua disponibilità, con scorte adeguate e di qualsiasi gruppo sanguigno. E’ la garanzia che sempre, per chiunque, ci sarà il sangue giusto e disponibile ad essere trasfuso in caso di occorrenza. D’altra parte per il donatore, oltre all’aspetto etico e morale di aiutare il prossimo, c’è il vantaggio di essere controllato regolarmente da un medico e di sottoporsi ad una serie di esami del sangue, gratuiti, grazie ai quali, alcune alterazioni iniziali per esempio della glicemia, della pressione arteriosa, del colesterolo possono essere subito evidenziate e affrontate tempestivamente dal medico curante. Per donare il sangue è necessario avere almeno 18 anni, essere in buona salute, con un peso di almeno 50 chilogrammi e una pressione arteriosa di almeno 110/70. Si può donare fino a 65 anni: oltre questa età i donatori che chiedono poter continuare vengono prima attentamente valutati dal punto di vista cardiologico. Donare il sangue è semplice e sicuro. Prima di ogni donazione occorre compilare un semplice questionario anamnestico (risposte SI – NO) sul proprio stato di salute. Il medico che effettua il prelievo valuta il questionario, controlla la pressione ed il valore della emoglobina e quindi procede al prelievo con un kit in cui la sacca di raccolta del sangue, comprensiva dell’ago, è un sistema monouso, sterile.
Ecco dove si può donare a ottobre nella zona 2 Fidas, Canavese:
Ciriè- San Carlo, giovedì 1 ottobre
Rivarolo, venerdì 2 ottobre
Favria, mercoledì 7 ottobre
Valperga, venerdì 9 ottobre
Forno, sabato, 10 ottobre
Corio, domenica 11 ottobre
Pertusio, domenica 11 ottobre
Forno, domenica 18 ottobre
Salassa, domenica 18 ottobre
Ciriè. Martedì 20 ottobre
Corio, martedì 21 ottobre
Agliè, venerdì 23 ottobre
Rivarolo, venerdì 23 ottobre
Rivara, sabato 24 ottobre
San Giusto, sabato 24 ottobre
Bosconero, lunedì, 26 ottobre
Lombardore- Rivarossa, martedì 27 ottobre
Pony Canavese, venerdì 30 ottobre
Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827
Qui di seguito cellulari dei referenti gruppi dove potete prenotarvi
Aglie’ 331-3539783
Barbania / Front _ 347-9033486
Bosconero 011-9889011 e 338-7666088
Cirie’ 340-7037457
Corio 348-7987945
Favria 333-1714827
Feletto 339-1417632
Forno Canavese _ 338-8946068
Levone 340-0675250
Locana 349-6623516
Lombardore / Rivarossa 333-3310893
Montanaro 377-7080944
Ozegna 339-3921510
Pont 333-8937412
Rivara 339-6339884
Rivarolo Canavese 348-9308675 e 347-4127317
San Giusto Canavese 377-1213021
Valperga / Salassa / Pertusio 347-5821598
Varisella / Vallo 333-9584743
Favria, 30.09.2020 Giorgio Cortese

Autunno, squarcio di luce…
L’autunno è uno squarcio di luce che sbuca leggero e prepotente da dietro un palazzo. L’autunno è il via-vai delle persone che corrono assorte e hanno in testa mille cose da fare. L’autunno sono i bambini che si affacciano all’esistenza con solo il peso di uno zaino dai colori sempre di una tonalità più intensa. L’autunno sono gli occhi luminosi delle ragazze che hanno lasciato nella borsetta le lenti scure dell’estate. L’autunno insomma è il ritmo blando di chi deve affrettare il passo, è la stagione dei libri nuovi per gli studenti, è il frusciare delle ore di luce che ti portano per mano verso una sera dolce e preziosa. L’autunno è una giacca di medio peso da indossare per attraversare un parco e canticchiare con la mente un pezzo di Lucio Battisti, una canzone che parla di carrelli da spingere al supermercato “sottobraccio a te” e di “prezzi rincarati”. Esco dal lavoro, piove e cammino una mano che sorregge l’ombrello e una occupata nelle tasche a frugare le chiavi dell’auto. C’è un ragazzo con la barba vicino ad una panchina, sotto la pioggia, al collo una sciarpa scura, lo fisso senza guardarlo e mi chiedo cosa starà pensando. Forse perché l’autunno è la stagione per riflettere e mi sembra normale che tutti stiano lì a fare un bilancio della giornata o, magari, di un’intera esistenza, pensare al sentiero della vita dove ci sono due strade e nessun “vigile” ad indicare dove andare. Si può lasciar decidere ai piedi o fare conto sulla testa, qualunque sia la decisione il risultato è dentro una busta chiusa che non so quando verrà aperta. Questo è l’autunno dopo c’è solo l’inverno, quella che neanche un meteorologo eccentrico può chiamare una mezza stagione!
Favria, 1.10.2020 Giorgio Cortese

La vita quotidiana è un rischio che non si può fare a meno di correre.

Cadere e rialzarsi è contemplato nella vita, fermarsi per venire a donare il sangue è una scelta per fare del bene, bene! Ti aspettiamo a donare il sangue a Favria MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazie se fai passa parole e divulghi il messaggio

Alberi del parco.
Parlano poco gli alberi, penso che passano tutta la vita meditando muovendo i loro rami. Ma basta guardarli in autunno quando si riuniscono nel parco davanti a casa, li soltanto i più vecchi conversano. Parlano di quando donano i loro alti rami alle nuvole e agli uccelli. Uno di loro bisbigliava come nei sui rami con le leggiadre foglie, simili per lui a dei capelli in estate un pettirosso aveva nidificato. Ma purtroppo la loro voce si perde tra le foglie che ingialliscono e incominciano inesorabilmente a cadere e di queLlo che dicono ne percepisco poco, quasi niente. Cari amici alberi, chissà quante storie di noi umani sapete e di quante generazioni favriesi avete visto passare sotto le voste magnifiche fronde. Gli uccelli migratori stanno per partire o sono già partiti o sentito un mormorio di una voce di un patriarca del parco che diceva sommessamente ai suoi vicini che non sapeva se attendeva un’altra estate e me ne ritorno mesto verso casa con la speranza di rivederci tutte e due il prossimo anno.
Favria, 2.10.2020 Giorgio Cortese

Nella vita di ogni giorno oltre alla forma dobbiamo metterci la sostanza, altrimenti il tutto è solo inutile fumo

Tutto scorre e muta nella vita come il nostro sangue, e allora vieni a donare. Ti aspettiamo a donare il sangue a Favria MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno di Te. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazie se fai passa parole e divulghi il messaggio

La sautissa ‘d Bra!
La sautissa ‘d Bra, in dialetto piemontese, la salciccia di Bra, è un insaccato riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale PAT, italiano, una ricchezza del Patrio stivale. Viene prodotta in Piemonte e unicamente a Bra, dalle e macellerie associate al Consorzio per la tutela e valorizzazione della Salsiccia di Bra. Detto questo su questo insaccato se ne sono dette tantissime, al punto che è difficile capire dove finisca la storia vera e inizi invece la leggenda. Perché, secondo la narrazione popolare, pare che inizialmente questa salsiccia fosse prodotta esclusivamente con carne di vitello, senza utilizzare quindi il grasso suino, e il suo consumo era destinato soprattutto al vicino comune di Cherasco, dove era presente una grande comunità ebraica che era solita fare rifornimento di questa particolare varietà di salsiccia al mercato braidese, per via dell’assenza del maiale, la cui vendita era però vietata dalla legge in tutti gli stati del Regno di Sardegna. Tuttavia, nel 1847 arriva la regia concessione di Casa Savoia, a firma del Re Carlo Alberto, si quello del primo statuto. Il Re per non danneggiare la comunità ebraica concede una deroga, autorizzando di fatto i macellai di Bra a usare la carne di vitello per la produzione di salsiccia fresca. Ed è così che, stando alla leggenda, Bra è diventata la capitale indiscussa della salsiccia bovina. Oggi non è più un prodotto al 100% bovino, per permettere una maggiore conservazione. Infatti, la grande criticità del grasso bovino è che dopo due giorni al massimo tende a diventare rancido, o meglio come si dice in dialetto ranse. Così, con gli anni è stato deciso di aggiungere della pancetta di suino macinata finemente alla carne magra di vitello, per allungare la shelf-life del prodotto, che non presenta conservanti. Un consiglio, acquistate della salciccia di Bra, prendete una fetta di pane fresco e provate e metterci un tocco di salsiccia di Bra cruda: sentirete l’esplosione di gusti e aromi in bocca. Oppure utilizzatela per un ricco sugo di salciccia, con cui accompagnare gli agnolotti o la polenta. Oppure, anche per un secondo di carne, e in questo caso provatea cuocerla sulla griglia o alla piastra oppure la sfumate con vino rosso, piemontese si intende.
Buon appetito.
Favria, 3.10.2020 Giorgio Cortese

La vita è simile ad una stoffa dove i giovani vedono dal diritto e i diversamente giovani dal rovescio.

La vita quotidiana non è fatta di protagonismo, ma è proporzionale a quanto amore diffondiamo anche con una donazione di sangue. Ti aspettiamo a donare il sangue a Favria MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazie se fai passa parole e divulghi il messaggio

La Via Lattea.
La Via Lattea esiste da miliardi e miliardi di anni e il suo colore biancastro ha suscitato la creazione di miti e leggende da parte dei nostri antenati, ma prima della nascita della vita sulla terra essa non aveva colorazione. Dal punto di vista etimologico, la parola Galassia deriva dal greco galaxias ossia latteo, utilizzato in epoca greca per designarla; poi dal latino Via Lactea. Alla via Lattea si riferiscono usando questo nome anche Eratostene, “Il circolo della Galassia”, ed altri autori greci, mentre per Ipparco è semplicemente “Galassia”. Presso molti altri popoli essa era nota come “il fiume celeste”. Fu nota anche come Eridanus, il ruscello celeste e a Roma come “ghirlanda celeste” ma anche “via celeste”. Ovido narra nelle sue Metamorfosi questo mito che ci racconta che Zeus, Giove, affascinato dalla bellezza e dalla fedeltà della mortale Alcmena, per potersi unire a lei, approfittò dell’assenza del marito Anfitrione e ne assunse le sembianze per ingannarla. Zeus fece durare la notte tre giorni e dalla loro unione nacque Eracle, Ercole. Saputo del tradimento Anfitrione decise di uccidere la moglie, solo l’intervento di Zeus riuscì a salvarla, lo convinse infatti a perdonare Alcmena. Era, Giunone, la legittima moglie di Zeus, non solo non volle accettare il bambino, ma tentò addirittura di ucciderlo. Zeus, approfittò del sonno della dea per attaccare Eracle al suo seno, perché sapeva che solo succhiando dal petto della madre degli dei, il semidio avrebbe potuto ottenere l’immortalità. Il bimbo però, già esageratamente forte da piccolissimo, ci mise una tale energia e forza che la svegliò e fece schizzare il latte da tutte le parti. Si narra che le gocce di latte cadute a terra diedero vita ai gigli, mentre quelle perse in cielo, originarono la Via lattea. In un’altra versione, la dea Atena, in complicità con Zeus, portò Era a fare una passeggiata e durante la loro escursione si imbatterono nel neonato abbandonato da Alcmena. Atena, stupita per la bellezza e la forza del piccolo, suggerì ad Era di attaccarlo al suo seno, perché si nutrisse. Era, intenerita, lo prese e lo attaccò al suo seno, ma egli cominciò a succhiare talmente forte che la dea, gemendo dal dolore lo allontanò da sé. Un getto di latte volò verso il cielo originando la Via Lattea, ma ormai Eracle era immortale e Atena, sorridendo, lo restituì ad Alcmena, raccomandandole di averne cura. In un altro mito Fetonte, figlio di Apollo e Climene, implorava il padre di cedergli temporaneamente il carro del Sole per poter dimostrare agli amici che lo stavano sbeffeggiando, che era davvero figlio del Dio Apollo. Da parte sua, Apollo, cercò di distrarre Fetonte da una idea così insana ma alla fine capitolò e gli concesse la guida del carro. Una volta partito però, Fetonte ebbe paura e commise l’errore di avvicinarlo troppo al cielo e lo bruciò dando origine così alla Via Lattea. I miti dell’antichità hanno e sempre avranno qualcosa da insegnare, anche all’uomo della post-modernità. Oltre ad aver gettato le basi dell’astronomia, una delle scienze più antiche, iniziando quello che sarebbe stato un percorso lungo quanto quello del genere umano ed arrivare fino a noi rappresentano dei temi universali che appartengono all’umanità intera persino a quella moderna. Sono la vita, la morte, il bene, il male, l’amore e l’odio: noi, nel tempo.
Favria, 4.10.2020 Giorgio Cortese

Ogni giorno c’è un solo modo di dimenticare il tempo, quello di impiegarlo bene.

La nostra vita è formata da infiniti secondi, usiamoli al meglio spendendo cinque minuti per una donazione di sangue. Ti aspettiamo a donare il sangue a Favria MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazie se fai passa parole e divulghi il messaggio

Da Pedrolino a Pierrot
La maschera Pierrot farebbe pensare che questa venga dalla Francia, ma non lasciamoci ingannare, Pierrot è nato in Italia! Ma è in Francia che ha trovato i caratteri che lo hanno reso famoso. Pierrot nasce, infatti, con il nome di Predrolino, ed è una versione dello Zanni, creata a fine Cinquecento da uno dei comici della Commedia dei Gelosi, Giovanni Pellesini. Come altre maschere della Commedia dell’Arte, all’inizio ha un carattere dalla doppia sfumatura, perché è un contadino a volte furbo, come Zanni, a volte ingenuo. Ma anche i suoi tratti sono andati definendosi nel corso del tempo, nel suo caso, il cambiamento è avvenuto in Francia. Qui, Pedrolino, variante di Pierino si è trasformato in Pierrot da Pierre, Pietro e ha dovuto adattarsi al gusto della corte francese cambiando nome. Pierrot. In Francia ha quindi perso quasi tutta la sua furbizia, trasformandosi in un romanticone, a volte innamorato di Colombina che però ama Arlecchino, a volte della luna. Insomma, degli amori impossibili e, mentre tutti gli altri servi sono ossessionati dal cibo, Pierrot pensa al suo amore, quindi è il più sentimentale tra Zanni, Pulcinella e Arlecchino. Forse per la sua malinconia, la popolarità di questa maschera è andata svanendo nei secoli successivi. Ma nell’Ottocento, il mimo francese Jean-Gaspard Debureau, 1796-1846, non solo ha fatto di Pierrot un mimo, riportandolo alla fama, ma ha anche definito le caratteristiche del suo costume che conosciamo ancora oggi. Pierrot moderno ha un abito bianco e largo, chiuso da bottoni neri, e un cappello nero. I suoi vestiti sono bianchi e larghi come quelli di Zanni, da cui deriva. La maschera, invece, è diversa da quella di Zanni, perché copre l’intero volto, è completamente bianca, tranne per la lacrima sulla sua guancia, e ha un’espressione triste. La lacrima e l’espressione stanno a ricordare la sua malinconia per un amore che non può avere.
Favria, 5.10.2020 Giorgio Cortese

Ogni giorno non trovo le parole per descrivere la passione che mi spinge lungo il fiume della vita, la posso solo vivere.

Ci sono momenti in cui la vita cambia le persone e altri dove le persone cambiano la vita ad esempio con il gesto di donare il sangue. Ti aspettiamo a donare il sangue a Favria MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE cortile interno del Comune dalle ore 8 alle ore 11,20. Abbiamo bisogno anche di Te. Dona il sangue, dona la vita! Attenzione a seguito del DPCM del 8 marzo 2020, per evitare assembramenti è necessario sempre prenotare la vostra donazione. Portare sempre dietro documento identità. a Grazie per la vostra collaborazione. Cell. 3331714827- grazie se fai passa parole e divulghi il messaggio
giorgio1