Ronchietto 1342 m - Brenvetto 1629 m


Dislivello: 300 m - Difficoltà: E
Caratteristiche: sentiero molto ripido, segnato con bolli rossi
Tempo: 45 min.- Periodo consigliato: in mancanza di neve, tutto l'anno; meglio evitare le giornate afose di luglio e agosto
Carte: IGM 1:25.000, Valprato Soana; IGC 1:50.000, Parco nazionale Gran Paradiso
/Gran Paradiso scala 1/50.000 Enrico editori Ivrea - Accesso: in auto, da Pont Canavese si percorre la provinciale n. 47 fino a Valprato Soana, da dove si imbocca la strada in direzione di Piamprato proseguendo fino alla località Fontanetta (circa 5 km da Valprato). Subito dopo Fontanetta si imbocca a sinistra la stradina asfaltata che in circa 500 metri conduce ai piedi della frazione Ronchietto, dov'è una piazzola adibita a posteggio.
Escursione breve ma faticosa, che porta a conoscere come e dove si viveva in queste montagne fino a pochi decenni fa.
                 la frazione di Brenvetto
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Si sale la gradinata situata al fondo dello spiazzo e si attraversa per intero la trazione Ronchietto. Uscendo dall'abitato ci si trova di fronte a una piccola croce di legno: qui è necessario prestare attenzione per individuare l'inizio del sentiero. Dalla croce si deve dunque svoltare a destra e, dopo un breve tratto, prima di un piccolo lavatoio di cemento, si gira nuovamente a destra e si sale a gradinata che, con alcune svolte, conduce all'inizio del sentiero, indicato da un cartello segnaletico in lamiera.

Il percorso ha inizio tagliando quasi in piano un tratto di prato e quindi comincia a salire decisamente, mentre il tracciato diventa sempre più evidente. Con pendenza assai sostenuta si perviene ( in circa 30 mn. ) ai resti di alcune baite, che si oltrepassano lasciandole alla propria destra.

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Si  sale sempre in modo assai deciso e, dopo circa 45 min. dalla partenza, appare la bianca chiesetta di Santa Maria Maddalena, posta a 1625 metri di quota, che sorge in bella posizione panoramica nel mezzo del sentiero che unisce i due nuclei di Brenvetto.
Le due frazioni sono ormai disabitate e le case quasi tutte cadenti; meritano comunque una visita, se non altro per rendersi conto di come gli abitanti della valle fossero capaci di ingegnarsi per costruire borgate anche nei posti più impervi e dimenticati.

La discesa è per l'itinerario di salita.