Ronco 940 m - Tiglietto 1247 m - Alpe Canaveia 1874 m - Lago di Canaussa 2216 m

Dislivello: 1300 m - Difficoltà: E
Caratteristiche: ottima mulattiera fino a Tiglietto; da Tiglietto all'attraversamento del rio Canaussa sentiero discreto; l'ultimo tratto su sentiero disagevole e faticoso
Tempo: 5 ore - Periodo consigliato: fine maggio-ottobre - Carte: IGC 1:60.000, Ivrea, Biella e bassa Valle d'Aosta/
Gran Paradiso scala 1/50.000 Enrico editori Ivrea
Accesso: in auto, da Pont Canavese si percorre la provinciale fino a Ronco Canavese, dove si parcheggia sulla piazza principale o in uno slargo prima dell'abitato, in prossimità del ponte in legno sul Soana.
Il sentiero che unisce Tiglietto ai laghi di Canaussa è stato riaperto tra il 1995 e il 1996 dalla Pro loco di Ronco Canavese, dopo anni di completo abbandono. Il percorso è segnato con bolli rossi Tiglietto è un'interessante frazione ben esposta ai raggi del sole anche in pieno inverno, ed é situata in bella posizione panoramica.
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Attraversato il ponte in legno, si imbocca la bella mulattiera che con un tracciato piacevole prende quota in uno stupendo bosco di larici, abeti e faggi. Con un susseguirsi di tratti di falsopiano e alcuni strappi si arriva a Tiglietto 1247 m, da dove nelle giornate limpide o di vento lo sguardo spazia fino alla basilica di Superga, sulle colline di Torino. Si attraversa per intero la frazione seguendo i segni rossi e si inizia un lungo tratto di mezzacosta; da principio la vegetazione è composta da piante di basso fusto, poi si susseguono magnifici boschi di faggi, con piante secolari di grosse dimensioni.
Oltrepassato il piccolo rio dell'Uja, il sentiero comincia a salire inerpicandosi quasi sempre in mezzo alla faggeta fino ai 1400 metri di quota, dove cessano le piante di alto fusto.
Si arriva quindi al guado del rio Canaussa, situato nei pressi dell'Alpe Revedone 1498 m (2.30 ore), e si inizia a salire sulla sinistra orografica del rio, su un sentiero ripido e disagevole.Questo tratto è assai faticoso e si svolge in un ambiente aspro e selvaggio. Nel procedere si incontrano i resti di due cavane da tempo in rovina, si riattraversa il rio Canaussa e si giunge all'Alpe Canaveia 1874 m.

 

 

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Panoramica invernale dalla quota 2720
in primo piano : a sx vallone di Canaussa, dx vallone Servino
in secondo piano: sx Arbella ... fino a cima Rosta



Da qui le tracce del sentiero si fanno sempre più incerte, ed è pertanto necessario seguire con la massima cura i segni rossi e i numerosi ometti in pietra. In breve si arriva al primo Lago di Canaussa (quota 2117; 4.15 ore),
si passa nelle vicinanze dell'alpe omonima, ben conservata e possibile rifugio in caso di maltempo, si contorna il secondo lago e si perviene infine al terzo Lago di Canaussa (quota 2216), situato nel mezzo di una conca che riflette tutta la struggente solitudine di queste montagne, dalle quali la presenza umana è ormai del tutto scomparsa.
La discesa è per l'itinerario di salita.