Da sol (Da solo)
(*)Martes 17 November 1998 (Martedi 17 Novembre 1998)
di Aldo Forlino


Da sola s'ancamin-a,
da sol con ij sò pensé.
A và pèr l 'erba olin-a,
pistand  ij dur senté,

quatà da 'n  vel ëd brin-a.
A varda j'aque... che meravia...
Vestì  'd  na giassa fin-a,
a lus ël  rì  'd  Campija.

A ciapa lì antrames,
dë dzora a l'Azarìa,
o për monté a San Bes,
a fà quèich folaria ?

L'arcan dla Val Soan-a,
a cala giù 'l sò vel...
Lo sèrco da na sman-a,
a lo sà mach ël cel,

lo sà sta bisa freida,
ch 'a cala giù dai fianch.
Rùdia, stà rèida,
la Reusa dij Banch:

- Ma cosa a l'é sto dròlo osel?
Ronza e sburdìss ij  mè camoss...
Sij mè rivass, gnènte ciadél,
né ch 'a së sbardo sti majon ross. -

Queidun as cala për ël canal,
queidun pì sù, marcia con calma.
A-ié chi cala giù per la val,
e chi ch'a monta al còl dla Balma.

Lassù, al gel dij doi vërsant,
na Madonin-a con le man gionte,
surbìa dal sò incant,
a prega 'n  mes dle ponte:

- Nosgnor, parèj lontan e generos,
a sèrco l' fieul sperdù...
Alvomie da sta cros.
A l'é con Ti lassù? -


Da solo s'incammina,
da solo coi suoi pensieri.
Và per l'erba olina.
pestando i duri sentieri,

coperti da un velo di brina.
Guarda le acque... che meraviglia....
Vestito di ghiaccio fine,
luccica il rio Campiglia.

Prende li in mezzo,
sopra all'Azaria,
o per salire a San Besso,
commette qualche sciocchezza?

L'arcano della VaI Soana,
cala giù il suo velo...
Lo cercano da una settimana,
lo sa solo il cielo,

lo sa quest'aria fredda,
che cala giù dai fianchi.
Rude, sta rigida,
la Rosa dei Banchi:

- Ma cos'é questo strano uccello?
Ronza e spaventa i miei camosci...
Sulle mie rive, niente chiasso,
né che si spargano maglioni rossi. -

Qualcuno si cala per il canale,
qualcuno più su, cammina con calma.
C'è chi scende giù per la valle,
e chi sale al col della Balma.

Lassù, al gelo dei due versanti,
una Madonnina con le mani giunte,
assorta dal suo incanto,
prega in mezzo alle vette:

- Nostro Signore, così lontano e generoso
cercano il ragazzo disperso...
SolIeviamoli da questa croce.
E con Te lassù? -

(*) Martedì 17 Novembre 1998, poesia scritta in dialetto Piemontese, racconta la storia di un giovane disperso durante l'autunno 1998, sulle montagne attorno al santuario di San Besso. Aldo Forlino, membro di spicco del Soccorso Alpino eporediese, avendo partecipato, insieme a tutte le sezioni del Soccorso alpino canavesano ed una moltitudine di amici di Renato, alle estenuanti ricerche protrattesi ininterrottamente per ben due settimane, scrisse questa toccante poesia in dialetto.
La Rosa dei Banchi, un tempo ambita meta per gli alpinisti canavesani, fu al centro dell'attenzione durante tutte le fasi della ricerca di Renato.
"La Madonnina" con le mani giunte e` una statuetta posta proprio sotto il colle della Rosa dei Banchi.
"lo strano uccello" (sto drolo usel) e' costituito dall'elicottero del Soccorso Alpino, mentre i "maglioni rossi" sono gli indumenti utilizzati dai soccorritori.
Aldo Forlino ha scritto altre belle poesie in dialetto, anche prendendo spunto dagli interventi del Soccorso Alpino.