Nella vita quotidiana quando sono sazio
anche la gola disprezza il miele, ma se una ho fame anche lamaro è dolce!
Questa mattina
Questa mattina un merlo nero, nel parco Martinotti ha planato sulla siepe fischiando sul
mondo freddo e disattento. Era in attesa della compagna che, ferma, osservava incuriosita,
nel primo mattino, i passanti frettolosi e affaccendati che sfrecciavano su auto rombanti,
come aerei in volo, sembravano presi da faccende serie, ma era soltanto tutta inutile
frenesia. Invece dellinutile agitazione che bello apprezzare una dolce sinfonia una
melodia di poesia musica dellanimo. Che bello amare la lenta e inesorabile passione
ascoltare il sussurro dello scrivere. Mi auguro che , il mondo, fermi la sua corsa per
proseguire con calma, senza frenesia per gustare la vita. Dolci parole sussurri di
pensieri veloci e indolenti che sfuggono come note danzanti, pregustare ogni giorno tutto
quello che sembra volare nella mente
Favria 18.02.2012 Giorgio Cortese
Fare la vera differenza! Il coraggio quotidiano del fare bene
Ho letto recentemente questo slogan: fare la differenza. Questa breve frase mi
ha fatto riflettere di quanto sia sopraffatto da una caterva di brutte notizie fornitemi
dai telegiornali e dai quotidiani, è penso che sia indispensabile fermarmi a riflettere
anche su quei versanti della vita che, pur di cronaca nera, mostrano come il bene non
muore. Mi viene in mente lepisodio di diverso tempo fa È noto a tutti il
contemporaneo decesso di tre operai di una raffineria sarda. Perché sono morti in tre?
Perché il secondo, non sentendo segnali di vita dal primo che si era calato nella
cisterna per iniziare lopera di pulizia, è sceso per soccorrerlo. Ma anche lui
viene ucciso dai potentissimi veleni respirati. Il terzo a sua volta, mosso dal desiderio
di salvare i suoi compagni di lavoro, scende e subisce la stessa sorte. Un quarto operaio
si è salvato, pur intossicato, perché sconsigliato da altri a calarsi nella cisterna.
Episodi simili, operai che muoiono per pulire cisterne di camion o di raffinerie, hanno
sempre avuto questo percorso: uno scende e non si fa più sentire, gli altri scendono per
soccorrerlo e muoiono. È possibile pensare che gli operai, dopo il primo, non abbiano
pensato che forse sarebbe toccato anche a loro la stessa sorte? Un po le cronache
delle precedenti disgrazie e un po di competenza nel proprio lavoro li avrebbero
dovuto spingere a non rischiare. Invece, uno dopo laltro, muoiono, mi pare che ci
sia scritto nel Vangelo: Non cè amore più grande di chi dà la vita per un
amico. Troppe poche volte faccio riflessioni su questa solidarietà che cè
tra i poveri che talvolta è grande a rischio della vita. Unaltra notizia che mi
aveva colpito tempo fa dei due nonni falciati sulle strisce pedonali, dalla solita auto
impazzita, che però riescono a salvare il nipotino di tre anni. Penso che queste persone
non sono eroi per caso, credo invece che non si diventa eroi in un istante se non
cè già nel cuore tanto coraggio e un grande amore per gli altri. E come non
ricordare i salvataggi in mare? Cè una persona che sta annegando e grida aiuto; uno
qualunque, pur non sapendo nuotare, si tuffa e lo salva, ma poi muore dinfarto.
Piccoli eroi che non saranno ricordati se non dai familiari in pianto. E qui mi viene in
mente un episodio dellestate scorsa quando a Palermo due immigrati nigeriani, vedono
un giovane pazzo, armato di martello, irrompere sulla folla e colpire e uccidere un
anziano e ferirne gravemente la moglie. Si mettono allinseguimento del pazzo e, a
rischio della propria incolumità, lo immobilizzano e lo consegnano alla polizia. I due
sono irregolari, vivono lavorando come parcheggiatori abusivi . La loro storia ricorda
quella di molti altri: lattraversata del Mediterraneo su un barcone, lapprodo
a Lampedusa, lidentificazione e come lieto fine, spero che gli sia stato concesso il
permesso di soggiorno come giusto premio al loro coraggio. Ecco tutta cronaca nera che si
trasforma in cronaca bianca, grazie alla generosità di qualcuno che sa rischiare la
propria vita. Penso che anche dai fatti tristi della vita dovremmo mettere in luce anche e
soprattutto il bene. Perché anche i giornalisti non fanno così? Penso che dai fatti
tristi della vita dovremmo sapere mettere in luce anche e soprattutto gli aspetti
positivi, questo vuole dire fare la vera differenza nella vita.
Favria 19.02.2012 Giorgio Cortese