I graffi del tempo lasciano cicatrici è vero, ma sciupano ben poco. È il battito tranquillo del mio cuore quello che mi fa dormire. la passione è quieta, l’ardore è sedato, l’animo riposa, e resta in calma placida ed olimpica attesa. Perché bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto.

Quando sono in ufficio l'agricoltura mi sembra molto semplice, quando il mio aratro è una matita o il mouse del computer e se sono lontano dai campi.

L’elegante arte della potatura del melo
Oggi pomeriggio ho incontrato ad una conferenza stampa la giornalista della Gazzetta del Canavese, Karen, con la quale abbiamo parlato della potatura delle mele. Questo episodio mi ha fatto ricordare questa sera che ogni anno quando mi accingo alla potatura delle mele nel mio frutteto penso che il gesto che compio insieme a milioni di persone sia una raffinata arte e mi viene in mente che nella mitologia Greca Gaia, la Madre Terra, regalò a Zeus ed Hera un albero carico di mele d'oro nel giorno del loro matrimonio. Vigilato da Ladon, il serpente che non dorme mai, l'albero era stato posto nel giardino delle Esperidi, figlie della Stella della Sera. Le Mele d'Oro di quell'albero divennero il centro di tante, famose storie d'amore, tentazione e corruzione, passando dal rapimento di Elena di Troia, fino al racconto della sconfitta e conseguente matrimonio di Atlanta. E, come si sa, la Storia non cambia, sia che si parli di Adamo, Iduna, delle Esperidi o di Avalon , l'idea che l'uomo ha del paradiso è rappresentata da un giardino in cui abbondano gli alberi da frutto: la loro irresistibile sensualità e la conseguente, calamitata seduzione. Per quanto mi è dato sapere i nostri antenati sono sempre stati innamorati della frutta, infatti è l'unico alimento, a parte il latte ed il miele, che la natura ci regala. La mela, in tutto questo, ha una sua storia particolare, è da sempre associata a simboli anche estremi tra loro. Se da una parte la si trova a simboleggiare l'amore, la bellezza, la fortuna e la salute, il conforto, e la saggezza, dall'altra è l’emblema della tentazione, sensualità e sessualità, virilità e fertilità.
Ma ritornando alla potatura che è un' operazione fondamentale per la salute e la stessa sopravvivenza delle piante penso che deve essere attuata con misura e buon senso. Innanzi tutto è bene sfatare alcuni miti: non e' vero, per esempio, che un “taglio forte” aiuti gli alberi a rinforzarsi, ne' che l'intervento debba consistere solo nella cimatura dei rami. La potatura si pratica per diverse ragioni, ed è qui che sta la sua eleganza, sia per dare una forma alle giovani piante; per eliminare i rami secchi o quelli malati; per arieggiare la pianta; per evitare danni da rami che possono cadere o arrivare a toccare punti non desiderati; e, soprattutto, per favorire la crescita dei frutti e per ridurre la produzione di ramaglia. Perchè tutto questo si realizzi occorre però rispettare modalità precise. Personalmente le chiamo le sette regole auree della potatura:
1) La potatura non deve modificare drasticamente la forma o il portamento delle piante.
2) Il taglio dei rami non deve essere fatto a moncherino, ma lasciando un germoglio proporzionato che funga da nuova cima vegetativa.
3) Il taglio deve essere netto e pulito, e se inavvertitamente provoco degli strappi alla corteccia , provvedo nel riprenderli subito per evitare che siano letali per la pianta.
4) Devo sempre rispettare il collare di attaccatura dei rami a quelli più grossi o di questi al tronco. 5) Evito sempre dei tagli che stortino la pianta, forzandola a crescere in una direzione diversa da quella primitiva o naturale, perciò nessun taglio che lasci solo moncherini di tronco o rami a brancolare nell’assoluto vuoto.
6)Nessuna cimatura generalizzata di rami rispettando gli organi fruttiferi. Nel melo si chiamano dardi e le brindilli, che sono dei corti e deboli rametti con in punta una gemma, impiantati su rami più grossi.
7)La potatura insomma deve essere proporzionata all' energia e allo sviluppo della pianta, deve essere una toilette, non un' operazione chirurgica, non deve appagare l' occhio, ma aiutare la pianta nel suo sviluppo.
Pensando alla potatura una delle certezze di questa vita è che non possiamo potare via nulla, nemmeno i ricordi. Ma della vita sarebbe bello conservare tutto: le fotografie scattate, il sorriso dei miei cari e degli amici sinceri. Della vita sarebbe bello portarmi sempre dietro la musica, il sole, il mare. Della vita mi piacerebbe conservare il colore dell'arcobaleno, il sorgere del sole e il tramonto, l'inverno, l'estate, la primavera e l'autunno. Sarebbe bello conservare la felicità e, perché no, anche il ricordo di un dolore. Personalmente della vita mi piace l'autentico entusiasmo, un sentimento pregiato del quale ammiro il bagliore, ovunque lo veda. E poi come diceva il grande Totò : “Se volere è potere, allora... volare è potare”
Favria 29.02.2012 Giorgio Cortese

Se Tu hai una mela, ed io ho una mela e ce la scambiamo, allora Tu ed io abbiamo sempre una mela. Ma se Tu hai un’ idea, ed io un’idea, e ce la scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee