La casta dorata
Hanno gelide voci i guru dellefficienza impegnati come sono solo ad inseguire utili
e a mascherare sconfitte e i mai nascosti ingordi appetiti Non si rendono conto del lavoro
e delle fatiche della povera gente che viene tenuta in vita nel suo silenzioso lavoro
quanto basta, la ricchezza è tutta della Casta. Ma se percorro le strade di periferia
incontro la sincera solidarietà fella gente che con me condivide pure i sogni. Ma dentro
il palazzo lucente come uno specchio dove abita il potere la competizione è la regola e
legoismo e la solitudine indossano entrambi un trucco osceno. Ma se oltrepasso i
cancelli del potere non ascoltare le voci dai bassifondi dei palazzi.
Favria 2 marzo 2012 Giorgio Cortese
Ed è negli occhi del bimbo, nei suoi occhi scuri e profondi, come notti in bianco, che
nasce la luce.
Afferrare il vero significato della vita è il mio quotidiano compito, interpretarla il mo
problema, ma esprimerla la mia vera missione
L'ignoranza
Venerdì nel tardo pomeriggio ho partecipato alla commemorazione del centenario della
scuola dinfanzia JEAN SERVAIS. E al termine della bella manifestazione, ben riuscita
grazie allencomiabile lavoro della sempre super attiva Maestra Giovanna, parlavo con
dei conoscenti quando una di queste persone insisteva a pronunciare il nome come italiano
e non come francese, ignorando che il Servais di madre lingua francese. Infatti il
testamento da lui redatto era stato scritto nella lingua transalpina. Lepisodio mi
ha rammentato una frase del viennese Karl Popper : La nostra conoscenza può essere
solo finita, mentre la nostra ignoranza deve necessariamente essere infinita. Certo
espressioni analoghe erano state dette o scritte da scienziati del livello di Einstein,
Heisenberg e Planck. L'orizzonte della nostra conoscenza, pur esaltante, quanto più
s'allarga tanto più vede l'immensità dell'ignoto che gli si schiude innanzi. Questa
"ignoranza" è nobile e Montaigne, il celebre pensatore del Cinquecento, nei
suoi Saggi la puntualizzava così: L'ignoranza che si conosce e giudica non è vera
ignoranza. Lo è solo quando ignora se stessa. Purtroppo ogni giorno mi imbatto in
ignoranti saccenti, questi si che sono dei veri ignoranti ed il loro ignorare è per conto
mio un male invincibile. Perché oggigiorno la superficialità è una divisa indossata con
orgoglio, l'arroganza dell'insipiente è rispettata e considerata segno di decisionismo e
persino di acutezza. Essa conduce non solo all'approssimazione e all'impreparazione, ma
anche alla rozzezza, all'inciviltà, alla cafona, come si è soliti dire , e chi lo è non
s'imbarazza certo di essere così classificato. Vorrei finire con un frase nientemeno che
di Voltaire il quale nella sua Vita di Federico II scriveva, fin esagerando: Non
sappiamo nulla di noi stessi e ci muoviamo, viviamo, sentiamo e pensiamo senza sapere
come. Gli elementi della materia ci sono sconosciuti. Siamo ciechi che procedono e
ragionano a tentoni.
Favria 3.03.2012 Giorgio Cortese
Molte volte non oso affrontare certi problemi perchè mi paiono difficili , ma rimarranno
sempre difficili finché non oso affrontarli.
La donna
La donna è come una virgola, piccola, semplice, ma con un dono straordinario: il suo
cuore!Il cuore della donna alleva, educa, nutre, ama, adora, culla, veglia; si affanna, è
afflitto, angustiato, ha patito, penato, accarezzato, coccolato, vezzeggiato, ha pianto in
silenzio, ha sperato, ha amato. Sempre. Auguri a te, donna di ogni età!
Per un uomo
Per un uomo la donna è fondamentale, per noi uomini la donna è da accarezzare, così
importante da sognare, perché siamo solo dei fifoni, noi uomini imbroglioni, non
riusciamo a fare niente, se non abbiamo una donna in mente. Solo una donna, riesce a
trovare un sorriso e anche in una lacrima.
Unopinione
Un'opinione è sempre e solo un'opinione, giusta o sbagliata che sia, e fino a prova
contraria non si può costringere una persona a cambiare idea per forza o convincere
qualcuno che la sua sia quella giusta.
Il mappamondo!
Sono così abituato a guardare il mappamondo dal lato al cui centro è disegnata
lEuropa, che quando mi capita di vedere laltro emisfero rimango stupito: è un
grande vuoto occupato solo dallOceano Pacifico. Ma osservandolo meglio mi accorgo
che su quel mare immenso galleggiano centinaia di impercettibili puntolini: fra essi
cè la Polinesia. Queste isole sono piccoli mondi a se stanti, terre diverse da
tutte le altre, dove il mare ha sempre creato una storia al giorno. Spesso sono le isole
stesse, nel loro mondo chiuso e prigioniero del mare, a far crescere storie
che sulla terraferma non sarebbero mai nate. Un luogo incantevole, fonte
dispirazione per pittori e uomini di cultura che hanno soggiornato in queste lontane
isole dellOceano Pacifico. La Polinesia Francese non incarna solo il fascino di una
meta lontana, ma rappresenta nel mio immaginario un luogo dove in un ambiente naturale
ancora intatto rivivono quotidianamente le tradizioni di un popolo fiero delle sue
origini. Gli arcipelaghi polinesiani sono la culla di una civiltà ricca di mistero e
depositaria di leggende affascinanti. I marae, luoghi di culto allaperto, sono la
testimonianza più vivida della religiosità degli abitanti del luogo, che hanno
lonore di essere gli inventori dei tatuaggi quale forma di espressione e
comunicazione nonché simbolo di appartenenza. I cinque gruppi di isole che costituiscono
la Polinesia Francese sono Isole della Società, Isole Tuamotu, Isole Marchesi, Isole
Australi e Isole Gambier, presentano ciascuno un clima ed una morfologia differente.
Questo mi ricorda che nella vita devo vedere le cose anche da un altro angolo, oltre al
ragionamento, atto indispensabile per levare la cataratta alla mia cecità è quello che
debbo vedere coi miei occhi. Devo insomma quotidianamente togliermi la cataratta dagli
occhi del pensiero, ed intendo riferirmi allaccumulo di pensieri vani, di modelli
banali. Purificare lo sguardo fisico e interiore con meno televisione e più letture
autentiche, con meno chiacchiera e più riflessione. E poi , attivare ogni giorno la
capacità di giudizio, al saper criticare argomentando, al farmi unopinione autonoma
in modo ponderato e serio. Sospettare di tutto e bere tutto sono due estremi da evitare,
entro i quali però devo esercitare la mia valutazione con discernimento e pacatezza,
ricordando sempre quello che diceva il poeta francese Alfred de Musset: Ognuno ha i
suoi occhiali, ma non sa mai troppo bene il colore delle lenti.
Favria 4.3.2012 Giorgio Cortese