Certi giorni la vita mi appare come una commedia, non importa quanto è lunga, ma come è recitata. Poi improvvisamente accadono cose che sono come domande, passa un minuto oppure anni, e poi la vita risponde. Ecco allora che è importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla vita. 

L’uomo non è la creatura delle circostanze, sono le circostanze le creature dell’uomo. Molti volte non  esiste modo migliore di gestire la propria vita se non toccare la vita di un altro, con amore e un sorriso.

Corollario di Livraghi alla Prima Legge di Cipolla:

“In ognuno di noi c’è un fattore di stupidità, che è sempre più grande di quanto supponiamo.” 

I cinque pilastri della stupidità

C'è un solo peccato, al mondo: la stupidità'. Sono le parole che Giuseppe Ungaretti lesse su una copia del Vangelo che l'amico Moammed Sceab, il giovane egiziano che l'aveva accompagnato da Alessandria a Parigi, gli fece trovare prima di suicidarsi, nel 1913. "Il n'y a qu'un peché au monde: la bêtise". È drammaticamente vero: la stupidità è una della cause principali del male del mondo, anche perché è compatibile con l'intelligenza. Un momento di stupidità in una persona normale può rovinare una vita, come Esaù ha imparato a sue spese. Avrà poi un bel darsi i pugni in testa per quel maledetto piatto di lenticchie, ma ormai la primogenitura era irreversibilmente passata allo scaltro Giacobbe.  Ieri ho preso in prestito in biblioteca il libro di Carlo Cipolla e scoprire il tasso di stupidità che sussiste in ciascuno di noi, persone normali, penso che sia un esercizio salutare e corroborante. L'economista Carlo Cipolla, che ha insegnato a lungo all'Università di Berkeley, ha sviscerato a fondo il problema della stupidità, elaborando cinque leggi ormai ben note: Prima Legge. Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero degli individui stupidi in circolazione. Seconda Legge. La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona, spesso ha l'aspetto innocuo/ingenuo e ciò fa abbassare la guardia. Terza Legge. Una persona stupida è chi causa un danno a un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita. Quarta Legge. Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. Quinta Legge. La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista. Giancarlo Livraghi si è assunto il compito di chiosare e divulgare le teorie di Cipolla, e lo fa in un sito Internet assai divertente, che invito a visitare (http://gandalf.it/stupid). In un  aggiornamento, Livraghi si sofferma su tre sorelle della stupidità: l'ignoranza, la paura, l'abitudine. Ascoltiamolo: "Una delle più gravi manifestazioni dell'ignoranza è "credere di sapere". Così come è molto stupido chi non si accorge mai della propria stupidità, è incurabilmente ignorante chi non si accorge mai di "non sapere"". Ed ecco l'antidoto: "Uno degli strumenti per non essere troppo condizionati dall'ignoranza è una insaziabile curiosità, una voglia di sapere e di capire anche cose che a prima vista possono sembrarci non necessarie. La curiosità (insieme alla capacità di ascoltare) è una vivace e simpatica sorella dell'intelligenza". Quanto alla paura, Livraghi osserva che chi crede che nulla sia mai temibile non è coraggioso, è stupido: "La paura, intesa come coscienza dei pericoli e dei rischi, è una forma di intelligenza". Anche la persona più sicura ha qualche area di insicurezza, tanto più pericolosa quanto meno si è disposti ad ammetterla: "Eliminare del tutto la paura è impossibile. Ma è possibile conoscerla, governarla, ridurne i danni. Capire le nostre paure (e quelle degli altri) è uno dei modi per essere meno stupidi".  Infine, per rompere il circolo vizioso delle abitudini, si può cercare di sostituirle con abitudini diverse: "Per esempio, abituarci a essere più curiosi, più aperti, più disponibili alle scoperte che spesso ci passano davanti, ma che ci sfuggono perché siamo incapaci di vedere ciò che non rientra negli schemi abituali". Per saperne di più, dunque, non è stupido sfogliare il sito di Livraghi.

Febbraio 5.02.2012   Giorgio Cortese