Cerca la verità nella meditazione e non nei
libri ammuffiti. Per cercare la luna guarda il cielo, e non nello stagno. Proverbio
persiano
Il 5 maggio
Dedicata a Napoleone. Scritta dal 17 al 19 luglio 1821, sotto giornate di pioggia, cioè subito dopo ch'era giunta a Milano la notizia della morte di Napoleone, avvenuta appunto il 5 maggio a SantElena dove si trovava in esilio Certo Manzoni non amava la dittatura del Piccolo Corso, però considerava giuste le idee della Rivoluzione francese, che Napoleone voleva imporre con la forza a tutta Europa. L`ode esprime l`intensa commozione che l`improvvisa morte di Napoleone Bonaparte suscitò nel poeta e in tutti gli europei. La poesia non e` una celebrazione della figura del Piccolo Corso, per cui il poeta non ebbe mai simpatia,ma una riflessione morale e religiosa sul mistero della morte. La rievocazione storica fa da sfondo al dramma di un uomo che,dopo aver deciso i destini dell`Europa, si trova alla fine solo di fronte alla morte. Anche in quest`opera e` evidente il richiamo alla Provvidenza,che sola piò dare un senso a tutte le imprese umane e che quindi giustifica la presenza del Piccolo Corso nel mondo.
Favria 5 maggio 2012
La vita
La vita quotidiana è fatta di buie strade e tortuosi
sentieri. Se ci fosse luce su quelle strade e i sentieri fossero privi di tortuosità la
vita sarebbe più facile, ma mancherebbe il coraggio. Il coraggio è vita, se non
esistesse il coraggio non ci sarebbe vita, quindi senza paura, devo attraversare la
tenebrosità di quelle strade facendo attenzione a dove e a come metto i piedi
attraversando quei sentieri. Perché mi possono costringere a cadere, possono impedirmi di
rialzarmi, ma non mi possono privare del coraggio di riprovarci un'altra volta.
Favria 6.05.2012
Salire gradualmente i gradini della mia vita, i quali per anni vedevo
solo come una meta oscura, è sicuramente il miglior modo per apprezzare me stesso e la
mia vita.
La paura di perdere, un arte!
Scriveva Federico Gsarcia Lorca: Ho paura di perdere la meraviglia dei tuoi occhi di statua e l'accento che di notte mi mette sulla guancia la rosa solitaria del tuo alito. Ho preso queste belle parole dinizio poesia per parlare della paura di perdere che è un arte. Certo perdere è doloroso ma necessario per cambiare, le chiavi di casa, i progetti, talvolta anche i sogni L'importante è non perdere il coraggio e la capacità di rialzarmi, di andare avanti nel cammino. pieno di sogni da realizzare, di piacere, di forza e di amore per la vita! L'arte di perdere non è una disciplina dura tante cose sembrano volersi perdere ma la loro perdita non è mai una sciagura. Ogni giorno mi devo esercitare a perdere di più, senza paura: luoghi, e nomi, e destinazioni di viaggio. Nessuna di queste perdite sarà mai una disavventura. L'arte di perdere non è una disciplina dura, benché possa sembrare sullattimo una sventura
Favria 6.05.2012
IL COMMIATO DA SINDACO: Arrivederci a cinque meravigliosi anni
È regola dell'uomo avveduto abbandonare le cose che lo
abbandonano; cioè, non aspettare di essere un astro al tramonto. Sì, questa è
l'ultimo giorno da Sindaco pro tempore in Favria e ho scelto una battuta finale tratta
dall'Oracolo manuale, 1647, di un letterato spagnolo Baltasar Gracián, che usa il verbo
triste del distacco, abbandonare. Egli, però, ricorda anche che è saggio
abbandonare prima di essere abbandonati, formulando così una legge ardua da praticare,
quella del sapersi ritirare nel bosco, cioè nel silenzio, quando si giunge a
una tappa avanzata del quotidiano cammino della vita, come insegna l'antica sapienza
indiana. Anche la mia vita in questi bellissimi, indimenticabili e meravigliosi
cinque anni ha avuto una svolta importante ed è, quindi, giusto che lasci lo spazio ad
altri prendendomi cinque anni di riposo. A questo proposito mi viene da pensare che
nel mio cammino quotidiano ho incontrato dei fiori, intendo per fiori degli animi
nobili, che emanano più profumo verso
Favria 7 .05.2012