Siamo fiori di robinia
Questa sera tornando a casa dal lavoro non ho potuto non notare la bellissima fioritura dei fiori di robinia, e allora mi è venuta in mente una strofa di Walt Whitman che in Foglie d'erba dice: siamo fiori di robinia, spargiamo profumo tutto intorno ai sentieri, mattina e sera. Che bella la fioritura della robinia . che viene anche chiamata comunemente acacia. E si con la fioritura dellacacia si è aperta la primavera, il sogno è diventato realtà. Al vento freddo vento tiepido si è sostituito. Che bello al mattino ascoltarne i sussurri della primavera, sono canti di uccelli in amore. Dolci e melodici col vento accarezzano il fiore. Cantano i merli e noto un merlo un merlo che si posa al margine del parco. Ascolto lape ronzando appena intona un canto d'amore e nel suggere il fiore di acacia di lui si riempie. Sento fremere i fiori dacacia al sole ed al vento lasciando all'ape il suo e mio dolce nutrimento. Mi sembra questa un sogno, realtà di primavera inebria i sensi e di dolcezza mi inonda il pensiero.
Favria 9.05.2012
Può ben dire la sua un leone, quando a dire la loro ci sono tanti asini in giro. Ma attenzione nessuno può fare ragliare un asino contro la sua volontà. Un cammello spelacchiato porta pur sempre il carico di molti asini.
Nel trionfo attenzione allinvidia!
Se la prima regola dellamicizia è
quella di coltivarla, la seconda è quella di essere indulgenti quando la prima è stata
infranta. Sullamicizia i filosofi hanno scritto tantissimo, oscillando spesso tra i due estremi dallenfasi al sarcasmo. Mi viene
da riflettere, da un lato, alla lapidaria e commossa definizione delle Odi di Orazio,
animae dimidium meae, lamico è metà dellanima mia; e daltro
lato mi ricordo dellaltrettanto lapidario e ironico amicus ollaris, lamico
della pentola, del Satyricon di Petronio. Certo lamicizia è un
sentimento umano che può essere anche bifronte. E faccio questa considerazione
sulla frase di Voltaire che un amico mi ha inviato tramite sms. Certo, fondamentale
è coltivare lamicizia con tutte quelle premure che riserviamo a una
pianta, se non vogliamo che inaridisca e muoia. La prima regola afferma che il modo
autentico per avere un amico è essere amico dellaltro. Detto questo, però,
rimane altrettanto decisiva la seconda regola che Voltaire esprime, quella dellindulgenza
e del perdono in caso di debolezza e persino di tradimento. Non per ingenuità o per
dabbenaggine, ma per consapevolezza della comune fragilità bisogna saper passare sopra ai
limiti e ai difetti dellamico. Il vero compagno, infatti, è colui che sa tutto di
me, eppure gli sono gradito lo stesso. E qui vorrei fare unosservazione un po
scontata che va oltre il tema della frase citata. Di solito si dice che lamico
genuino lo scopri nel giorno della prova, come dicevano i latini amicum aperit
calamitas. In verità, lautentica amicizia brilla quando laltro ha
successo: è facile asciugare le lacrime di un amico, è più difficile stare in platea e
applaudirlo senza gelosia nel momento del trionfo. Lamico perfetto è colui che non
ha il tarlo dellinvidia a rodergli il cuore e io sono felice per il successo di una
ristretta cerchia di persone che considero amici sinceri di cui nutro stima e rispetto.
Favria, 10.05.2012
Sono fin troppo consapevole del fatto che si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi
sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso! E' certamente meglio
essere che sembrare, mentre nella stupidità è meglio sembrare che essere. Ma putroppo,
oggigiorno, i mascalzoni sono preferibili agli imbecilli, perché i primi almeno
ogni tanto si conc