Adoro i partiti politici: sono gli unici luoghi rimasti dove la gente non parla di politica. Oscar Wilde

Che bello!
Si, quando arrivo a casa alla sera, dopo una giornata di lavoro, non posso che usare questa espressione:”Che bello”. Da diversi anni a Favria nel mese di luglio si rinnova l’appuntamento estivo con l’Estate Ragazzi.. Certo, molte volte sono positivamente critico con i locali amministratori pro-tempore, ma quando organizzano queste belle iniziative, permettetemi, non posso che dire:”Che bello!” Il sentire l’allegro vociare dei ragazzi, mi riempie l’animo di sincera letizia.. Delle quattro stagioni dell'anno quella estiva è la più ardente e aiuta a spargere risa nelle lunghe giornate di luce e il vociare gioioso dei ragazzi da una colonna sonora unica ed irripetibile. L’offerta formativa offerta da Favria Giovane in collaborazione con il Comune e Scuola, mi pare che vada incontro alle esigenze delle famiglie, visto l’alto numero d’iscrizioni.
Troppo spesso si chiede ai giovani con il solito ritornello, quello di assumersi le responsabilità. Ma poi a loro si negano degli spazi fisici per elaborare le loro relazioni umane.
“Che bello” che in questo periodo estivo l’Ente Amministrativo e la Scuola collaborino, già da diversi anni, per dare a i giovani degli spazi, che servono anche ad una crescita responsabile dei nostri giovani, al loro modo di prendere il rischio nella gestione di una realtà socio economica, di affermare la loro personalità in modo positivo per la comunità locale.
L’Estate ragazzi a Favria è un fiore all’occhiello, e deve essere lodata come una bella eccellenza . Un sincero grazie del bel lavoro va al direttivo di Favria Giovane e all’Assessore Francesco Manfredi, GRAZIE! .
Pensando ai giovani mi viene da pensare al loro futuro con il superamento del precariato. Nonostante l’estate, la crisi continua ad avanzare ed allora mi viene in mente una frase di don Sturzo, sempre attuale:”È da sperare che i giovani comincino a ribellarsi alla partitocrazia degli anziani, e non fare come non pochi che ne accettano i metodi per la facile conquista del posto.”. Questa frase non è solo per i giovani ma, riguarda anche tutti noi. Perché se non mettiamo come base morale la dignità e il valore della persona, della famiglia, della cultura, della formazione, e dell’economia civile, la cinica realtà attuale ci ingabbierà sempre di più. Si deve cambiare passo sia nelle politiche per famiglia, scuola e nel la loro relazione con l’economia civile.
Se non abbiamo bene presente nell’animo e nella mente, questo concetto, non riusciremo a liberare quelle sane vigorie che sono all’interno dei giovani e che una vecchia classe dirigente, che come nel Gattopardo ha fatto suo il motto:“affinché niente cambi, bisogna che tutto cambi”, osteggia tutto per paura del cambiamento, mentre una nuova leva finanziaria cerca di bloccare nella veste di consumatori sfruttabili i cittadini.
Favria 3.07.2012 Giorgio Cortese