"Balle di fieno" Nuovo termine ambientalista, usato dai nostri politici per darci da intendere quello che vogliono loro..

 

La filosofia.

Se si deve filosofare, si deve filosofare e se non si deve filosofare, si deve filosofare; in ogni caso dunque si deve filosofare. Se infatti la filosofia esiste, siamo certamente tenuti a filosofare, dal momento che essa esiste; se invece non esiste, anche in questo caso siamo tenuti a cercare come mai la filosofia non esiste, e cercando facciamo filosofia, dal momento che la ricerca è la causa e l'origine della filosofia.

Aristotele, "Protrettico" E mi permetto di aggiungere la Filosofia è letteralmente “l’amore del sapere” La filosofia è porsi delle domande perché una vita senza domande non è degna di essere vissuta.

Favria   17.06.2012   Giorgio Cortese

 

Solidarietà dell’amicizia

Questa sera tornando a casa riflettevo che il cammino della vita è fatto di salite e discese, mentre sono in salita non devo mai dimenticarmi dei vecchi amici che sono rimasti un po' indietro, perché, sono sicuro che saranno gli unici che mi prenderanno per mano quando sarò in discesa per aiutarmi a non cadere. Ed ecco che allora riflettevo che per me l’amicizia è simile al sole, di queste belle giornate di luglio, che mi riscalda sempre in ogni momento della giornata a volte meno forte a volte più forte dipende dall'intensità del sole che  mi fa raggiungere il calore tramite i suoi raggi, ed  io  tengo sempre aperte la finestra del mio animo per fare entrare i raggi dell’amicizia. Certo è raro trovare qualcuno che nella vita mi ascolti seriamente, senza giudizi e per di più potergli dire tutto perché è la mia cassaforte personale. Trovare qualcuno che sappia capire cosa ho dentro senza necessariamente spiegarlo. Nella vita, purtroppo è molto più semplice, trovare   qualcuno che mi delude sotto i miei stessi occhi.

L'amicizia è come l'acqua: un bene prezioso della vita quotidiana che non devo mai  sprecare. Certi giorni l’amicizia cammina in punta di piedi eppure mi sento addosso il suo profumo. Chi mi è amico capisce la mia tristezza e la mia gioia e non se la prende se io, qualche volta, chiudo la porta. L’amicizia è  viaggiare nella stessa direzione anche se per strade diverse. L’amicizia ha il passo lento di chi mi ascolta e quello spedito di chi sa che ho bisogno. L’amicizia non è come un neon, intermittente, ma neanche come un faro che mi abbaglia. L’amicizia è simile ad una timida fiammella, molto piccola,  che non si spegne mai. Nel buio della mia vita quotidiana è difficile da trovare e mi capita di sbagliarmi. Qualche volta la scambio per quella di un cerino che diventa fumo al primo refolo di vento di fronte alle prime difficoltà. Certo quando mi sento così smetto in quei attimi di cercare risposte e mi sembra che fuori la notte sia appena iniziata, ma è solo un attimo, dopo la notte arriva il giorno e dopo, magari,  un’altra buia notte. Allora cosi capisco che nella vita ci sono più zolfanelli e venditori di fumo che persone vere, perché il sole che risplende nel cielo è uno solo, ma di  soli e sòle, invece, un sacco. Quindi, i miei amici li tengo ben stretti e sono solidale sempre con loro di fronte alle loro umane difficoltà! Nella vita posso trovarmi a mio agio con delle persone per mille motivi, perché sono simili a me, perché mi fanno stare bene quando mi sono accanto, perché ne ho immensa stima e rispetto, perché gli sono riconoscente.  Ma i veri amici non mi hanno fatto niente di particolarmente speciale e non brillano nella mia vita, semplicemente perché vedo che c'è una luce di bontà nei loro occhi, questi veri amici sono simili ai cavalli buoni che si sperimentano nella lunga corsa, con la loro sincerità e lealtà che rimane immutata nel tempo.

Favria, 17.06.,2012           Giorgio Cortese

 

Il ritratto di Catilina

“Animo temerario, subdolo, mutevole, simulatore e dissimulatore di qualsivoglia cosa, avido dell’altrui, prodigo del suo, ardente nelle cupidigie, facile di parola, niente di saggezza” Animus audax, subdolus, varius, cuiuslibet rei simulator ac dissimulatur, alieni adpetens, sui profusus, ardens in cupidatibus; satis elquentiae, sapientiae parum.» Ecco che cosa  scriveva Sallustio facendo un ritratto di Catilina, tratto da "De coniuratione Catilinae" V.4.