Lo spartano Leonida quando seppe che i Persiani avrebbero oscurato il cielo con le loro frecce, disse: Bene, così combatteremo allombra.Frontino, Gli stratagemmi
Nella vita con le persone che incontro mi interessa sapere se
osano ancora sognare e sperare in alti pensieri.
Già il titolo della commedia di Shakespeare allude ai doppi sensi, già usando delle parole dalluguale suono ma dal significato diverso che purtroppo non sono più presenti, oggigiorno, nella lingua inglese che sottolinea nel corso della commedia delle sfumature che generano doppi sensi del molto rumore generato per nessun motivo, l'adulterio di Ero non è infatti mai avvenuto, ma anche di molto rumore causato da maldicenze, spionaggi, confidenze sibilline, parole simili ci sono anche in italiano come bòtte, percosse o botte ecipeinte per liquidi, oppurepòrta, uscio, oppure porta dal verbo portare, si potrebbe proseguire con ancora e ancòra e cosi via. Unannotazione del libro dove ho recentemente letto la commedia, con frontespizio in lingua originale, dice che il titolo della commedia allude all'espressione vittoriana n O-thing, una cosa a forma di O che lascio immaginare a che cosa vuole alludere.
La commedia si svolge si svolge a casa di Leonato, governatore di Messina, dove arrivano il principe Pedro dAragona seguito dal fratello Claudio, accolti dal padrone di casa, dalla figlia Ero, dalla nipote Benedetta e da Benedetto amico di Claudio. La vicenda si svolge tra schermaglie amorose tra le due coppie di ragazzi e trame per vendette di torti subiti, con i personaggi caratteristici del teatro shakesperiano e il lieto fine per gli innamorati. La commedia si ispira ad una novella scritta da Matteo Bandello ambientata al tempo dei Vespri siciliani e introducendo direttamente tra i personaggi la figura storica del re Pietro III di Aragona, chiamato dai siciliani per sbarazzarsi degli angioini. Come la maggior parte delle commedie shakesperiane Much Ado About Nothig sviluppa due vicende parallele. La vicenda principale, quella di Hero e Claudio, passa in parte in secondo piano davanti a quella di Beatrice e Benedick che non è altro che un pretesto per una serie di dialoghi brillanti e arguti. Alla base della vicenda cè luso della parola e dei bisticci verbali. Leggendo la commedia mi viene da pensare che nella vita quotidiana devo essere sempre pronto a qualsiasi inconveniente e non mi devo mai fare cogliere di sorpresa. Gli eventi che incontro devo affrontarli a viso aperto, con umile coraggio, senza farmi travolgere il meno possibile dalle emozioni, come fa Claudio, ma soprattutto devo capire di volta in volta se si tratta di un vero problema o se è solo molto rumore per nulla. E soprattutto nella vita si devono evitare dei personaggi come Don John, il fratellastro di don Pedro, che chiamarlo canaglia è poco, e che vive per fare del male al suo prossimo e gode di ciò. Lintera commedia è sapientemente costruita su questo gioco, che si estende perfino al suo titolo: Molto rumore per nulla il quale suggerisce che si tratta di un puro e semplice divertimento, senza significati riposti e senza conseguenze. Molto rumore, molte parole per non dire, per non approdare a nulla, un po come lattuale politica italiana ad ogni livello.
Favria, 23.07.2012
Penso che viviamo in questo periodo non solo con l'affanno
della crisi economica. Ma ritengo che ci sia una grave crisi sociale e culturale. Che
tristezza siamo simili ad una cornice senza quadro ed a una casa senza mobilia!
Con ottimistica speranza nella sala d'attesa
Lunedì sera sono stato dal dottore e, mentre
aspettavo nella linda sala daspetto, sono rimasto colpito dalla saggezza
popolare sgocciolata in fila dal medico: Che la vita è breve, Non ci
sono più le mezze stagioni. Cerano due persone che così parlavano, ed io ho
continuato a leggere il mio libro e trattenendo un imbarazzate una risata. Nella
sala dattesa i volti dei pazienti alcuni sono tesi, simili ad espressioni di
pietra, con gli sguardi d'intesa per dichiarare chi è lultimo che richiede la
domanda con tono di sorpresa. Ho ripreso a leggere il mio libro, vista la lunga fila
che avevo davanti e mi è venuto da pensare, cosi come un flash, alla frase
scritta da Cesare Pavese, nel suo racconto Piscina Feriale: In
verità siamo tutti in attesa. Ritengo che questa novella
sia molto bella perché mi pare che sia un testo che non sono io leggere ma è lui, il
testo che legge me. In quel racconto si narra di un gruppo di persone che passano
il tempo ai bordi di una bella piscina, piena di luce e cè chi si tuffa
e chi prende il sole. Non importa chi siano, sono tutti in attesa di
qualcosa che crei parapiglia o meglio che dia senso compiuto a quella quiete, a
quella bellezza, a quella compagnia che nasconde solo solitudine. Penso che quando siamo
in una sala daspetto si ragiona come i protagonisti della novella, ovvero ciascuno
di noi pensa che se la piscina fosse deserta, non reggerebbe a starsene solo,
sotto il cielo azzurro. Nella vita quotidiana siamo un variegato intreccio di
sentimenti che passa dalla solitudine allattesa.
Certe persone cercano di
attenuare la solitudine con la compagnia dei propri simili o con animali da
compagnia o tuffandosi nel lavoro o negli hobby. Ma lattesa, nessuno e niente
possono addolcirla, neanche i miei sogni e progetti, non basta, non mi basta mai.
Inoltre proprio quelle persone che mi fanno da compagnia durante il mio quotidiano
percorso, con lo scambio di parole e gesti, riaccendono in me, sempre la fiamma dellattesa,
quasi per contrasto. Lattesa è la speranza quotidiana che qualcosa
accada, qualcosa di fresco, di definitivo, di decisivo, che riempie, soddisfi, sazi la mia
attesa. Nessuno mi ha promesso niente e, personalmente diffido da chi promette troppo,
eppure sono sempre li ad aspettare qualcosa di nuovo, per quanto le cose belle e
gratificanti possono riempire per un po il mio limitato orizzonte visivo e il mio
animo. Pazienza se poi verrò illuso. Certo molte volte la vita quotidiana mi delude
perché ciò che ho raggiunto non è ciò che attendevo, anche se mi ero illuso fosse
così. La vita, certe volte mi delude, perché attendo altro e ciò che mi
aspetto non è quello che ottengo. Ecco, in quei momenti mi ritrovo a fare i conti con me
stesso e con una rinnovata speranzosa attesa, ancora più forte. Mi viene da pensare che
ci sia nella rinnovata attesa una nostalgia diversa, che sia come un gambero, non rivolta
al passato ma una speranzosa attesa per il futuro e che volta le spalle ai ricordi ma che
vive di speranzoso ottimismo per il domani. Lattesa è dentro di me e niente
potrà strapparmela via. Certi giorni potrò ignorarla, ma lei tenace ricresce nel
mio animo, più forte di prima e nessun spread potrà gabbartela. Lattesa è la
benzina per camminare ogni girono nella vita quotidiana, con tanta ottimistica speranza
nonostante tutto.
Favria, 24.07.2012