Chi è il terzo che ti cammina accanto? Quando conto, siamo in
due soltanto ma quando guardo avanti sulla strada bianca cè sempre un altro che mi
cammina accanto.
Thomas
Stearns Eliot, Terra desolata.
A volte basterebbero solo quattro semplici lettere!
Certo che la vita quotidiana è sempre affascinante e curiosa, insomma è così sorprendente che ogni giorno mi stupisce.
Ogni giorno è diverso così ricco di diverse e meravigliose
nuove sfumature, in ogni momento nel mio cammino, quando svolto si apre sempre una
visuale diversa con degli incontri che mi fanno riflettere. Sabato mattina rientravo a
casa, attraverso il vialetto del parco e quando svolto per andare verso lo stabile in cui
abito v
Arvedze en gamba!
Favria, 30.10.2012
Prelievo collettivo Gruppo Comunale
L.Tarizzo D. Chiarabaglio
ADSP FIDAS FAVRIA
Venerdì 2 Novembre ore 8 11 cortile
interno del cortile del Comune
Per una volta guarda indietro. In questo momento cè
qualcuno che ha bisogno del Tuo sangue.
Donare il sangue è come regalare un sorriso. Non costa
nulla.
Che gruppo sanguigno hai? Non lo sai? Te lo diciamo noi.
Sicuramente è quello buono da donare a una persona che soffre e poi dopo cambi gruppo
sanguigno diventa del Gruppo Donatori di Sangue.
E allora se Vuoi diventare una persona speciale?
Vieni venerdì 2 novembre dalle 8 alle 11,00 nel cortile interno del Comune, e
ricordati che donare il sangue è come regalare un sorriso. Non costa nulla.
Grazie del Tuo aiuto. Ti aspettiamo!
Ogni esperienza è un arco che lascia intravedere quel mondo
inesplorato il cui orizzonte sempre si allontana quando gli muovo incontro.
Alfred Tennyson, Ulisse
Oggi cè bisogno non di zucche vuote, ma di testa e animo pieno!
L'etimologia del nome "zucca" è incerta. Pare che
provenga dal latino cucutia, testa, poi trasformato in cocuzza, cozucca, in
piemontese cossa ed infine zucca. Poi nel linguaggio corrente questo benevole ortaggio è
usato come sinonimo dei peggiori"improperi"quali:zuccone, zucca vuota, sei scemo
come una zucca, ma che hai nella zucca? Ma perché tutto questo? Certo la forma aiuta,la
zucca, grande e tonda con la buccia bitorzoluta, si presta bene a simboleggiare un
capoccione vuoto o pieno d'acqua. Un po' il contrario di quel che si pensava sino a un po'
di tempo fa, quando le dimensioni del cervello, più grande era e più, erroneamente, si
supponeva materia grigia doveva contenere, erano prese come indice del suo buon
funzionamento. I Celti, che prima della conquista romana erano stanziati nellEuropa
centrale e settentrionale, credevano che durante All Hallows Eve, la
vigilia di tutti i santi, che coincideva con la fine dellanno vecchio, i defunti
tornassero sulla terra. Durante la notte del 31 ottobre si riunivano nei boschi per la
cerimonia dellaccensione del Fuoco Sacro, sacrificavano animali e portavano lumi in
processione per tenere lontani gli spiriti. La credenza è sopravvissuta soprattutto in
Irlanda a cui appartiene anche la leggenda di Jack o Lantern, un vecchio ubriacone
sfrontato al punto di sfidare il Diavolo. Destinato a vagare in una sorta di limbo oscuro,
implorò il demonio di concedergli almeno un tizzone, così da farsi luce lungo il
cammino. Per non farlo spegnere, Jack lo mise dentro una rapa scavata a mo di
lanterna, e da allora divenne per tutti Jack o Lantern, simbolo delle anime senza
pace. La sua leggenda a partire dal 700 cominciò a essere collegata alla discesa in
terra delle anime dei defunti nella notte di Halloween e allaccensione scaramantica
dei lumi. Nacque allora lusanza dintagliare dei volti nelle rape che, svuotate
della polpa e provviste di una candela, servivano a tenere alla larga gli spiriti malvagi.
Gli irlandesi emigrati negli Stati Uniti iniziarono a sostituire le rape, poco diffuse,
con le zucche, più grandi e facili da lavorare, facendone licona di Halloween.
Anche in altre culture europee la commemorazione dei defunti è associata alla zucca,
il suo ciclo vitale si conclude tra la fine di ottobre e linizio di novembre,
in coincidenza con il giorno dei morti. Una tradizione diffusa nella Pianura Padana fino a
pochi decenni fa era, per esempio, la notte delle lümere, zucche svuotate, incise a forma
di teschio e trasformate in lanterne, che venivano esposte alla finestra, appese agli
alberi, oppure portate in corteo dai bambini. In alcune zone del Friuli si collocava una
zucca con, allinterno, una lettera indirizzata al defunto; la mattina, appena
svegli, si cercavano le tracce del passaggio degli spiriti. Certo le varietà di zucche
sono moltissime e diverse da paese a paese. L'origine della famiglia delle zucche è
sconosciuta. Gli Egiziani, i Romani, gli Indiani d'Oriente, gli Arabi, gli africani del
Niger danno testimonianza della loro conoscenza e coltivazione, seppure di varietà
diverse. Così come diverse furono quelle portate da Colombo. Ma allora la zucca da dove
arriva? Grande o piccola, oblunga, bislunga o tonda, liscia o rugosa, bitorzoluta, verde,
gialla o striata, la zucca non è nata in Italia, pare che le prime siano arrivate dallIndia.
Poi, con la scoperta dell'America, giunsero una dopo l'altra zucche grandi che
colpirono la fantasia, ma piacquero anche al palato, tanto che ne sono derivate le specie
oggi più diffuse e consumate in Lombardia, Veneto ed Emilia, le regioni dove l'ortaggio
si è meglio acclimatato. La zucca appartiene alla grande famiglia delle Cucurbitacee
della quale fanno parte, per esempio, anche i cetrioli e i cocomeri. Ai tempi dei romani,
svuotata della polpa ed essiccata, la zucca diventava un contenitore leggero ed
impermeabile, usato, per esempio, per trasportare il sale o il vino, il latte o i cereali.
Ma oggi, in queste settimane, uscendo per andare a fare degli acquisti, il trema dominante
delle vetrine è Halloween. Sembra, che ci si stia preparando con un conto alla rovescia
alla grande festa della notte del 31 ottobre. Mi viene da dire, ma è uno
scherzetto? Sono nato e cresciuto in un Paese dove il 1 novembre è, ancora
formalmente intitolata al ricordo di Tutti i Santi. Detto questo, mi permettetemi due
osservazioni. Non voglio entrare nel merito di logiche commerciali: so bene che si vendono
meglio vestiti da strega, ed in questi tempi di crisi ben venga qualche vendita in più
per i poveri commercianti. Non vorrei nemmeno invocare quella che pare esser al giorno doggi
lunica coppia di santi venerabili: il laicismo e la libertà di far quel che si
vuole, tutto quel che si vuole. Una libertà che rigetta ogni richiesta di valore
assoluto, anche se buono, anche se naturale, e che così facendo finisce per imporsi essa
stessa, paradossalmente, come imperativo assoluto. E allora, parlando di libertà, mi chi
Favria, 31.10.2012
Ho osato tutto ciò che si conviene a un uomo; non cè chi possa osar di
più. William Shakesperare, Macbeth