Nel mondo non è importante conoscere gli uomini, importa
essere più intelligenti di chi si ha davanti sul momento. Purtroppo questo lo constatato
durante certe discussioni, certe persone per affermare il nulla gridando a
squarciagola.
Siamo fermi al paradosso di Achille!
I nostri tecnoburocrati che ci governano non si
rendono conto che siamo al paradosso di Achille con la tartaruga. Ogni tentativo e cura
che ci stanno propinando non riesce mai a raggiungere la tartaruga del colmare
il deficit! Perché proprio come nel famoso racconto, la cura troppo recessiva fa crollare
il Pil così che il rapporto continua ad aumentare invece che scendere, e il divario con
la tartaruga aumenta anno dopo anno. Certo i nostri soloni affermano che la spesa pubblica
si riduce a costo di grandi sacrifici, ma leffetto recessivo sul Pil è tale che
il rapporto spesa pubblica/Pil continua a essere elevato e a richiede sempre nuovi
interventi e così la tartaruga è sempre avanti. Questi governanti non accettano lidea
che possano aver fallito e difendono con accanimento terapeutico la loro cura affermando
che siamo noi poveri sudditi pantaloni che non abbiamo preso tutte le amare medicine fino
in fondo. Ma in questo momento la cura è peggiore della malattia e se si continua così
muore il paziente, ovvero noi, e la ripresa cè solo nei loro discorsi nei
palazzi. La disoccupazione è in continuo aumento i giovani non hanno più futuro sereno e
nessuno ha il coraggio di dirglielo. Anzi a questi giovani viene detto che si sta
pensando a loro con delle politiche di austerità che diminuiranno il fardello degli oneri
del debito e creeranno spazi per la riduzione delle tasse e la ripresa della domanda.
Penso che sia urgente rivedere gli accordi di Maastricht, che con questa crisi mi paiono
delle norme da marziani e rivedere anche la politica fiscale che spreme sempre i soliti e
sullevasione si fa poco o nulla. Certo leconomia condiziona ogni giorno la mia
vita mi piaccia o no! Ma adesso lattività speculativa pare che sia lunica
attività capace di creare ricchezza. Ritengo che bisogna ricollocare al centro di tutto lessere
umano ritornando a pensare economicamente nel breve termine, il mordi e fuggi, ma
ragionando nel medio lungo termine, premiando fiscalmente gli imprenditori che
investono nelle loro attività. Perché non si promuove la defiscalizzazione delle aziende
che investono e anche sugli stipendi delle maestranze che prestano li la loro opera? Certo
si devono fare sacrifici ma mai si deve cedere ai ricatti di chi si appella a formule
matematiche per estorcere il consenso allesproprio dei nostri sempre più deboli
diritti. Lunica soluzione concreta per ripartire, e che la nostra Patria venga
ripresa in mano da politici onesti che con un nuovo accordo fiscale, attacchino senza
quartiere levasione tributaria dando la possibilità ai lavorati dipendenti di
scaricare gli scontrini fiscali e non essere scannati dalle imposte alla fonte. E le somme
recuperate dallevasione siano destinate allabbattimento della pressione
fiscale. Altrimenti la tartaruga si allontanerà sempre di più e neppure con salti da
grillo riusciremo a raggiungerla.
Favria, 24.11.2012
Giorgio Cortese