Mé prussòt!

Oggi pomeriggio una attempata signora a chiamato cosi il suo nipote preferito: “al mé prussòt!”

Questo è un vecchio modo di dire piemontese, forse un po’ curioso. In piemontese pruss significa pera, prussòt, piccola pera. In italiano suona come la mia piccola pera. Detto così non mi pare un grande complimento, eppure detto in piemontese ha grande significato  di affetto, come fosse “il mio tesoro”.

Cuorgnè,  5.12.2012  Giorgio Cortese

 

Purtroppo oggigiorno, raramente la forza della ragione prevale sulla ragione della forza.

 

La gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi!

Fretta proviene dal lemma latino frisare a sua volta deriva dalla parola frictare, ovvero fregare, in provenzale provenzale fretar, in piemontese pressa. Pressare dal latino pressare con il significato di premere, pigiare, stringere. Ma in italiano c’è anche il lemma raro ed arcaico di prèscia, dallo stesso significato. Fregare in piemontese si dice fertè o gratè. Ritornando al vocabolo fretta devo ricordarmi di stare attento perché se uno nella vita va di fretta, rischia dio far ridere la gente. E  poi chi  coglie il frutto acerbo, si pente d'averlo fatto, perché il tempo non rispetta le cose fatte in fretta. Oggigiorno  bisogna seguire ritmi quotidiani sempre di più frenetici. La giornata tipo di ognuno di noi è sempre ripiena di cose da fare, dagli appuntamenti di lavoro agli impegni personali.  Oggi, per non essere emarginati, esiste il tacito obbligo sociale di essere all'avanguardia e competitivi. Questo causa un'inspiegabile paura di perdere tempo che rende difficile godersi l'attesa oppure rallentare il ritmo. Perfino il relax,  il cosiddetto tempo libero,   viene messo in agenda e spesso anche la vacanza diventa un calendario intenso, con il dovere inconsapevole di divertirsi o di conoscere, e vedere, il più possibile. Nel Seicento, il filosofo francese Blaise Pascal scriveva: "Quando mi sono messo talvolta a considerare le diverse agitazioni degli esseri umani e i pericoli e le pene a cui si espongono, alla Corte, in guerra, da cui nascono tante liti, tante passioni, imprese ardite e spesso malvagie, ho scoperto che tutta l'infelicità degli esseri umani deriva da una sola cosa e cioè non saper restarsene tranquilli in una stanza...".Se l'origine della fretta è nella natura umana, può darsi che l'attuale situazione si sia aggravata con il progresso tecnologico, che porta sì vantaggi e comodità, ma è anche maschera che nasconde le antiche paure: la solitudine, la malattia e la morte. Eppure, paradossalmente, proprio nel rifuggire queste realtà, la fretta dello stile di vita contemporaneo le trasforma in rischio ancora più concreto.  Certi giorni, avverto fisicamente la necessità di  rallentare, per liberarmi di quell’angoscia mentale di non arrivare a fare tutto quello che dovrei fare nell'arco delle ventiquattro ore che fanno la giornata. Ritengo che per stare tranquillo con me stesso e con gli altri il primo passo è quello di separarmi dala velocità a tutti costi che non porta a nulla e che genera solo errori di ogni tipo perché chi fa in fretta fa due volte e  ciò che in fretta si fa, presto si rovina. . Perché la cosa  non pensata, non vuol fretta e sempre guardarmi dai malaugurati  consigli frettolosi, perché la fretta è una cattiva consigliera.  La fretta va bene ai programmi  i programmi software e per gli atleti nelle gare di velocità. Non dico che mi muovo da pigro ma prima di prendere ogni decisione ozio anche solo pochi istati per prendere la decisione giusta con un bricciolo di buon senso. Bastano pochi secondi ma in quel momento di assoluta calma e lentezza l’ostinata e ottusa fretta  degli altri mi appare insensata e la decisione che prendo spero sempre che sia la piu’ sensata perche si affronto senza fretta ma non con pigrizia.

 Favria 6.12.2012    Giorgio Cortese

 

Allevare la serpe in seno.

Proverbio riferito a chi riversa il proprio affetto e la propria solerzia verso una persona dalla quale verrà poi ricambiato con l'ingratitudine e il tradimento. Secondo un racconto popolare, una sera d'inverno un uomo trovò una piccola vipera intirizzita dal freddo. Impietosito, la raccolse e se l'infilò tra gli abiti sul petto. Ma la vipera, risvegliata dal calore del corpo e spaventata per l'insolito ambiente, cercò di fuggire e morse il suo salvatore e  nel dolore del morso  il busto cadde a terra e  il cuore incredulo attese il veleno che risaliva nel sangue. Purtroppo nella vita certe persone sono cosi infide che non sanno donare nulla ma tutto rovinano con la loro smisurata cupidigia di potere e ricchezza e personalmente di questo ho già fatto amare esperienze.

Favria, 7.12.2012    Giorgio Cortese