Arriviamo al S. Natale senza festeggiato?
Da bambino quando arrivava il S.Natale, in questo periodo cera
una gioia sincera nel mio animo. Mi ricordo che allora tutti, ma dico proprio tutti
parlavano di Gesù Bambino. Babbo Natale veniva visto allora come un
elemento estraneo alla nostra millenaria cultura, ma adesso si sente solo più
parlare di Babbo Natale, si proprio lui, lo sponsor di una nota bevanda analcolica
multinazionale. E adesso se mi guardo attorno in questo periodo vicino al S. Natale, ho limpressione
che feste legate alla nostra storia, alle nostre comuni radici, abbiamo irrimediabilmente
perso i valori cristiani e sono state rimpiazzate da degli avatar e il Santo
Natale si festeggia senza il festeggiato ma con dei cloni che non hanno nulla da spartire
con le nostre radici sociali e religiose. Abbiamo poi la S. Pasqua che diventa il
rito dellequinozio di Primavera. La festa patronale ha perso anche essa i connotati
religiosi ed è ormai ingoiata dalle attrazioni del Luna Park. Le feste delle
borgate rimangono attaccate alle tradizioni, ma di anno in anno il numero delle persone
che assiste alle sacre funzioni si assottiglia sempre di più! La festa dellAssunta
è diluita nel ponte di ferragosto che svuota tutte le Comunità per le grigliate
fuori porta. Infine Ognissanti viene ormai dimenticato e sostituto con la festa di
Halloween che con noi ha poco da spartire, un Carnevale fuori stagione. Ritengo che una
civiltà cessa di esisterà quando recide e perde i legami con la sua storia e la sua
cultura ed è questo che sta oggi succedendo e forse i Maya nella loro profezia voleva
dire proprio questo. Stiamo insomma assistendo alla morte della nostra civiltà con
rassegnazione ed indifferenza, stiamo buttando via più di duemila anni di storia, solo
per inseguire mode esterofile che ci vengono imposte solo per il dio
consumismo che tutto divora. Le cause di questa amara trasformazione possono sembrare
apparentemente diverse. Ma la causa è una sola, investe lanimo di ognuno di noi
nellessere cristiano oggi, non solo a parole od esibendo emblemi religiosi sfarzosi
ma essere cristiano dentro e affermare ogni giorno, costi quel che costi, la nostra
appartenenza al nostro credo, senza prevaricare nessuno ma con fermezza, ma senza fare
senza sconti o facili compromessi. Certo la strada è dura ma solo cosi possiamo ritornare
a festeggiare il Santo Natale come la nascita del Salvatore. Altrimenti ci uniamo al
gregge che per Natale si scambierà messaggi augurali e generici senza nessun riferimenti
cristiano e alla nascita del Cristo. Non dobbiamo seguire la deriva stanca e melmosa della
moda e del consumismo che vuole solo eliminare le radici della nostra cultura
sostituendola al nulla cosmico ed alleffimero. Le luminarie del S. Natale non sono
quelle che illuminano in questi giorni di sera le nostre Comunità, che se da una parte
illuminano le strade sempre più vuote di passanti e clienti dallaltra non
illuminano il nostro animo che ha bisogno sicuramente di unaltra luce che non si
spegne mai. Personalmente il mio desiderio di regalo per il S. Natale è quello di
chiedere a Gesù Bambino di far brillare il cielo con una infinità di stelle e per ogni
stella accendere un sorriso sul volto di chi soffre.
Sinceri auguri di un Buon S. Natale!
Favria, 22.12.2012
Giorgio
Cortese
Se è vero quello che affermava Buddha:"Noi siamo quello
che pensiamo", allora capisco perchè certe persone sono molto vicine al nulla
cosmico!