Avviso prelievo collettivo donazione sangue
Donare fa vivere, questo lo sai già. Una donazione di sangue,
può salvare
Calumeau, scialmò, clarinèt
Il Clarinetto è uno strumento musicale che fa parte della
categoria dei legni. Il clarinetto è composto, all'estremità superiore da
un''imboccatura, detta anche bocchino, e a quella inferiore da una svasatura a campana. Il
legno che si usa per costruire il clarinetto è in pre
Favria, 14 gennaio 2013
14-15 gennaio 1968 magnitudo 6,1!
Viene definito Terremoto del Belice il violento evento sismico di
magnitudo 6, 1, che tra la notte tra il 14 ed il 15 gennaio del 1968, allora avevo 10
anni, colpì una vasta area della Sicilia occidentale compresa tra la Provincia di
Agrigento, quella di Trapani e quella di Palermo. Dato che la maggior parte dei comuni
colpiti più duramente faceva parte del comprensorio comunemente definito Valle del Belice
per definirlo si ricorse a tale termine. Tra i 14 centri colpiti dal sisma vi furono paesi
che rimasero completamente distrutti: Ghibellina, Poggioreale, Salaparuta,
Montevago. Le vittime furono 370, un migliaio i feriti e circa 70 000 i senzatetto.
Si ricordano gli altri paesi e cittadine che hanno subito danni ingenti: Melfi,
Partanna, Campreale, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Sciacca,
Santa Ninfa, Salemi, Vita, Calatafimi, Santa Margherita del Belice. Il terremoto del 1968
mise drammaticamente a nudo lo stato di arretratezza in cui vivevano quelle zone della
Sicilia occidentale, in primo luogo nella stessa fatiscenza costruttiva delle abitazioni
in tufo, crollate senza scampo sotto i colpi sussultori del sisma. Le popolazioni di quei
paesi erano composte in gran parte da vecchi, donne e bambini, visto che i giovani e gli
uomini erano già da tempo emigrati in cerca di lavoro. Questo dato rappresentava il
disagio sociale che lo Stato conosceva e trascurava, così come trascurò le conseguenze
del sisma, che hanno rappresentato, in fatto di calamità naturali, uno dei primi, e
tristemente celebri, casi italiani nella storia del dopoguerra: l'impreparazione
logistica, l'iniziale inerzia dello Stato, i ritardi nella ricostruzione, le popolazioni
costrette all'emigrazione, lo squallore delle baracche per coloro che restavano. Allora
venne finanziata e costruita l'autostrada Palermo- Marzara del Vallo, soprannominata da
molti l'autostrada del deserto, al posto della viabilità ordinaria dissestata, invece di
far fronte alla ricostruzione della viabilità ordinaria di collegamento tra i centri
abitati, opera più essenziale ed urgente, che invece languì per lungo tempo. Gli anni
che seguirono il terremoto furono costellati da appalti, buone intenzioni, proclami,
stanziamenti. Fatto sta che ancora oggi non tutto è stato ricostruito. Adesso come allora
Favria, 15 gennaio 2012
Nella vita di ogni giorno non mi basta avere solo ragione, ma bisogna anche dimostrare che gli altri hanno assolutamente torto.
Mi consenta!
In questi giorni il cavaliere oscuro ha descritto chi ha emesso la sentenza per il suo recente divorzio come giudichesse femministe e comuniste."Le giudichesse", lemma mai sentito, inesistente nella lingua italiana, totalmente originale; di fatto potenza neologistica di un personaggio, sul viale del tramonto, che solo i posteri diranno quanti danni ha combinato in questi ultimi venti anni alla nostra Patria. Ai frequentatori assidui del vocabolario italiano non sarà certo sfuggita la differenza, gli ismi rimano tra loro per una banale questione di assonanza. Ma al di là dellapprezzamento musicale rimane una verità incontrovertibile quelle degli arricchiti ma che rimango nellintimo degli ignoranti di professione, inclini a sproloquiare su tutto al netto dellistruzione. Prendiamo ad esempio i concetti di uguale valore e lo applichiamo a due lemmi presi dal mucchio: Femminismo e Maschilismo, per non uscire dal tema.. Se questultimo candida il maschio a essere superiore, distinto si darà al primo lo stesso valore, dichiarando che il femminismo non è che vocazione alla supremazia del sesso debole. Niente di più sbagliato. Il desiderio, o la convenienza, di estendere ad entrambi i termini la stessa valenza, fa del fruitore superficiale un candidato perfetto alla bocciatura di quinta elementare. Femminismo, infatti, è altra cosa: identifica un movimento che guarda alla parità tra gli uguali, alla faccia del mero significante che lo vuole concorrente in una gara tra sessi allultimo sangue. Ora, chiarito che i due termini sono equipollenti nel significante ma non nel significato, come definire chi accusa di femminismo una donna che fa il giudice di professione? Senzaltro un signore, ma di più ancora un maschio dal lessico parziale. E se a qualcuno viene in mente di dire che, dopo tutto, quelluomo è un gran liberale, fosse solo perchè nella sua personale bilancia i due ismi sono in perfetto equilibrio, gli si faccia notare che, almeno fino a quando non metterà mano al vocabolario come vorrebbe fare con la Costituzione, superiorità e parità hanno pesi differenti. Tanto che solo un trucco contabile può accampare diritti uguali per tutti a prescindere. Nella grammatica italiana per certi lemmi si usa il cosiddetto maschile con valenza neutra: il giudice, il presidente, insomma una convenzione linguistica e non sempre questa coincide con il genere naturale, il sesso di una persona o di un animale.
Favria 16.01.2012