Se esiste…

Se esiste una felicità terrena, la si incontra lungo una strada. È il regalo inatteso di un cammino, di una tensione sia essa fisica o mentale. La delicatezza è tutt'altro che debolezza. La delicatezza, come hanno detto i filosofi, è la buccia di banana su cui scivola la verità. La delicatezza, leggera come un soffio di vento, delicata come una piuma, non scuote l'altro, non lo ghermisce, non gli fa violenza, ma delicatamente lo avvolge, lo sfiora, lo abbraccia. Se riesco ogni sera  a pensare che domani ce la farò, e anche perché ogni giorno incontro delle persone che sanno dare l’amicizia  con delicatezza. Nella vita ogni punto d’arrivo è solo una tappa intermedia, un punto per ripartire, e allora l’unica possibilità che ho di vivere una vita degna di essere vissuta, e quella di affrontare il quotidiano cammino con delicatezza e di non sprecare l’occasione di fare ogni volta un’esperienza nuova, di appesantire il mio umano bagaglio per alleggerirmi le spalle. La bellezza è una strada della vita che è meravigliosa

Favria, 15.02.2013

 

Ogni giorno nella vita non c’è maligno più  maligno di un buono quando diventa cattivo

 

L’edicolante.

Tra tutte le abitudini che ho, ritengo che la lettura dei giornali al mattino presto, viste l’attuale situazione socio-politico economica non sia quella migliore. Le  notizie che leggo ultimamente certo non rasserenano l’animo al mattino presto, perché in quel momento si riversa  nella mia lettura la maggior parte delle malvagità che i miei simili hanno prodotto con scellerata tenacia nel giorno precedente. Ma è anche vero che nella sua “Lode dell’imparare” Bertolt Brecht scriveva: “Afferra un libro/, è un’arma/. Tu devi prendere il potere.”Come divoratore di carta stampata e amante della lettura, amo leggere. Ritengo il pensiero sopra esposto sempre attuale sulla  necessità fondamentale del nostro tempo, che le notizie non siano un patrimonio di pochi e divenga un’arma per vincere le ingiustizie. Meno male che le mascalzonate che leggo nelle notizie, vengono mitigate quando ritiro il giornale rosa, che non è quello sportivo, che mi serve per il lavoro, dal sorriso dell’edicolante di fronte all’ufficio. Leggere le notizie al mattino presto mi riempie l’animo di amarezza ma è anche un modo per dialogare con persone che portano a conoscenza di tutti quanto è avvenuto, insomma ogni giorno quando prendo il giornale che l’edicolante con garbo e gentilezza mi  consegna, acquisisco nello scambio di due parole. delle parole gentili che mi serviranno come anticorpi per le notizie che successivamente leggerò! Con la lettura che riprendo alla sera mi sembra di fare dei viaggi intorno al mondo,  nel tempo e nello spazio, pur rimanendo nella quiete del mio quotidiano vivere. Con la lettura di più quotidiani, anche di idee diverse dalla mia  gli orizzonti si allargano, la mente s'arricchisce, lo spirito si fa più sensibile e aperto. Certo di acqua sotto i ponti ne è passata da quando gli antichi Romani ebbero l’idea di istituire gli “acta diurna” nel  59 a. C. da Giulio Cesare, una specie di piccoli avvisi affissi nei luoghi più frequentati fino ad arrivare con la creazione della stampa da parte di Guntemberg e così nel  '600 si trovano gazzette stampate,  che prendono il nome dalla moneta dal valore di due soldi coniata a venezia dal sec. xvi .. Pare che  il primo giornale, nel senso odierno della parola, sia stato l'Aviso-Relation oder Zeitung, settimanale pubblicato a Strasburgo e Augusta dal 1609 da Johann Carolus,  seguito poi nel 1615 dal Frankfurter Journal di Egenolph Emmell. Per quanto riguarda la nostra Patria il primo giornale venne stampato a  Venezia con il nome di gazzetta che erano una riproduzione dei fogli avvisi che la Signoria faceva compilare e affiggere per uso del pubblico. Nel 1636 il granduca di Toscana concede il privilegio a Lorenzo Landi e Amatore Massi di stampare una gazzetta, e nel 1641 si autorizza Piero Cecconcelli a stampare un'altra gazzetta, che dia esclusivamente notizie della Germania.. A Torino nel 1645 Madama Cristina di Francia, concedeva al prete Pietro Antonio Soccini il privilegio di "stampare ragguagli delle occorrenze quotidiane del mondo". Questa gazzetta, passata in altre mani, durò a lungo. Come si vedi di strada  e di stampa se ne fatta tanta ma  la forza dell’edicola non è tanto nelle sue dimensioni, grandi o piccole o della sua ubicazione ma del fattore che io chiamo “U”. E credetemi il fattore U delle due edicole che frequento al mattino, prima a Favria e poi a Cuorgnè, sono una sana carica di mattutina umanità, di gentilezza, di cortesia e competenza una mini agorà per quei tre o quattro avventori mattinieri che si ritrovano sempre alla stessa ora nel compare il giornale dove i gestori con leggero garbo ogni giorno applicano la giornaliera dose di cortesia per rendere sempre fluidi con raffinata gentilezza i meccanismi dell'amicizia

Favria-Cuorgnè al mattino presto, 16.02.2013            Giorgio Cortese

 

Se la speranza  è un sogno a occhi aperti, allora vivo in un continuo sogno ad occhi aperti!