Louis Pasteur scriveva che : “Il microbo avrà l’ultima parola”, ma si riferiva alla politica Italiana attuale?

 Non mi rifiuto di raccontare

La gestione dei rifiuti è un bel grattacapo, da sempre. O almeno da quando nella preistoria l’uomo ha preferito alla vita nomade, a caccia di animali e piante per nutrirsi, quella di agricoltore e allevatore, fisso in un posto, dove per forza di cose accumula rifiuti. Il modo di disfarsi dei rifiuti è stato, per millenni, lanciarli dalla finestra. Spesso gli unici spazzini di quelle epoche erano i maiali che girovagando nelle vie cittadine mangiavano i rifiuti, ma ovviamente ne lasciavano altri. Una mistura infernale per l’uomo, causa di epidemie. Con i suoi undici acquedotti e un’estesa rete fognaria, che portava lontano dalla città i rifiuti, l’antica Roma è stata la civiltà del passato che più efficacemente ha affrontato il problema. Poi con la caduta dell’Impero romano queste tecniche vennero dimenticate. Si dovrà aspettare la Rivoluzione industriale, alla fine del ’700, per vedere le città in gran parte pulite dai rifiuti, scaricati e dimenticati nelle campagne. Cosa oggi impossibile: la popolazione mondiale è passata in due secoli da uno a sette miliardi. Ognuno di noi produce in media mezza tonnellata di rifiuti all’anno, contro i pochi chili di un nostro antenato dell’800 e i risultati oggigiorno sono sotto gli occhi di tutti.

Favria, 11.03.2013                 Giorgio Cortese

L’antico coraggio di Clelia.

Forse sarò controcorrente, ma ancora una volta come italiani ci facciamo conoscere come persone che non rispettano la parola data. Il mancato ritorno dei marò in India mi fa ricordare un episodio leggendario dell’antica Roma. Mi viene in mente di Clelia, una giovane romana che dimostrò il suo coraggio nel periodo in cui Roma era assediata da Porsenna, re degli Etruschi. Gli Etruschi e i Romani avevano stipulato la pace ma Porsenna aveva chiesto nove fanciulle in ostaggio che puntualmente i Romani gli avevano consegnato. Le fanciulle ben presto scapparono dall’accampamento etrusco e si diressero verso il Tevere. Poiché non esisteva più il ponte Sublicio, che era stato distrutto quando l’eroico Orazio Coclite aveva affrontato da solo i soldati di Porsenna.  Clelia, la ragazza che guidava il gruppo delle fuggitive, invitò le ragazze ad attraversare a nuoto il fiume. Tutte si gettarono in acqua senza temere il freddo. Intanto le sentinelle romane le aveva avvistate e, credendo che fossero dei nemici, diede l’allarme, Condotte davanti ai consoli, furono rimandate a Porsenna per rispettare i patti. Porsenna interrogò Clelia che si era fatta avanti per dichiararsi colpevole di aver istigato le altre fanciulle a fuggire; ella rispose con fierezza alle domande affermando anche di non essersi pentita di ciò che aveva fatto e che anzi l’avrebbe di sicuro rifatto. Il re restò ammirato dalla fierezza della ragazza e colpito dalla lealtà dei Romani per cui concesse a Clelia di ritornare a Roma e di portare con sé altre cinque ragazze.  La sera stessa  le sei fanciulle poterono riabbracciare i genitori.  Allora se la   gioia è contagiosa, la lealtà è silenziosa è la cattiveria è rumorosa.  La  sincerità, la genuinità, la bontà sono doti quiete che non si fanno sentire ma che muovono il mondo nell’unico senso giusto. Se la lealtà viene comprata solo dal denaro dal denaro viene distrutta e questo le vediamo in questi giorni in politica. Ma oggi, purtroppo: “fedeltà, lealtà, rispetto” sono ormai valori andati persi. Tutti si appellano al senso di libertà ovvero alla voglia di essere liberi di fare e pensare senza curarsi degli altri o delle altrui cose. Mi chiedo allora che cosa stiamo insegnando alle future generazioni? In che mondo ci stiamo spingendo? Le due conquiste più alte della mente umana sono i concetti gemelli di "lealtà" e di "dovere". Quando questi concetti gemelli vengono disprezzati come oggigiorno  allora stiamo prendendo una  brutta piegata.

Favria,  12.03.2013                   Giorgio Cortese

 

Molte dei nostri politici sono degli incapaci! I restanti sono capaci, purtroppo di tutto!

 

La storia amaramente si ripete..

In questi giorni ho letto un libro di una preoccupante realtà. In un liceo di Paso Alto, Stati Uniti, il professore di storia dell’ultimo anno, Ben Ross, decide di effettuare un esperimento sui suoi studenti. Dopo aver guardato un documentario inerente la Germania nazista, la classe rimane letteralmente sconvolta dalla visione del filmato e gli alunni si chiedono come è potuto accadere tutto ciò, e come mai nessuno allora, proprio nessuno, è mai intervenuto in difesa degli ebrei. Per fornire una spiegazione plausibile, anche a se stesso,  il professor Ross organizza così un esperimento tra i suoi studenti creando l'Onda, una nuova corrente di pensiero che risponde al motto: "La Forza è disciplina, la Forza è comunità, la Forza è azione". Ogni individuo appartenente a l'Onda ha il compito di agire per il bene dell’organizzazione, mostrando serietà e rigore e sostenendo i membri che si trovino in difficoltà. Da subito la nascita de l'Onda comincia a mostrare i suoi primi effetti: ogni alunno della classe migliora i propri profitti scolastici e nessuno viene più deriso o escluso dai compagni. Tutti i membri mostrano un forte spirito d'iniziativa e di miglioramento, ma qualcosa non quadra agli occhi della giovane studentessa Laurie, direttrice del giornale della scuola. L'Onda comincia infatti a coinvolgere l'intero istituto e ad assumere una condotta violenta e repressiva nei confronti dei non iscritti. Il movimento ha tutta l'aria di una nuova organizzazione filonazista che ha trovato nella figura del professor Ben Ross il suo leader supremo. Ma la cosa sinistra è che il  romanzo di Todd Strasser si ispira a una storia realmente accaduta nel 1969 in una scuola superiore di Palo Alto, in California. I professori di quel liceo ricordano come l'Onda avesse letteralmente sconvolto l'intero istituto per tre lunghi anni, durante i quali si respirava nell'aria un clima di terrore e di forte sospetto nei confronti di tutto e tutti. Ma è questa la vera radice del movimento nazista?  Il libro forse spiega  in maniera possibile la nascita dell’odio verso i nostri simili. Nel libro l’autore percorre molto lentamente la strada del “rinnovamento” umano verso il credo in un ideale, esaminando a fondo ciò che gli esseri umani sperimentano quando si sentono parte di un gruppo, quando le loro azioni rispondono a un 'bene' più grande e i loro sbagli non vengono percepiti come tali in quanto ricondotti a uno spirito di comunità che non risponde più all’esigenze del singolo, ma a quelle del branco. Nel libro vengono riportati in superficie  gli istinti più profondi della mente umana.  Nel libro la storia non finisce bene, peggio nel filma che hanno fatto dopo, ma quello che voglio mettere in evidenza è il  senso del discorso del dittatore: “ Se lo Stato sta andando di male in peggio, noi siamo i falliti della globalizzazione, e i politici vogliono farci credere che con una maggiore efficienza ci aiuteranno ad uscire dalla crisi, ma i politici sono i burattini dell’economia. Dicono che la disoccupazione è in calo, che la bilancia commerciale è in attivo, ma la verità è un’altra: i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sono sempre più ricchi. L’unica vera minaccia è il terrorismo, un terrorismo che noi stessi abbiamo alimentato attraverso le ingiustizie che facciamo finta di non vedere, e così mentre noi distruggiamo il nostro pianeta i ricchi e i potenti ridono compiaciuti del problema e si arricchiscono sulle nostre spalle. Allora movimenti simili all’Onda diventano, per molti l’unico modo, l’unico faro per uscire dalla crisi. Questo libro mi ha fatto riflettere molto, perché queste cose possono ancora accadere e forse ci siamo  molto vicini. Non voglio accusare nessuno, ma il mito dell’infallibilità del capo che decide per tutti, l’autocrate di turno è sempre in agguato. E questo deve far riflettere tutti per non ripetre gli errori del passato. L'Onda di Todd Strasser, edito da Rizzoli.

Favria,  13.03.2013                  Giorgio Cortese