Dal dentista
Com'è doloroso andare dal dentista! sia per la bocca, sia per la
"tasca"....Io detesto andare dal dentista, eppure spinto dal dolore devo
andare. Arrivo in sala di attesa dal dentista, e lui subito mi accoglie
sorridente dicendomi con calma vedrai non sentirai niente. Colgo allora loccasione
e mi faccio controllare il mio cavo orale, se i denti sono sani, se non c'è paradontosi,
se non ci sono infezioni, per non avere delle spiacevoli alitosi. Certo la bocca è la
bocca, dipende cosa mangio,se il cibo è sano, la bocca è sana, altrimenti piango, per un
dente dolente, ce fa tanto male rischia di rovinare tutta
Favria, 15.03.2013
Recentemente ho letto, edito da Feltrinelli, un romanzo di
Jonathan Coe: I terribili segreti di Maxwell Sim, e la cosa che mi ha colpito
che al centro del racconto a fianco del protagonista ci sono due scatole di spazzolini da
denti. Lintero romanzo orbita gravitare intorno a questo comunissimo oggetto di uso
quotidiano come lo spazzolino da denti, anche se prodotto in maniera ecocompatibile dalla
piccola azienda artigianale Guest Toothbrushes di Watford nei dintorni di Londra. Questo
mi ha fatto pensare alla pulizia dei denti e al suo uso nella quotidianità che ha
radici antiche. Mi viene subito in mente o coccodrilli che fanno ricorso al piviere
egiziano, Pluvianus aegyptius, per la pulizia delle proprie fauci. Ritengo che gli
spazzolini da denti dei nostri antenati non erano come quelli che uso oggi, ma piuttosto
facevano uso, come si desume dagli scavi archeologici, di bastoncini o di piume, o di aghi
di porcospino per rimuovere dalle proprie dentature tracce di cibo, e forse anche un po'
di placca. I primi spazzolini, mi sembra che venero inventati bella terra di mezzo, in
Cina verso la fine del Quattrocento, ed erano costituiti da un manico di osso alla cui
estremità venivano fissate delle setole di maiale. L'uso è quello come quelli odierni,
ma allora il prodotto era troppo raffinato e costoso e non ebbe modo di diffondersi. Lo
stesso accadde quando circa centocinquanta anni dopo qualcuno lo importò in Europa.
Bisogna però aspettare ancora un po' di tempo perché questo piccolo oggetto trovi il
modo di diffondersi e intanto i denti si cariavano e cadevano. Alcuni inventori si
prodigarono con metodi alternativi e, per esempio Thomas Jackson nel 1869 inventò le
pillole H.R.H. Prince Albert's Cachou Aromatise e le commercializzò in eleganti
scatolette dispensatrici di forma circolare, come quelle che oggi ancora si acquistano con
piccole scaglie di liquirizia. Non potendo evitare le carie, almeno si cercava così di
mascherare l'alito cattivo. Ma quando sia stato prodotto il primo spazzolino da denti
moderno è assai difficile da stabilire. C'è chi afferma che il primo brevetto depositato
in Francia risalga al 1818; andando a rovistare nel grande database dell'Ufficio brevetti
statunitense, dove si trovano quasi sette milioni di progetti, si scopre che agli
spazzolini da denti ne sono dedicati quasi duemila, e questi tutti negli ultimi
sessant'anni: ma prima? Nel 1908 un certo Jakob Knoller di Berlino brevettò uno
spazzolino con cui si potevano pulire indifferentemente denti, unghie e mani, e nel 1935
Lawrence W. Campbell e Wilber Watson di Clarksberg in Virginia brevettarono uno spazzolino
molto simile a quelli che usiamo oggi. Si dovette aspettare il 1938 perché si
incominciassero a produrre setole di nylon e così anche gli spazzolini da denti dagli Usa
arrivarono in massa in Europa. Tra il 1935 e il 1950 nella sola Francia si presentano più
di duecento brevetti, senza peraltro farli uscire alluso quotidiano di tutta
Favria, 16.03.2013
Alcuni giorni addietro un collega aveva affermato che:la
sua auto non viaggi ad aria compressa, per significare i costi che sostiene in
benzina nel venire a lavorare. Allora mi sono ricordato di che cosa avevo letto tempo
addietro, sui giornali nel lontano 2005. Certo oggigiorno siamo anestetizzati ai
roboanti annunci sui giornali che poi svaniscono nel nulla, quasi fossero assorbiti da
qualche misteriosa idrovora succhia notizie scomode, creata da qualche pazzo scienziato
per non darci speranza per il futuro. Uno di questi oggetti "rivoluzionari", a
mio modesto parere, era l'automobile ad aria compressa. Quando venne presentata la notizia
si diceva che il veicolo presentava qualche problema, ma questo non le avrebbe
impedito di invadere le strade e di liberaci dalla schiavitù del petrolio. Poi il nulla.
Il progetto viene archiviato in attesa di tempi migliori. Certo non andava veloce, pare
infatti che non superasse
Favria, 17.03.2013
La natura non fa nulla invano.