Nella vita dimostrare onesto e sincero coraggio incute rispetto anche agli avversari.
Lega Grigia 16 marzo 1424
Il nome della lega è, secondo la tradizione, dovuto al tipo di
vestiario, lana grigia di pecora, utilizzato in quel periodo dagli abitanti della regione.
Nei Grigioni, in Svizzera, nel XIV secolo, vi furono continue guerre e continui
cambiamenti di proprietà dei territori della Surselva. Nel 1390 per esempio i Von
Werdenberg tentarono di sottrarre le zone di Flims, di Foppa e
Favria, 18.03.2013
Stiamo attenti che se continuiamo su questa china arriveremo alla violenza che è sempre ingiusta anche quando fa giustizia
Il veterinario.
Fare il veterinario non significa solo accarezzare gli animali quando sono cuccioli, auscultare i loro cuori con lo stetoscopio, fare uniniezione quando serve e poi, con un sorriso, offrire un croccantino, vedere una mamma partorire i piccoli. Fare il veterinario significa spesso tuttaltro e nulla di piacevole. Fare il veterinario significa trovarsi in una situazione di emergenza, disperata, di fronte a un animale che soffre, che sta per morire, che è vittima di una grave malattia o di un terribile incidente, di un dolore lancinante e non capire da cosa derivi. Fare il veterinario siignifica vederlo sanguinare, contorcersi, guaire, miagolare. Fare il veterinario significa anche veder soffrire gli umani che lo accompagnano, vederli piangere impotenti, sentirli chiedere di salvarlo perché non sopporterebbero lidea di saperlo morto. In quei momenti tragici cè bisogno di calma, cè bisogno di pensare, di capire, di provare a risolvere: in una parola, cè bisogno di quello che si chiama sangue freddo. In quel momento il veterinario non può permettersi di essere coinvolto, di soffrire come il proprietario dellanimale, di provare pena, dolore, di commuoversi: perderebbe del tempo prezioso e non aiuterebbe lanimale che sta soffrendo. In quel momento il veterinario deve essere estremamente pratico, deve pensare soltanto a risolvere il problema che gli si pone, il prima possibile, nel miglior modo possibile, e per farlo è necessario che si stacchi dalla situazione emotiva, che si imponga di non pensare alla sofferenza ma alle sue conoscenze mediche.
Personalmente dei veterinari che sono professionali sempre, e
fanno il proprio mestiere al meglio, per il bene dellanimale, a costo di apparire a
volte indifferenti o insensibili. In quei momenti si apprezza la professionali del
Veterinario che in quei momenti non da spazio per le coccole, le carezze, le
belle parole, ma da spazio alla sua professionalità, da spazio ad una sola decisione, con la speranza che quella sia la decisione giusta. Il resto,
diceva qualcuno, è noia.
Favria, 18.03.2013
If
Un famoso scrittore inglese nato però a Bombay nel 1865, Rudyard Kipling, Nobel nel 1907, morto a Londra nel 1936, autore del celebre Libro della giungla, ma è anche molto nota la sua poesia intitolata semplicemente If, "Se". La famosa conclusione di quella successione di "Se" mi pare che finiva così: Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa, e - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!
Ogni giorno che passa ho solo percorso un frammento del mio quotidiano cammino. Anche quando sembra che la giornata sia passata come un'ala di passero, simile alla clessidra con la sua manciata di polvere, per me misero bipede sembra che non debba mai finire
La piccola riviera favriese
L'Italia per la sua particolare posizione geografica gode di
climi differenti, e Favria non fa eccezione, camminando per il paese mi sono imbattuto
camminando lungo la strada, in alcuni giardin, dove vengono coltivate con successo diverse
palme, e solo in quella piccola porzione di terreno del territorio di Favria. Certo non è
un palmè, che vuole dire in piemontese una piantagione di palme. Quando vedo delle
piante penso sempre alla loro bellezza perché sono i soli esseri viventi in questo
universo che non producano rumore né rifiuti e nonostante tutto noi esseri umani abbiamo
molte più cose in comune con un albero che con un computer. Perché come essere umano
sono come un albero e in ogni mio inverno levita la primavera che reca nuove foglie
e nuovo vigore. Tornando al palmè, qualcuno può ritenere che le
palme non siano elementi autoctoni del territorio, sicuramente è vero, si può però dire
che seguendo questo ragionamento non dovrebbero esserci nemmeno olivo, fico, cipresso,
mandorlo, uva, oleandro e molte altre piante ormai acclimatate e rese parte integrante del
paesaggio. Palma, il lemma che deriva dal semitico tamar, e sui frutti furono
chiamato datteri in greco dàktylos, che vuole dire dito. Per questo si dice palma o palmo
la superficie interna della mano oltre che della pianta. Il palmo, è
pure la distanza tra la punta del pollice e la punta del mignolo in una mano aperta con le
dita distese. Fu usato come unità di misura di lunghezza dai Greci e dai Romani e più
tardi divenne una misura usata in diverse zone d'Italia, il cui valore cambiava da una
regione all'altra ma rimaneva sempre vicino ai
Favria, 19.03.2013
Il giovane che non ha pianto è un selvaggio, e il vecchio che non sa ridere è uno sciocco