Donare per salvare è un'azione che vale. La donazione del sangue è un  piccolo gesto che fa grande la vita. Donare sangue, semplicemente importante. Donare sangue: una scelta per gli altri, una scelta per se stessi.e allora che aspetti! Vieni a Favria, TO, mercoledì 17 APRILE 2013, mattina, cortile interne del Comune dalle ore 8 -11,00

Donare per salvare è un'azione che vale! Ti aspettiamo

DIRETTIVO FIDAS FAVRIA GRUPPO COMUNALE

L.TARIZZO-D.CHIARABAGLIO

 C’è una grande differenza tra contadino e mercenario, tra investimento e accumulazione, tra l’imprenditore, protagonista di tutte le fasi espansive, e lo speculatore, chiave di ogni declino

E’ sempre attuale la Divina Commedia.

Una cosa che mi ha sempre colpito del Divina Commedia è il titolo. Leggendolo attentamente nell’epoca storica un cui venne scritto, si scopre che nel Medioevo si era persa la nozione di tragedia e commedia come rappresentazioni sceniche; questi termini, quindi, indicavano semplicemente componimenti narrativi, che si distinguevano tra loro per diversità di contenuto. Per la tragedia un fine doloroso, personaggi socialmente e culturalmente alti, con uno stile raffinato.  La commedia invece con lieto  fine, personaggi borghesi o popolari, con uno stile semplice. pertanto Dante intitolò la sua opera all’inizio solo “Commedia” per la presenza di toni e argomenti quotidiani, anche se mescolati ad altri elevati ed elevatissimi. In seguito con Boccaccia venne aggiunto l’aggettivo “Divina”,   che  divenne parte stabile del titolo dopo la sua apparizione sul frontespizio dell'edizione veneziana del 1555. Il poema è il racconto fantastico del viaggio compiuto da Dante tra l'8 e il 14 apr. 1300, attraverso i tre regni dell'oltretomba; il viaggio nell'aldilà è tema assai diffuso nel Medioevo, ma Dante si inspirò all’Eneide di Virgilio. Scopo dichiarato del poema è di riportare gli uomini sulla via del bene e della verità, mediante la rappresentazione delle pene e dei premi che attendono rispettivamente i peccatori e i buoni nella vita eterna. Il racconto, nel suo schema fondamentale, ha un preciso significato allegorico. Dante che, smarritosi in una selva, per uscirne è condotto prima da Virgilio a visitare l'Inferno e il Purgatorio, e poi da Beatrice alla visione dei beati e di Dio nel Paradiso, rappresenta l'anima umana che, caduta nell'errore e nel peccato, riconosce gli sbagli e se ne pente sotto la guida della Ragione o Sapienza umana,  Virgilio. L'anima, così purificata, può poi comprendere le superiori verità della fede, sotto la guida della Sapienza divina affidata al magistero della Chiesa, cioè della Teologia, Beatrice, e pervenire alla beatitudine celeste e all'unione con Dio, che è il fine ultimo per cui essa è stata creata e a cui naturalmente tende. Nella Divina Commedia l’aldilà è descritto da Dante secondo un ben preciso schema architettonico. Tutto l'oltretomba si dispone intorno a un asse ideale che parte dal centro di Gerusalemme e, attraverso la voragine infernale che si apre sotto la città, giunge al centro della Terra. Da qui, prolungato sino all'altro emisfero, diventa l'asse di un tronco di cono, Purgatorio, andando a finire al centro di un piano, Paradiso terrestre, dove termina, che è quindi diametralmente opposto a Gerusalemme. Prolungandosi ancora, l'asse ideale sale, di cielo in cielo, sino al centro della rosa dei beati, cioè dell'Empireo. Ma nella Divina Commedia è anche una parafrasi mascherata dell'Apocalisse, dove le immagini tengono il posto delle esposizioni. L'Apocalisse si divide in tre scene principali: il mondo pervertito da Babilonia, il giudizio e la punizione di Babilonia; la Nuova Gerusalemme che succede a Babilonia. Queste tre parti sono pure presentate da Dante: l'Inferno corrisponde alla prima, il Purgatorio alla seconda, il Paradiso alla terza. Quando rileggo dei canti della Divina Commedia mi viene da pensare che l'esposizione sia su due livelli. Il primo livello, è quello della ricerca precisa, meticolosa per l'identificazione dei diversi nomi presentati e altrettanto accurata per comprendere il pensiero religioso, filosofico, morale di Dante. La seconda è una mia personale riflessione che abbiamo un patrimonio culturale immenso, la nostra Patria ha bisogno in questo momento di forte crisi che la conoscenza del tempo passato che si è tramandata da padre in figlio è una immensa ricchezza  non fosse altro per permetterci di scegliere sulle cose importanti e per le quali si deve realizzare da subito il cambiamento che il Paese ha bisogno. Ritengo che la Divina Commedia sia sempre attuale per comprendere la nature della cose e guardare al futuro nella prospettiva della speranza ed è sempre un utile ausilio in un tempo in cui assito sconsolato all’appiattimento dei valori morali perché la vera poesia non ha limiti nel tempo.  Certo! E’ difficile intravedere oggi un uomo saggio che, al pari di Virgilio, che  possa prendere per mano l’Italia per farla uscire dallo stato di confusione attuale, ma solo con una attenta riflessione su quello che siamo stati, su quello che potremmo essere, e su quello che saremo, non può guastare e mi aiuta sempre a crescere. 

Favria, 16.04.2013                       Giorgio Cortese