Profumo di pizza appena sfornata, invade laria e riempie
il cortile del mio condominio ed ovunque vado nel quartiere è inconfondibile. La
preparazione della pizza richiede mani abili, tempo e forse una vena
artistica che Leo Schipani sviluppa in maniere eccellente. Ma questa sera
era il profumo che stimolava l'olfatto e la voglia di assaggiarne la fragranza,
di spezzare la croccantezza esterna per scoprirne la morbidezza. La pizza fatta con
cosi brave mani abili, lievitata al punto giusto e con deliziosi contrasti armonici,
è il profumo della vita e mi stimola la mente e la fantasia.
Favria, 18.04.2013
Giorgio
Cortese
Se volete mangiare una pizza verace pe poter dire
mi piace, da Leo dovete andare. A Favria via Busano 1, tel 0124 34098. Gustare per
credere!
Gli inutili
Questa notte ho fatto un sogno dove mettevo in un
sacco nero i luoghi comuni, le promesse elettorali e i balzelli da pagare. Le mode e gli
inganni, e ogni illusione inventata in tutti questi anni per noi miseri esseri umani.
Preso dalla foga ed entusiasta ho aggiunto le facili lodi di mai chi mi ascolta, le
lusinghe sfacciate di facce da marmellate. Il peso degli occhi bassi di chi coi suoi
pregiudizi spacca pure i sassi, le dita puntate e i ridicoli gesti di chi non
ha voce per farsi ascoltare. Gli intrighi e le trame per farmi inciampare. I falsi sorrisi
stampati, i falsi e cortesi da modi affrettati. Insomma nel sacco ho messo di tutto dai
futili segni dei tempi passati alle carcasse ormai erose di inutili pesi. Che leggerezza
improvvisa, inattesa, se avessi saputo lo stato beato ci avrei già prima lavrei
pensato. Ma poi squilla la sveglia era solo un sogno peccato degli inutili non mi sono
liberato!
Favria, 19.04.2013
Giorgio
Cortese
Nella vita quotidiana le persone che viaggiano, arrivano sempre!
Da coda, codino, codardo alla coda di paglia
Laltro giorno ho fatto una coda molto lunga in un ufficio.
Questo episodio mi ha fatto pensare che le parole non sono mai nate dal nulla, ma
hanno alle loro spalle una storia, spesso molto affascinante. Il lemma coda è lestremità
posteriore del corpo degli animali vertebrati, formata, nei mammiferi e nei rettili, da un
prolungamento della colonna vertebrale. Per ritornare ai lemmi prima della Rivoluzione
francese i nobili e le persone appartenenti alle classi sociali elevate usavano
portare la parrucca, incipriata, naturalmente, con tanto di codino. Questa moda fu
spazzata via dai rivoluzionari. Le persone, però, che non accettavano i princípi
egualitari della Rivoluzione e rivendicavano lantica divisione del Mondo in castee
la legittimità dei privilegi per diritto di nascita. Il re borbone e i nobili, richiamati
in patria dai nuovi governi, si presentarono con tanto di parrucca e di... codino. Per
costoro non era cambiato nulla, tanto che il termine codino assunse, appunto, il
significato di reazionario. Oggi, quindi, potremmo chiamare codino
ogni uomo retrogrado, refrattario, cocciutamente legato alle cose passate
anche se sorpassate. . Tutti conosciamo il significato di codardo, che significa
chi per viltà danimo si mette da parte in imprese rischiose e si sottrae al
suo dovere, insomma un pusillanime, vile, pauroso. Nel medioevo si usava andare a caccia
con il falcone ben ammaestrato a catturare la preda. Quando lanimale stanco e intimorito
si rifiutava di levarsi in volo e di eseguire, cosí, il suo compito, manifestava il suo
no abbassando le penne della coda. In questi casi il falcone veniva chiamato
codardo, dal francese antico couard. Con il trascorrere del tempo
lo stesso aggettivo venne applicato, per estensione, alla persona che si rifiutava di
affrontare pericoli e difficoltà varie. Da codardo è stato coniato il termine codardía:
paura per cui uno si ritira di fronte al nemico. Ma dal lemma coda che deriva dal latino
cauda, deriva anche il modo di dire a coda di rondine, perché a due punte,
biforcuto come la coda della rondine. Si usa in generale per indicare il frac o gli abiti
maschili da cerimonia con la giacca che termina dietro con due falde a forma di triangolo
rovesciato, ed in falegnameria indica un tipo d'incastro. Ma ci sono delle persone che
hanno la coda di paglia, perché non hanno la coscienza del tutto pulita, si
"accendono" facilmente, si innervosiscono davanti ad osservazioni che vengono
fatte anche se non a loro direttamente o si affrettano subito a rispondere. Certo
questo è un modo di dire curioso pare che il tutto derivi da questa antica favola. Un
giorno, una giovane volpe, restò bloccata in una trappola. Riuscì a liberarsi, ma gran
parte della sua bellissima coda restò intrappolata, e lei si trovò con un mozzicone di
pelo di cui si vergognava molto, poichè la bellezza di una volpe sta gran parte nella
coda appunto. Gli animali che la conoscevano, furono mossi da compassione e le regalarono
una nuova coda, molto somigliante a quella vera, ma, fatta di paglia. La volpe era
contenta della sua nuova coda, e tutti gli animali mantennero il segreto,non dicendo a
nessuno di che materiale fosse. Tutti, tranne uno. Un galletto, raccontò in confidenza a
qualcuno che la coda della volpe era di paglia, materiale facilmente infiammabile. Di
confidenza in confidenza, la notizia arrivò ai contadini, proprietari dei pollai, e tutti
accesero un fuoco davanti alla stia , in modo che la volpe non si avvicinasse, ed in
effetti, la volpe, per paura di bruciarsi la cosa non si avvicinò più ai pollai.
Mi è piaciuta questa favoletta, così ho pensato di inserirla, da un senso al modo
di dire. Perché si sa certi ciarlatani prima o poi se ne andranno con la
coda fra le gambe. Modo di dire che vuole significare una sconfitta,
un'umiliazione, soprattutto dopo aver previsto trionfi e successi se ne vanno mestamente
scornati o pentiti. Questo comportamento è di molti animali ma soprattutto del cane, per
il quale la coda ritta è segno di tranquillità e sicurezza, mentre se è tenuta
abbassata o ripiegata sotto il ventre indica uno stato di frustrazione. Nella gerarchia
dei canidi inoltre la coda è un elemento che indica la posizione nel gruppo di un
particolare individuo: tenuta alta dai membri dominanti e bassa dai subordinati. In caso
di scontro, l'abbassare la coda segnala resa e sottomissione. Anche se per conto mio hanno
la coda di maiale ritorta ed attorcigliata, a spirale, come la coda del
maiale. Perché prima o poi si riuscirà a mettere il sale sulla coda. Modo di
dire che significa catturare o fermare qualcuno, come arrivandogli tanto vicino da poterlo
afferrare. Perché dunque mettendo il sale sulla coda di qualcuno lo si blocca, lo si
cattura?. E evidente che nel momento in cui si riesce a mettere del sale sulla coda
agli uccellini significherebbe che li abbiamo già presi e ben serrati nelle nostre mani!
Ma per adesso mi osservano con la coda dellocchio, mi guardano di
sbieco, furtivamente, pensando di non farsi accorgere. Ma i modi di dire sono molti,
in fisica coda sonora è il prolungamento del suono emesso da una
sorgente in ambiente chiuso, al cessare dell'emissione. In statistica, la teoria
delle code studia le proprietà delle code, come il tempo di servizio la lunghezza
media di una coda. In informatica, una apposita struttura dati rappresenta questo
comportamento, questa struttura dati è molto utilizzata nelle telecomunicazioni. Ma il
termine coda viene anche utilizzato quando ci troviamo di fronte ad un gruppo di elementi
disposti in fila, l'ultimo, quello che chiude la formazione. Vale per vagoni ferroviari,
automobili, gruppi di persone poste a retroguardia di un esercito. Ed io allora faccio la
coda e mi metto fila per attendere pazientemente che venga il mio turno,
con olimpica calma. Potrei ancora continuare, ma non voglio approfittare della
vostra squisita pazienza.
Favria, 20.04.2014
Giorgio
Cortese
Certe persone dovrebbero sempre considerare che gli è stata data
la lingua, si, per parlare, ma anche i denti per tenerla chiusa ed un cervello per
pensare.