In certi periodi della storia i politici fanno già tanto
di buono quando non fanno nulla di male, immaginiamoci quando si mettono di serio
impegno!
TARES: Tassa, Antiquata, Retrograda E Stupida
Errata corrige sulla mail del 10 maggio c.a.
Una sagace amica mi ha giustamente corretto su quanto ho
scritto, con questa puntuale precisazione, che sinceramente ringrazio, sullorigine
latina del termine "erario" che deriva effettivamente da "aes"
- "aeris". Questo termine non significa esattamente rame, bensì
bronzo. In epoca classica, infatti, il più importante negozio giuridico avente lo scopo
di trasferire la proprietà era la "mancipatio" che, secondo il
rigido formalismo romano, si perfezionava pesando il bronzo usato per il pagamento del
prezzo (aes) su di una bilancia. Per questa ragione si definiva tale tipo di negozio
giuridico per "aes et libram". Nell'antica Roma, però, il rame era
chiamato impropriamente "aes Cyprium", il bronzo di Cipro, dal luogo di
provenienza di questo metallo, dando a volte origine a confusione. Siccome in latino
classico il termine "Cyprium" si pronunciava "Cuprium", le iniziali di
questo termine sono rimaste nel simbolo chimico del rame, che è CU.
Grazie mille
Favria Giorgio Cortese
Non si possono prendere decisioni efficaci senza sviluppare
l'intuizione: essa è il modo in cui la persona traduce l'esperienza in azione. Poiché
l'esperienza consente di capire...
Aspettando con il nodo in gola
Un amico oggi alcuni giorni addietro, mi parlava della
comprensibile ansia quando aspettava lesito degli esami medici di un suo famigliare,
e mi ha raccontato che quando apriva la busta veniva preso dalla sensazione di avere un
nodo in gola che lo soffocava. Certo un tempo non era così, per i nostri nonni
farsi visitare da un medico era già di per se un evento raro e lattesa di un
responso di un esame del sangue, anche questo molto sporadico, non era un
dramma, perché, allora, il medico condotto era una figura familiare e rassicurante, le
malattie conosciute erano molte meno, così come gli esami effettuabili. Allora, non si
chiedeva alla medicina lonnipotenza attuale, e dunque lidea di potersi
ammalare faceva parte integrante della vita. Oggi lincredibile aumento di
conoscenze, delle patologie note, di tecniche di diagnostica raffinata e di cure
disponibili crea paradossalmente un effetto tuttaltro che tranquillizzante, infatti
questo è uno dei paradossi del progresso della medicina negli ultimi decenni che al posto
di infondere serenità e sicurezza evoca al contrario tutta la nostra fragilità di
esseri umani. Il potente arsenale di cura degli ospedali come la TAC o la Risonanza
Magnetica, che guardano dentro il corpo in un modo che qualche decennio fa sarebbe apparso
magico alla scienza stessa, suscitano sempre dentro di me, la sensazione che possano
scovare qualcosa capace di annientarmi, come gli stessi esami del sangue
vengono scambiati dai molti come potenziali oracoli rivelatori di qualcosa di inaspettato
e di orribile, anche in totale assenza di sintomi. Riflettevo appunto su questo, quando
alcune sere fa, prima di cena approfittando della sosta del brutto tempo camminavo
per Favria ed allora mi sono ricordato quanto scriveva Petrarca: Solo e
pensoso i più deserti campi / vo mesurando a passi tardi e lenti? Ecco,
nell'agitarsi frenetico della società contemporanea, mi sembra salutare e una cura
preventiva quello di pensare anzi no di meditare. Già letimo meditare mi ricorda
che meditare deriva dal vocabolo latino medeor, che significa, curare,
medicare, Insomma una sana, pacata, quieta riflessione che diventa, allora, una vera e
propria cura o medicina dell'animo. Il riflettere passeggiando è un salutare esercizio
sia per la mente che per il corpo curando entrambi con due esercizi diversi ma non
contrastanti tra di loro.
Favria, 12.05.2013
Giorgio
Cortese
Certi personaggi mi ricordano la frase dello storico latino
Livio al riguardo di Annibale che sapeva anche vincere ma era totalmente incapace di
sfruttare la vittoria, ed i risultati si vedono purtroppo!.
Il nodo di Gordio
Gordio fu il mitico fondatore del regno frigio e della città di
Gordio. Qui si trovava il carro dalluomo consacrato al dio Zeus, dopo che si era
adempiuta una profezia: infatti, mentre egli stava coltivando un campo, unaquila si
era posata sul giogo dellaratro. Secondo una profetessa, lepisodio significava
che Gordio era destinato a diventare re dei Frigi, cosa che in effetti accadde. La corda
che legava il giogo al timone del carro formava un nodo inestricabile, impossibile da
sciogliere. Poiché loracolo aveva promesso il dominio dellAsia a chi ci fosse
riuscito, Alessandro Magno, giunto nella città nel 334 a.C., tentò di districare il
nodo, scrive Arriano nellAnabasi, II, 3, 6-8, I-II sec. d.C.: Poiché
Alessandro era in difficoltà nel scioglierlo, lo recise con un colpo di spada.
In seguito il re macedone conquistò lAsia. Da allora lespressione
nodo di Gordio, divenuta proverbiale, indica un problema di difficilissima, se
non impossibile risoluzione. Oggigiorno, mi sembra che il nodo di Gordio sia per
antonomasia sia la mancanza pressoché assoluta di conoscenza politica dei veri problemi
del Paese reale, la totale incapacità di interrogare la realtà attuale. Attualmente
manca il coraggio allinetta classe politica ed a noi ottusi elettori
di immaginare il futuro diverso che ci dia la speranza di cambiare adesso e
subito, prima che sia troppo tardi. Il coraggio di tagliare il nodo della crisi per
cambiare dovrebbe essere la nostra virtù che ci deve guidare come una stella polare. Il
Paese ha bisogno di risposte concrete ai suoi reali problemi ed i .politici
democraticamente eletti hanno lobbligo morale di dare delle risposte e proporre
delle scalette di priorità ascoltando il paese reale. Il paese reale chiede solo tre
cose, di poter essere rappresentato, dato che adesso i parlamentari sono scelti dai
partiti e le alte cariche dello Stato sono da loro eletti e noi sudditi ex elettori
non abbiamo nessuna voce in capitolo, il paese richiede meno tasse, ed infine il paese
reale chiede lovoro, perché senza lavoro non cp democrazia.. Queste sono le tre
priorità il resto è il nulla cosmico e chiacchiere da corte bizantina che discute sul
sesso degli angeli con i turchi alle porte! Voglio ricordare che le virtù, ed il coraggio
in particolare, hanno avuto un ruolo centrale nel pensiero e nellepica delletà
classica dei Greci. Pensiamo allIliade, allOdissea, facciamo riferimento al
Lachete di Platone o agli Spartani alle Termopili narrati dallo storico Erodono. Il
coraggio è quindi una virtù morale e sociale e non va confuso con la temerarietà e lavventatezza.
Serve coraggio per cercare la verità resistendo ai luoghi comuni, ai pregiudizi ed al
pensiero dominante che vuole solo imporre delle futili ed inutili chiacchiere. Nella vita
di ogni giorno occorre coraggio per analizzare i pericoli che mi circondano, ma occorre un
maggiore coraggio per ricercare il bello e il positivo nelle persone che incontro ogni
giorno. Ritengo che sia necessario fare appello al coraggio per non essere schiavi
del presente e per concepire e perseguire un progetto importante. Voglio ricordare che lo
stesso lemma virtù, deriva dal latino virtus, che significa forza e
questa forza non nasce da sola ma si acquisisce e si perfeziona mediante lesercizio
e la sperimentazione. Oggigiorno abbiamo urgente bisogno di una leadership allenata al
coraggio per fare delle scelte coraggiose per cambiamento duraturo. In tutto il mondo il
corso normale della politica è sfruttare le divisioni e fomentare le differenze. Per
superare la crisi in Italia abbiamo bisogno di un sincero progetto dintesa per un
futuro condiviso e non deboli armistizi come quello che abbiamo adesso. Ci serve
insomma tutto un altro film dove tutti siamo attori attivi e non spettatori che dai
balconi sbraitiamo come le iene ridens pentastellate. Invece di perdersi in astruse
commissioni Costituzionali con il veti incrociati su chi presiedere o in guerriglie
sullIMU, intanto hanno già messo la Tares, Tassa Ancora Ridicola E Stupida. In
Italia i problemi sono altri e per iniziarea tagliare il nodo di Gordio aboliamo lattuale
legge elettorale che tutti i partiti aborriscono ma che vogliono nei loro intimi pensieri
mantenere con la segreta speranza che gli torni utile alle prossime elezioni. Se
eliminiamo lattuale legge elettorale da subito, riduciamo il numero dei parlamentari
per la prossima tornata elettorale, tagliamo gli stipendi dei politici e mettiamo un
limite agli stipendi dei grandi manager boiari di stato e non. Forse non è la panacea di
tutti i problemi ma state tranquilli che la gente si riavvicinerà alla politica
perchè vede finalmente degli atti concreti da subito, altrimenti continuiamo a
perpetuare gli errori già commessi negli ultimi anni. E allora non
lamentiamoci della crescita costante del partito dei non votanti che grida vergogna agli
attuali eletti che sono dei miseri pavidi!.
Favria, 13.05.2013
Giorgio
Cortese
Certe persone pensano di avere una logica nell'agire, ma la loro
è semplicemnte l'ottusa arte di continuare a sbagliare con presunzione.