Certi giorni quando mi sveglio, mi sforzo di guardare il mondo dal balcone. Questo allarga le mie vedute e mi fa scoprire ogni giorno sempre dei nuovi particolari, insomma un orizzonte sempre nuovo. Allargando durante la giornata le mie vedute scopro che la fatica è maggiore ma la soddisfazione è senza dubbio ineguagliabile!
Ho ricevuto questa mail che ben volentieri divulgo a tutti e consiglio caldamente di partecipare:
SAN GIUSTO CANAVESE, 6 e 13 giugno 2013, ore 21:00 Sala Musica del Palazzo Comunale Giovannini.Le due serate ci guideranno allAVVICINAMENTO ED ALLA COMPRENSIONE DELLA MUSICA CLASSICA, integrando la trattazione teorica con lesecuzione dal vivo, al pianoforte, di brani di musica classica dei più importanti e famosi compositori. Programma delle due serate:
- Giovedì 6 giugno 2013 ore 21.00 Dai
clavicemb
Dopo aver meditato su degli episodi recentemente
successi, ritengo che due cose nella vita sono infinite, l'universo e la stupidità
umana e nutro seri dubbi sulla prima ne ho la certezza della seconda.
Per molte persone il cervello è lorgano con cui pensano di
pensare!
Senza parole la vita sarebbe un foglio bianco
Quando si ricerca una parola ci vuole: occhio, orecchio,
cervello, estro e naso perché il linguaggio è un fiume che scorre ed è molto più
vecchio di internet.. Per un cercatore dilettante di parole, come per il
sottoscritto, sintende, sono tutte qualità essenziali. Occorre infatti
locchio che vede e coglie loriginalità di unespressione quando si legge
un testo qualsiasi, una pubblicità, unetichetta o un titolo di giornale. Lorecchio
che sa captare la stessa novità mentre si ascolta la radio, la tv o una conversazione sul
lavoro, a pranzo, al bar. Ma poi occorre sempre avere il cervello allertato che
sappia analizzare, semplificare, riassumere con chiarezza. Beh il naso serve, per non dire
fortuna, insomma quel pizzico di fiuto che giova nellintuire una traccia
interessante dietro quel lemma, italiano o dialettale. Ed infine ma non ultimo, lestro,
la fantasia, perché per seguire una parola bisogna essere anche un po artisti,
per poter creare nel miglior modo possibile il significato delle parole, ma anche
un di pignoleria non guasta mai. Bisogna sapere che ogni giorno la lingua, che è
viva ed in continua trasformazione con sempre nuovi neologismi, che molte volte sono
un'abuso affettato della neologia, secondo l'accezione spregiativa corrente. Ritengo
che la neologia va intelligentemente incoraggiata, perché le lingue vivono,
appunto, dell'apporto di parole nuove anche desunte da altre lingue, perché tutte le
parole nascono come neologismi. Ad esempio: accusa è un neologismo del XIII
secolo; "adesso" è un neologismo poco più antico, che ha importato in italiano
un "ad ipsum", neologismo del latino medievale che sostituiva il classico
"nunc" destinato a morte; "wida/guida" e "widare/guidare"
sono neologismi del latino medievale. Oggigiorno l uso eccessivo di termini inglesi mi
sembra dovuto più a ridicolo provinci
Favria, 23.05.2013
Non mi interessano i ricchi, mi interessano i poveri, quelli che ti commuovono con un sorriso sincero e con gli occhi pieni di speranza.
Piena solidarietà alle maestranze della Berco di Busano
Sono rimasto colpito dalla richiesta di chiusura della Berco a Busano, profondamente scosso da questo evento che mette a disagio centinia di persone lanello debole in questa società sempre di più socialmente fragile, i familiari che dipendo dal lavoro di questi dipendenti, che attualmente hanno un futuro senza speranza di fronte a loro! Questo mi fa riflettere che di fronte a questo dramma umano e sociale qual è la qualità umana della nostra società? Esprimo piena solidarietà ai lavoratori della Berco di Busano e auspico che la loro complessa vicenda venga al più presto definita e che chi ci governa democrtataicamente dal popolo faccia valere le proprie ragioni cob pacata autorevolezza. Sono al fianco di lavoratori e di chi lavora e mi sento anchio oggi, pur essendo impiegato in un altro settore, un dipendente della Berco per sincera solidarietà con loro. Ritengo ché non dobbiamo rimanere indifferenti a questo dramma, quello che succede a loro potrebbe succedere anche a noi!. E allora non lasciamoli soli e facciamo sentire la nostra vicinanza in questo triste frangente della loro vita. Forse dovremmo tutti porci una domanda, se in questi agitati momenti socio- politico- economici di questo nostro tempo, abbiamo lobbligo morale di riscoprire la virtù di non lasciare mai nessuno indietro e sentire nostro larmonico ritmo dei più deboli, di chi è in difficoltà, come autentico basamento di una società nuova e giusta e nasca dalla eceneri di questa crisi che oltre ad aver inghiottito soldi a messo a nudo le incongruenza sociali, prima mascherate dal facile benessere. Già è forse questa la scandalosa verità, il giusto ritmo di una società autenticamente umana è la debolezza.
Favria, 24.05.2013
"In me vis sortis nulla sed ingenium" Dalle sconfitte alla vittoria: è questa la strada di ogni essere umano!
Il giusto premio!
Ho trovato una breve favoletta raccolta da Gianni Rodari. Come
spesso accade in queste narrazioni popolari, cè una bella verità: Cera
una volta una vecchia che andava nel suo campo a raccogliere i cavoli. Strada facendo
passò davanti a una caverna, e vide in essa dodici uomini. Erano i dodici mesi dellanno.
Essi si rivolsero alla donna e domandarono: Nonna, dicci un po, qual è
il mese più bello dellanno? Tutti sono belli
fece la vecchia. In gennaio cè la neve, in febbraio cè la pioggia, a
marzo cè il vento
E andò avanti lodando i meriti di ciascun mese,
Allora i mesi le dissero: Nonna, dal momento che ci hai lodati tutti, vogliamo
farti un regalo. Dacci il fazzoletto. E riempirono quel fazzoletto in maniera tale
che a stento la donna riuscì a legare insieme i quattro angoli. Grazie tante!
esclamò la donna e se ne tornò a casa. A casa disse ai suoi figli: Ora
finalmente avremo abbastanza da mangiare, guardate un po cosa vi ho portato.
Così dicendo aprì il fazzoletto da cui uscirono tanti ducati. Tutto andò bene per un po
di tempo. Ma un giorno una vicina venne a trovare la vecchia e in curiosità le
domandò dove avesse trovato tutto quel denaro. Me lhanno regalato i dodici
mesi dellanno. Voglio andare a trovarli anchio, disse
Favria, 25.05.2013