Se nella vita abbiamo chiaro il concetto, le parole verranno da sole

Taormina!

Taormina in siciliano Taurmina  è un bellissimo Comune italiano della provincia di Messina. Pare che prenda il nome in quanto i fondatori qui accampati vicino ad un colle "dalla forma di toro", e di conseguenza il nascente abitato prese il nome di Tauromenion, toponimo composto da Toro e dalla forma greca menein, che significa rimanere. Già certe persone rimangono sempre le stesse persone ottuse e i quotidiani errori non gli insegnano nulla.

 

Peccato che nella vita viene fuori sempre il peggio da chi mi aspettavo invece il meglio..

 

Da danno a camerario passando dall’erario

Ieri ho sentito un simpatico modo di dire: “avere il danno e anche le beffe”, ovvero subire  un danno ed essere inoltre derisi per questo! Ma forse il maggiore danno che subiamo ogni giorno è il tempo perduto. Ma se leggo i giornali, o ascolto la televisione mi rendo sempre di più conto che niente provoca più danno in uno Stato del fatto che i furbetti passino per saggi! E di questo ce se siamo accorti in tanti. Ultimamente la verità dei fatti riceve più danno dall'ardore dei suoi difensori che dagli argomenti dei suoi avversari. Il lemma danno deriva dal latino, “damnum”, insomma una circostanza che nuoce a qualcuno o qualcosa, ma anche l’effetto di tale azione. Ma allora l’unica e vera misura dell’attuale dissesto economico della Patria è il danno fatto alla Nazione. E qui trovo il termine erario, sempre di derivazione latina, aerarium, che deriva da  aes aeris, rame; denaro. L’erario in origine era cosi chiamato il  tesoro e l’archivio del popolo romano, che fin dai primi tempi della repubblica ebbe sede nel tempio di Saturno nel Foro, in cui si conservavano i proventi delle imposte, dei tributi, delle vendite di cose pubbliche, delle indennità di guerra e delle prede, i contratti pubblici, i rendiconti finanziarî dei magistrati e i testi delle leggi. Poi successivamente nel medioevo, l’amministrazione finanziaria e anche il cassiere o camerlengo anche detto camarléngo, camerlingo, camarlingo, dal latino medievale camarlingus, che deriva dal franco kamerlin, l’addetto alla camera o fisco del sovrano. Sempre nel medioevo era anche chiamato cameràrio, termine che,  designava in genere la persona addetta, nella costituzione comunale, quale  tesoriere del comune stesso. Nella monarchia normanna e sveva, il gran camerlengo era l'ufficiale preposto alla camera o fisco regio: riceveva il denaro che a questa si versava, ed aveva cura della persona del re, sopraintendeva a tutti i tesorieri del regno, presiedeva il tribunale supremo delle finanze. Ritornando all’erario nell’età moderna, si intende con questo lemma le finanze dello Stato e anche il tesoro Pubblico, insomma si definiscono i proventi, gli introiti e le spese dell’erario. Ma oggi esiste nella nostra giurisprudenza anche il danno erariale quando avviene un danneggiamento o perdita di beni o denaro, come danno emergente, prodotto dalle pubbliche amministrazioni,  art. 1, quarto comma, L.n. 20/1994, o nel mancato conseguimento di incrementi patrimoniali, e si definisce lucro cessante, così come disposto dall’art. 1223 c.c. ma questi danni molte volte avvengono per la malvagità delle persone, per la loro falsità e si comportano così solo per raggiungere i loro fini personali e per questo sono disposti a tutto per raggiungere il loro personale beneficio e non  esitano a procurare danno al prossimo, ma dopo il danno non vale pentirsi.

 Favria, 28.05.2013                     Giorgio Cortese

Bennato docet "Tu grillo parlante che parli alla gente ma chi t'ha invitato ma chi t'ha pregato sei un profeta di varietà e la tua predica non ci servirà!... "

 

C'e' del marcio in Danimarca?

“C'e' del marcio in Danimarca?” questa frase viene   fatta pronunciare da Shakespeare nell'Amleto da Marcello, l'ufficiale che, in Amleto, insieme a Bernardo ha invitato Orazio per farlo assistere all'apparizione dello spettro da loro visto sugli spalti le notti precedenti. Da allora si usa questa frase per indicare il sospetto di qualcosa di losco in sistemi, istituzioni e relazioni, apparentemente sani e rispettabili quale era la corte di Elsinore. Perché questa citazione? Semplice, mi rendo conto che ci sono sempre di più delle stranezze. Come nel dramma del grande Bardo,  venivano pronunciate queste parole mentre il pensieroso principe Amleto iniziava a subodorare la sottile trama di intrighi, inganni e tradimenti lungo la quale si dipana la celebre tragedia. Ma oggi:”C’è del marcio in Danimarca”: chissà a quali parole il Principe di Elsinore avrebbe fatto ricorso per descrivere la situazione italiana dove siamo dentro ad una crisi  che non ha fine e diventa sempre di più devastante  sul  piano sociale e culturale, oltre che sul piano economico. È evidente che “C’è del marcio in Danimarca” , così come e’ evidente che sono circondato da persone che vivono come gli struzzi, senza essere neanche in  Australia, queste persone stanno con la testa piantata nel terreno, ma non per paura di vedere, che sarebbe comprensibile vista l’innata tendenza cromosomica di questo animale nel farlo, ma per paura di dover ammettere che i gli antichi romani  non sbagliavano mai o quasi quando affermavano: ” talis pater talis filius “. Ladri si diventa, non si nasce, al massimo si affina il “talento” per delinquere. E se tuo padre di mestiere fa il ladro di professione, non per necessità, che è ben altra cosa, allora il gioco e’ fatto: avrai dei figli ladri. “C’è del marcio in Danimarca”, perché non esiste una vera giustizia sociale? Prendiamo ad esempio l’Imu. Su questa imposta certi personaggi che non provano nessun rossore e non conoscono il significato della parola vergogna ne hanno fatto una bandiera politica ed elettorale. Adesso pere tenere buona  la piazza hanno sospeso  il pagamento della prima casa. Ma  se non c’è equità e giustizia sociale questo provvedimento e pura demagogia.  Tolgono l’Imu, ma mettono la Tares e caricano le famiglie italiane direttamente o indirettamente con le addizionali Irpef regionali e comunali di un pesante fardello. C’è del marcio in Danimarca”, perché se si vuole risolvere il problema una volta per tutte  ognuno deve concorrere alle tasse secondo le proprie disponibilità. Oggi nonostante i roboanti comunicati  continuiamo a vivere nell’ingiustizia sociale.  E poi mi domando ma fino a quanto continueranno a tosare di tasse sempre gli stessi sudditi pantaloni,  fino a scannarli e poi? Già “C’è del marcio in Danimarca”. In fondo, il Principe Amleto può dirsi fortunato: il veleno da cui era intrisa la spada di Laerte gli ha impedito di dover esprimere un giudizio sulla situazione attuale,  di dover assistere alla lenta deriva di un Paese  che giorno dopo giorno affonda..

Favria, 28.05.2013                    Giorgio Cortese

 

Le nuvole bianche

Gli anziani sono i testimoni del passato, nei loro occhi hanno il ricordo della gioia e del dolore. Certi anziani mi ricordano la punta  di una matita consumata nello scrivere le pagine della loro vita che è il mio destino. Gli anziani sono   simili alle  pagine di libri antichi. Gli anziani hanno nella loro memoria la storia e sono una  cultura vivente. Gli anziani sono il dono alla società e mi trasmettono l'emozione di vedere come saremo di una vita  vissuta che noi vivremo. Qualcuno li chiama il ramo secco ma personalmente ritengo che sono  il ramo della vita più  importante, quella che mi permette la nascita di nuovi respiri. Gli anziani li voglio ricordare con i colori dell’arcobaleno. Gli anziani hanno vissuto i colori di tante stagioni, e hanno lottato e patito in gravi momenti, ma sempre con il sorriso dei bambini che erano, ed adesso che la vita si conclude lascia delle persone da amare e rispettare

Favria, 29.05.2013                Giorgio Cortese