A volte il vincitore é semplicemente un sognatore che non ha mai
mollato.
La Paranza del Geco, esempio melodico delle tradizioni
Oggi sono stato allannuale raduno dellAssociazione
Petilini Piemontesi, evento che participo da diversi anni con grande e sincero entusiasmo.
Durante il pranzo e poi nel successivo spettacolo musicale sono rimasto colpito
innanzitutto da due lemmi, il primo Paranza che è un vocabolo di origine
incerta che forse deriva da forme dialettale dellItalia meridionale e deriva da paro,
"paio" che significa sia unimbarcazione attrezzata per la pesca a
strascico, in cui ciascuna paranza tirava unala di una rete a strascico, oggi
il motopeschereccio che opera in coppia con un altro, ma questo lemma significa
anche la stessa rete a strascico di grosse dimensioni, oppure nel
linguaggio di trattoria, il fritto di pesce, la frittura mista di pesciolini e di
piccoli molluschi che vengono pescati con le paranze. A Roma, un tempo, veniva definita
paranza una compagnia di persone legate da amicizia, o associate in unimpresa,
in un affare, in unattività lavorativa. ed ecco che arrivo al secondo lemma che è
geco che deriva, ma pensate niente meno che dal malese gekoq, attraverso. linglese
gecko, il nome che si da a vari rettili, comuni nel Mezzogiorno dItalia, e in
particolare della tarantola. La specie più diffusa è il geco comune, Gekko gecko, i cui
maschi emettono caratteristiche grida notturne. Tornando al gruppo musicale e di
ballo folcloristico di oggi pomeriggio la Paranza del Geco, questa è la più
importante Compagnia Artistica del Nord Italia attiva nella rappresentazione e nella
salvaguardia delle tradizioni popolari musicali e dellarte della danza dellItalia
del Sud. Un laboratorio artistico unico nel suo genere, che con i suoi spettacoli
ripropone latmosfera delle più coinvolgenti feste popolari del Sud, garantendo
performance di altissimo valore culturale, grazie allapprofondito lavoro di ricerca,
e di grande energia e forza dinamica, grazie anche allesperienza professionale dei
componenti nellambito della musica e della danza.. la tartanella ballata oggi dai
commesali accompagnati dalla coinvolgente musica della Paraza del Geco è stata una
bellissima occasione per venire a contatto con latmosfera delle più
coinvolgenti feste popolari del Sud Italia, coniugando il valore culturale della ricerca e
della riproposta allenergia ed alla forza dinamica di performance di alto livello
artistico. Ritengo bellissime queste esperienze per venire a contatto con una
cultura considerata ormai lontana, ma in realtà solida componente del nostro retroscena
culturale. Lo spettacolo di oggi mi fa riflettere che l'esempio dei nostri nonni è come
una bisaccia per il giovane viandante. La vita vista dai giovani o dal sottoscritto che si
trova sul crinale come cinquantacinquenne, ne giovane ne vecchio la vita, insomma , è un
avvenire infinitamente lungo, ma vista dai vecchi è un passato molto breve. Possono
sembrare due visioni opposte ma hanno entrambe una loro verità e la loro parte di
ragione.. la bisaccia del mio ragionamento è leredità che i nonni e i padri
lasciano ai figli e nipoti, e in questa bisaccia perché sia di aiuto alle nuove
generazioni deve sempre essere colma delle tradizioni che sono si esempi, valori e anche
le radici che si tramandano attraversi i balli popolari come quello presentatoci dalla
Paranza del Geco. Una volta i nostri nonni ci insegnavano delle filastrocche
e la cultura veniva trasmessa per via verticale, da una generazione precedente a una
successiva. Oggi non succede quasi più. I figli non apprendono dai padri, per via
verticale, ma dagli amici, per via orizzontale. Questo ha una conseguenza di portata
immensa: muore la tradizione. Tradizione vuol dire trasmissione del sapere, in modo che il
sapere dei figli erediti il sapere dei padri. Una delle trasformazioni maggiori, e meno
appariscente in questo ultimo mezzo secolo, non il paesaggio, non la ricchezza, non limmigrazione.
Ma ci sono troppi figli non sono figli dei padri, hanno altre origini e vivono altre
vite. a vita dei padri e dei nonni non la conoscono: né la vita intesa come biografia né
la vita intesa come storia: il passato rischia di perdersi. È un peccato, perché cè
tanta grandezza in quel passato. I nostri nonni oltre al duro lavoro, che i giovani
oggigiorno super tecnologici non riescono non riescono a concepire .Ma i
nostri padri erano portatori di valori immensi che oggi stiamo smarrendo, il dovere, il
lavoro, il risparmio, il culto dei morti, il rispetto dellautorità in famiglia e
nella società. Tutto questo è depositato nella tradizione orale, e penso che sia
importante recuperarne qualche squarcio salvifico per lultima generazione, quella
dei bambini, ne riceveranno un bene. Sono convinto che sia importante mantenere un
ponte fra i nipotini e quello dei nonni altrimenti la piccola ma importante sapienza orale
dei nostri nonni va perduta per sempre ed in questo la strada presa dallaassociazione
Pettini Piemontese è degna encomio e lode per il recupero ed il mantenimento della
memoria delle radici della loro Comunità dorigine.
Favria, 2.6.2013
Giorgio
Cortese
La musica rispecchia e accompagna le nostre emozioni e i nostri
stati d'animo. E' una interpretazione del tutto personale di un insieme di note e pause.
Ho ricevuto questa info che ben volentieri divulgo:
lAssociazione Petilini a Torino promuove il seguente evento
a Castellamonte prov. di Torino
in data 08 Giugno 2013, a Castellamonte , presso la rotonda
Antonelliana della chiesa SS Pietro e Paolo, si errà il concerto di etnomusic degli
Hantura. E' prevista, prima del > concerto a partire dalle ore 18:30, una cena a menù
tipico calabrese.
Programma
Ore 18:00 Ritrovo
Ore 19:00 Cena Petilina
Ore 21:30 Concerto Hantura
Il gruppo che propongono, gli Hantura, provengono da Petilia
Policastro
(KR) ed anno collaborato con autori del calibro di Bennato e sul
suo sound propongono, in veste rockeggiante (quindi seguiti molto anche dai giovani),
antichi testi oltre che musiche da loro stessi composte e distribuite nei loro 3 CD.
Il loro curriculum è di tutto rispetto e le loro partecipazioni sono del calibro del
Kaulonia Rock Festival.
Per informazioni ed eventuali sponsorizzazioni ed adesioni
telefonate al Presidente Piero Succurro cell 328.1270517