Una casa senza libri è come un corpo senza cuore.
Ho letto con apprensione e sgomento che dopo circa un anno sono
sorte delle dispute tra lAmministrazione Comunale e gli attuali gestori della Casa
di Riposo che una volta era intitolata a Domenico Nizzia, poi successivamente Casa del
Sole ed ora Villa Nizzia, premetto che la mia lettera non vuole essere polemica con
nessuno, ne un atto di accusa, ci mancherebbe, ma solo esprimere lo stato danimo di
un favriese e i dubbi che come me assillano parecchi concittadini. Certo se la
struttura negli ultimi anni ha cambiato spesso nome ma la sua funzione è sempre stata la
stessa, lassistenza agli anziani. Voglio ricordare che se esiste una casa di riposo
a Favria lo si deve ai lasciti fatti da generazioni di favriesi che nei vari testamenti e
legati nei secoli scorsi si sono sempre ricordati di lasciare alla Casa di Riposo dei
terreni e del denaro per portare un aiuto concreto alla sopraccitata Casa di Riposo
quando questa era un Ente Morale, una istituzione che fino alla fine degli anni 70 ha
tradizionalmente perseguito nei secoli scorsi l'opera di assistenza ai poveri, agli
anziani, agli infermi e a quanti versavano in condizioni di difficoltà. Una volta la
beneficenza aveva allepoca esclusivamente natura caritativa e filantropica e le
diffuse forme di povertà erano terreno fertile per il sorgere di iniziative, per lo più
confessionali come nel caso di Favria dove esisteva già nel settecento una Congrega della
Carità, che si proponevano come unica risposta alla crescente domanda di aiuto. In tutti
questi innumerevoli anni la Casa di Riposo con svariati nomi è sempre stata un valore
aggiunto alla nostra Comunità ma è sempre stata causa di discordia tra Amministrazione
Comunale ed i vari gestori che si sono succeduti. Non voglio in questa sede dare la parte
della colpa a qualcuno o fare sedere sulla poltrona della ragione alcuno, ma lultimo
episodio letto nella stampa locale mi lascia davvero sbalordito e Mi auguro che la
Magistratura accerti eventuali responsabilità a carico di chi ne abbia avute nella
gestione della vicenda, con riferimento alla fidejussione accettata dall'Amministrazione
Comunale ed ora sospettata di falsità e con riferimento alle migliorie eseguite ed alle
spese legali che dovranno essere sostenute; come detto, non intendo accusare nessuno, ma
credo che i cittadini abbiano diritto di conoscere
Grazie dellattenzione
Favria, 3.06.2013
Se nella vita se non dico mai niente, nessuno mai mi chiederà di ripeterlo.
Isola verdeggiante.
Viviamo in un mondo dove abbiamo codificato tutto, dalle persone alle località dove abitiamo. Ma esistono e convivono dei luoghi che paiono nascosti, perché molte volte, presi dalla fretta non riusciamo a cogliere lintima e seducente bellezza del luogo. Uno di questi è villa Soave a Favria in provincia di Torino, unisola verdeggiante, permettetemi il paragone con la poesia di Tagore perché calza molto bene nel descrivere la piacevole bellezza del luogo, che da limpressione di non abitare neanche più a Favria stessa! Sabato pomeriggio nella mia solita e puntuale passeggiata pomeridiana sono passato davanti alla strada che conduce allingresso di questa splendida struttura, una villa settecentesca, infatti la villa reca liscrizione su di un camino del 1746! Leggendo sul sito dedicato a questa villa, ho notato la splendida e curioso legame che dal primo proprietario avvocato Capello è passata alla famiglia dalla Famiglia Giobert Soave di Torino, avvocati della Real casa Savoia, ed ora ristruttura dallattuale famiglia che è sempre di avvocati. Entrando nel parco, sono rimasto affascinato dal giardino allinglese, ma poi ho provato la sensazione di trovarmi in un altro luogo passeggiando nel grande giardino quando sono arrivato sopra una piccola altura, dove veramente mi sembrava di essere nellisola verdeggiante di Tagore, posta al centro del mare travolgente del destino della vita. Da quel piccolo e nascosto belvedere osservare una Comunità con altri occhi ed assaporare il profumo di rose antiche, insomma lespressione soave dellesistere delle cose. Personalmente ritengo che le rose emanino il profumo per eccellenza, racchiudono, nel loro tenero bocciolo di petali, il senso del mondo e di ogni cosa creata. Assaporare la fragranza della rosa e sorridere significa incontrare la vita, la bellezza e la luce di ottimistica speranza per il futuro. Guarda mi sono detto, abito qui da quasi 28 anni , ma non mi sono mai accorto di questa isola verdeggiante, pur passando davanti diverse volte, e molto spesso, un isola dalla verde forza vitale. Se le nuvole tracciano il loro cammino, il sole risplende di forza ardente, dal legno secco germogliano di nuovo le gemme grazie alla forza verde, allora tutti noi esseri umani e piante abbiamo qualcosa di visibile e qualcosa di invisibile in noi stessi. Nella vita quotidiana ciò che vediamo è solo una debole ombra, molto più potente e vitale è ciò che non si può vedere. Concludo, ringraziando Andrea il padrone di casa per avermi aperto la porta alla vista di questa isola verdeggiante che non è solo composta dal vasto parco ma anche dal portico, dal teatrino e le sale affrescate e restaurate della villa un luogo che merita di essere visto e vissuto in un dei numerosi catering che ivi vengono organizzati
Favria, 4.06.2013
Ps. Il titolo del piccolo racconto è stato preso in prestito da una poesia di Tagore
Secondo Aristotele anche quando le leggi sono
scritte, non dovrebbero mai rimanere immutate e allora cambiamo il Porcellum
La speranza
Quante volte nel rispondere ad un augurio dico "speriamo! " Ma cos'è la speranza? Non è forse quella "luce" che mi nasce dentro anche se nuvoloni grigi oscurano il mio cielo? Ritengo la speranza la forza della vita, che ognuno di noi custodisce nel profondo del suo animo. La speranza è quella giornaliera vitamina che mi da la voglia di farcela, di aspettare e magari poi di "indossare" un paio di ali nuove e riprendere il volo dopo ogni caduta. Mi viene da pensare alla speranza come ad una porta socchiusa, una luce oltre l'orizzonte, un profumo impresso nel profondo del mio animo che mi permette di guardare al futuro con una Luce diversa. E se il terreno che incontro nel mio giornaliero cammino mi appare arido e duro, so che poi arriva la pioggia e lo ammorbidisce e per questo che tengo sempre viva la speranza.
Favria, 5.06.2013
Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può
raggiungere l'impossibile.Nonostante linsipienza intellettuale di altri. Perché
nella vita non è importante il dire ma il dare e soprattutto il fare