Ricordati
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Ricordati che lentamente muore chi diventa schiavo dellabitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, e chi non cambia la marcia alla propria vita e
pertanto non rischia e non cambia colore dei vestiti. Lentamente muore chi non parla a chi
non conosce, e lentamente muore chi abbandona un progetto ancora prima di iniziarlo. E
allora per evitare questa morte a piccole dosi e per ricordarci ogni giorno che essere
vivo richiede uno richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare. Soltanto lardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Il fiore non si vanta della sua bellezza, il suo profumo e le
sue corolle sono il suo dono alla terra.
Petunie i gioielli della natura nella sua bellezza
estiva
La petunia, nome scientifico Petunia, è una pianta
erbacea appartiene alla famiglia delle Solanaceae. Il nome petunia deriva dal francese
petun, termine obsoleto per indicare la pianta del tabacco,
appartenente alla stessa famiglia botanica delle Solanacee, giunto dal portoghese
petum che, a sua volta, nasce da pety nella lingua tupì del
popolo Guarnì nel Paraguay nellAmerica del sud. Una spedizione francese scoprì
questa pianta in Brasile e ne riportò degli esemplari a Parigi nel 1823. Linglese
James Tweediw, capo giardiniere dei Giardini di Edimburgo, in Scozia, inviò i primi
campioni di petunie, a piccoli fiori violacei, dallArgentina al Giardino Botanico di
Glasgow nel 1831; a metà dell800 furono introdotti in America. Anche laltra
varietà selvatica tropicale portata in Europa era a fioritura bianca, decisamente meno
appariscente di quelle odierne. I coltivatori europei, soprattutto in Germania e in
Inghilterra, iniziarono subito a migliorare la specie per renderla folta, resistente, dai
fiori più appariscenti e in diversi colori, anche combinati tra di loro. Da allora sono
diventati tra i fiori estivi più popolari, a portamento eretto o ricadente. La petunia è
un erbacea graziosa a rapida crescita e di facile cura, con la sua fioritura
colorate, abbondante e prolungate che sporgono da fioriere o cesti a muro, rallegrano
balconi, verande, terrazze, aiuole nei centri urbani, ma anche uffici e appartamenti. Sono
piante di versatile impiego, ma tossiche, quindi i fiori non si devono mai utilizzare come
decorazione commestibile. Ma pensate che nella città americana di Dixon, nello Stato dellIllinois,
tantissime petunie rosa fioriscono dai primi di maggio fino al tardo autunno lungo le
strade principali. Ogni anno migliaia di visitatori accorrono qui per il Festival
della Petunia. Dixon si è guadagnata il riconoscimento nazionale di Città
della Petunia per una questione risalente alla fine degli anni 50. Allepoca,
le arterie cittadine rimasero desolate a causa dell'espansione dellautostrada e di
una malattia che colpì gli olmi olandesi. Dixon Mens Garden Club, che da anni si occupava
delle aiuole comunali, risolse la situazione piantando 10mila petunie ai margini di gran
parte delle vie cittadine tra il 1960 e il 1962. Ormai queste piante, anche grazie alla
collaborazione dei 15mila residenti, trionfano su tutto il territorio urbano, ma ci
pensate se anche noi adottassimo questa idea con petunie dai tanti colori differenti:
bianchi, rossi, blu, viola, rosa, lilla, e che possono essere di un unico colore o
screziati. Sarebbe un bellissimo spettacolo! Tornando alla Petunia una curiosità
interessate è relativa allInghilterra, dove il linguaggio dei fiori diffuso
durante lepoca vittoriana (1837-1901) considerò lesplosione dirompente dei
colorati e vistosi fiori di petunia equivalente allo scoppio di collera e del
serbare rancore. Secondo altre interpretazioni, il significato della petunia e
della sua generosa fioritura prolungata dalla primavera al primo gelo rappresenta invece
il risentimento orgoglioso provato dal donatore delle petunie a causa di un
qualcosa che ha subito da parte del destinatario del dono floreale. Il folklore popolare
considera comunque la petunia come il migliore messaggio tranquillizzante
destinato a placare emozioni negative come lira e lastio. Ma il fiore tubolare
di petunia è anche simbolo delle lodi alla Madonna, motivo per cui questa
pianta fu coltivata nei cosiddetti Giardini di Maria di origine medievale
insieme alle specie selezionate per il loro significato religioso. Questi piccoli Eden
dedicati alla Madonna vennero concepiti come luoghi racchiusi invitanti alla preghiera e
alla contemplazione dei trionfi della natura, testimonianza della creazione di Dio. Furono
mantenuti attorno ai monasteri e ai conventi per adornare l'altare e la statua dedicata
alla Vergine. Nella pittura lartista americana Georgia O'Keeffe, 1887-1986, ha
ritrattonumerose petunie in diversi colori e forme risalenti agli anni 20. Ma anche
il famoso artista Andy Warhol, nome d'arte di Andrew Warhola, 1928-1987, che
manipolava i soggetti nelle stampe a serigrafia per costruire numerose immagini del fiore
stesso, variate notevolmente nel formato o nel tipo per sottolineare il suo lavoro sul
processo a ripetizione. Concludo con il famoso film con la regia di Steven Spielberg e una
magistrale interpretazione di Whoopi Goldberg come protagonista femminile (premiata con il
Golden Globe 1986 dal titolo il colore viola, the color purple, tratto dallomonimo
romanzo contro il razzismo della scrittrice afro-americana Alice Walker che è
stata la prima donna di colore a vincere il Premio Pulitzer e il National Book
Award. La protagonista del romanzo condannata alla sedia elettrica, affronta
coraggiosamente la morte imminente in attesa dellincognita nellaldilà.
Pronunciando le ultime raccomandazioni:Non fate mai mancare lacqua / alle mie
petunie viola" che suggerisce simbolicamente così che, una volta morta, sarebbe
sopravvissuta attraverso il mantenimento in vita di quei fiori e che la sua famiglia
avrebbe continuato a vivere. In questo caso i fiori ricordano che nella vita dobbiamo
sempre circondarci anche della bellezza dei fiori, come le stupende petunie per superare
molte volte le quotidiane brutture della vita che ci possono rovinare lesistenza.
Favria, 11.06.2013
Giorgio
Cortese
In certi uffici pubblici, come nei camposanti, pratiche e
funzionari riposano tutti quanti
Riduzione di valore dellessere umano
Recenti episodi mi fanno riflettere sul valore che viene dato allessere
umano oggi in una società dove il maggior pericolo non è tanto la tendenza della
massa a comprimere la persona, ma la tendenza della persona a precipitarsi ad annegare
nella massa. In queste prime calde giornate di giugno vorrei essere simile ad un
pennuto per poter contemplare dallalto le piazze e le strade delle nostre comunità
che sono simili ad una sorta di vortice che dilaga in ondate di corpi che si muovono
compatti, spinti dalla deriva che lascia ai bordi nei giorni di festa solo le schegge
dei venditori ambulanti o dei mendicanti. Questo mi fa pensare che in questa
società sempre più liquida e dinamica non si cura di chi è in difficoltà, a questo il
supporto viene dato dalla associazioni di volontariato che sono fiorite nei diversi
settori dalla donazione del sangue, alla protezione civile, a chi fa volontariato nelle
case di riposo ed ospedali e chi si impegna nelle biblioteche o nelle mense per i poveri.
Come si vede il panorama è vasto e lo spirito del volontariato è variopinto nei vari
settori. Ma tutti i volontari hanno nel dna un elemento comune che li rende simili, il
loro dono. Il dono dei volontari è la terza alternativa fra altruismo ed egoismo. Legoismo
è un essere per sé, laltruismo è un essere per laltro. Il dono appartiene
alla dimensione intermedia dellessere con laltro. Il dono a prima vista può
sembrare un atteggiamento di bontà, ma è anche una forte apertura verso laltro,
dal desiderio di collegarsi allaltro. È passione sincera per il prossimo e
non sicuramente uno scambio in senso economico. Non è simmetrico e né presuppone
una reciprocità asimmetrica. Quando un donatore si alza presto alla mattina e viene a
donare il sangue, viene per donare si ma anche perché sente il bisogno di legarsi a quel
gruppo di comuni amici che vanno anche loro a donare quel giorno, indipendentemente dal
gruppo sanguigno. Chi fa volontariato o nel mio caso che va a donare il sangue sente
dentro di se il bisogno di legarsi agli altri, in questo caso i donatori, per avere
tutti insieme il fine di costruire una società ricca in termini di rapporti umani,
perché io mi considero solo in relazione con laltro. Purtroppo la dura crisi
economica e lo spauracchio della spending review, porta la società attuale a
rapportarsi con i volontari anche in maniera strumentale, per interesse per fare fronte a
tagli della spesa in tutti i settori, peccato che non tagliano dove non servono ma solo
dove servono. Nella crisi attuale trova terreno fecondo un virus presente nella nostra
società a tutti i livelli e che affonda le sue origini allepoca dei lumi. Il virus
di coltivare nel nostro animo lindividualismo e lautosufficienza. Questo
atteggiamento mentale molte volte mi fa pensare che siamo signori assoluti di noi
stessi in nome dello squallido utile e del dio profitto. Insomma andando
avanti cosi si sacrificano i legami con gli altri e cosi arriviamo al paradosso che molte
volte si intende il gesto altruistico come bisogno di avere vincoli di reciprocità.
E così in questa società individualista sempre più chiusa in se stessa il
"noi", cioè "lessere con laltro" assume spesso valenze
negative fatte di comunità fondate sullesclusione, sulla contrapposizione, sul
razzismo sul non accettare gli altri con la scusa di esigenze superiori. Ma rediamoci
conto che siamo nati come esseri sociali e la nostra priorità deve sempre essere lessere
Umano e le relazioni sociali che intrecciamo altrimenti non andiamo da nessuna parte.
Personalmente sono convinto che la solidarietà non andrà mai in crisi nonostante
le continue pastoie burocratiche.
Favria, 12.06.2013
Giorgio
Cortese
Perplettere sul niente- popò-di-meno-che.
Ho recentemente ho letto in un articolo e sono rimasto colpito
dal lemma "perplimere". Quest parola mi ha compresso il ragionamento
perché mi sembrava simile a comprimere ed ero compresso nella ricerca sul vocabolario. Ma
poi mi sono detto che poteva anche essere un sinonimo di sinonimo di
riflettere e il mio pensiero si è riflesso nel cercare anche un eventuale
perplettere. Ma per poter derimere lo strano perplimere dalla mia ricerca cerco aiuto nel
verbo a cui si riferisce che pensavo fosse "convesso" oppure
"accesso". Ma comprendo che non è nè "convesso" né
"accesso" e sono sempre di più perplesso. Ma alla fine arrivo alla conclusione
che questa parola non deriva da niente ma è una parolona inventata per fare colpo su di
me povero e mediocre lettore. E tra queste parole inventate cè anche l'abusato
"niente- popò-di-meno-che" che è gradevole nel suono ma non serve a niente e
serve per riempire la bocca di certe persone che non sanno che cosa dicono e fanno puri
eserci zicon la cassa toracica e le corde vocali.
Favria 13,6.2013
Giorgio
Cortese