Lentamente
Un altro mattino sta iniziando e il canto del gallo sentinella
della notte profonda messaggero del giorno risuona e risveglia l'animo che della
nuova luce ringrazia con ritrovata speranza. Perchè già un altro mattino sta iniziando
ma godiamoci questa giornata lentamente e nel migliore dei modi.
Favria, 21.07.2013
Giorgio
Cortese
Lo spirito di squadra
Un sospetto lavevo: non bastano undici campioni per fare
una formazione invincibile. Conta il gioco di squadra, il lavoro di gruppo.
Nel lavoro come nelle Associazioni di volontariato o politiche il colpo di genio
non basta più, ma per avere successo occorre fare gioco di squadra. Il segreto è quello
di mettere insieme: fantasiosi non concreti e concreti poco fantasiosi.
Limportante è avere un obbiettivo comune da condividere con entusiasmo ed
aiutandosi a vicenda. Per questo voglio pubblicamente rinGRAZIARE il Direttivo della
Fidas di Favria, da chi inserisce i dati in computer, a chi con certosina pazienza divide
le cartoline per la distribuzione. Un GRAZIE sincero e sentito a chi tutte le volte
gira casa per casa nel portare le cartoline di chiamata. Ma senza dimenticare chi
mette i preziosi manifesti per ricordare ai distratti o per invogliare nuovi
donatori. A tutti questi amici visibili ai più, non bisogna dimenticare chi agisce
celato ai molti e che pulisce la sede per renderla sempre bella ed accogliente e chi
in cucina prepara succulenti panini e ottimi caffè. Ma il GRAZIE finale è dedicato a
tutti donatori che con immensa ricchezza danimo donano il sangue. GRAZIE di
Cuore! Quarantasette volte GRAZIE! Perché con il vostro gesto testimoniate che : donare
sangue: in estate è ancora più importante. Il fabbisogno di sangue, del
resto, è in costante crescita durante tutto lanno: una crescita legata allaumento
degli interventi e dei servizi che utilizzano sangue e plasma, ad esempio i trapianti e la
traumatologia, ma anche loncologia e lassistenza domiciliare. Grazie donatori
perché con la vostra sempre più sollecita risposta continuiamo a crescere per
migliorare i servizi di cura e a contribuire allautosufficienza Nazionale. La
crescita dei donatori Fidas del gruppo Comunale di Favria L. Tarizzo-D. Chiarabaglio
contribuisce a dare più forza ad una Comunità coesa e solidale. Per poter essere
donatori è sufficiente: avere 18 anni, pesare almeno 50 Kg, essere in buona salute. Lintervallo
minimo tra due donazioni di sangue è di 90 giorni. Gli uomini possono donare 4 volte lanno,
le donne in età fertile 2 nellanno. Sarà comunque il medico che, nella visita
preliminare alla donazione, stabilirà tipologia e frequenza del dono, in base alle
specifiche caratteristiche di ciascun donatore.I donatori di sangue sono concittadini
sinceramente convinti che il loro amore non sia una goccia nel mare, ed ogni
giorno contribuiscono a donare la vita a migliaia di persone senza mai vederle in faccia,
senza sapere che sono sedute di fianco a loro sul bus, che sono dietro a loro nella fila
in banca, che sono sedute al tavolo accanto in pizzeria. Esseri umani che restano
anonimi, che, spesso, si schermiscono, che non raccontano la loro generosità per
modestia, per riservatezza o, perché, vivono come normale e naturale un gesto, che è
veramente una grandissima testimonianza damore umano: la donazione del sangue.
GRAZIE a tutti!
Favria, 21.07.2013 Giorgio Cortese
Abbiamo bisogno di segnali di umana presenza, viviamo in una
società liquida che porta alla desertificazione dellanimo. In questa epoca abbiamo
dei mezzi che dieci anni fa erano inimmaginabili per comunicare ma che invece ci
permettono di comunicare sempre meno, ci nascondiamo a tutti e prima ancora a noi stessi
Fermiamo la piaga degli abbandoni!
In Italia ogni giorno tra giugno e agosto vengono abbandonati 650
cani!
Sono ben 1512 gli incidenti automobilistici che hanno coinvolti
gli animali nel 2012. come ogni eswtate, in questo periodo torno lemergenza degli
abbandoni di cani e gatti. Purtroppo molti cani bipedi, e chiedo scusa au cani che sono
dei veri signori, prima di anadre in vacanza, non trovanmo niente di meglio che
sbarazzarsi dei propri fdeli amici a quattro zampe. Personalmente ritengo labbandono
degli animali da compagnia un gesto incivile e ignobile. Esiste il numero verde anti
abbandoni 800 137 079, attivo h 24 dal 1 luglio al 31 agosto. Forza siamo vigili e
fermiamo questo gesto incivile. Grazie
Favria, 22.07.2013
Giorgio
Cortese
D'avei tort,o d'avei rasun,laste mai bute' an prisun, se hai
torto o se hai ragione,non lascarti mai mettere in prigione.Lemmi piemontese- italiano:
coltello = cute'l Canzone=cansun.Sedia=cadrega.Signora=madama signorina,
Sposata=madamin. Signorina, da sposare =tota. Signore=monsu'.
Tavolo=taula.Tovaglia=manti'. Neve=fioca. Ghiaccio=giasa. Pioggia=piova
Avanza lalfiere!
Giocando a scacchi ultimamente mi è venuto in mente il lemma
alfiere. Quando si dice alfiere viene da pensare al portabandiera dal francese
porte-étendard, in spagnolo, alférez, in tedesco, fahnen träger o
fähndrich, in inglese si dice ensign o standard-bearer. Il lemma alfiere dovrebbe
derivare dall'arabo al-faris, il cavaliere, forse riferendosi al cavaliere
portabandiera. Nell'esercito romano il milite cui era confidata l'insegna maggiore, cioè
quella della legione, era detto Aquilifero. I portatori di altri minori insegne erano i
draconarii, i manipularii, gl'imaginiferi. Ma lappellativo alfiere non lo troviamo
se non in epoca relativamente recente. Negli eserciti del tardo Medioevo e del
Rinascimento il grado di alfiere era attribuito di regola ad un ufficiale inferiore. In
Spagna appare già nel 1531 un alférez del rey che levava l'insegna reale, ma in questo
caso sembra si trattasse di un ufficiale superiore. Dopo il 16° sec. lalfiere aveva
il grado di luogotenente, sostituiva se necessario il capitano della compagnia ed
era accompagnato dal portainsegna che reggeva la bandiera. Nel 17° sec. nei reparti di
cavalleria allalfiere subentrò il cornetta. Alcune figurazioni del sec.
XVI offrono il tipo di questi portabandiera che, data l'onorifica funzione, indossavano
vesti di parata. In alcune moderne marine da guerra, l'appellativo di alfiere, enseigne,
è rimasto a indicare il grado più basso della scala gerarchica degli ufficiali di
vascello, corrispondente nella marina italiana al guardia-marina. Negli eserciti di terra,
la qualifica di alfiere è scomparsa con la trasformazione organica, prima per le truppe a
cavallo e poi per quelle a piedi. Le bandiere, passate dalle compagnie ai battaglioni, e
dai battaglioni ai reggimenti, sono normalmente portate da un ufficiale subalterno
porta-bandiera, che adempie, così, alla funzione di alfiere. In Italia è porta-bandiera
il sottotenente più anziano di ogni reggimento di fanteria. Ma tornando al gioco
degli scacchi, in questo caso pare che il lemma denominato in varie lingue,
fou, alfil, Läufer, bishop, deriva dallarabo al-fil, l'elefante. Pare che fino al
XV secolo, questo pezzo non poteva percorrere, nella scacchiera, che due caselle per volta
in diagonale, e saltava obbligatoriamente quella di mezzo, occupata o no che fosse. Oggi i
due alfieri, chiamati rispettivamente alfiere bianco e alfiere nero, a seconda del colore
delle caselle su cui muovono, o anche, come in Inghilterra, alfiere di re e alfiere di
donna, si spostano diagonalmente senza mai saltare, percorrendo ogni volta un numero
qualunque di caselle libere, e possono prendere, al pari del re, della donna e delle
torri, qualsiasi pezzo che si trovi sul loro percorso. Certo nel gioco degli scacchi lalfiere
è considerato un pezzo leggero al pari del cavallo in contrapposizione a donna e torre,
chiamati "pezzi pesanti". L'alfiere viene spesso rappresentato con il copricapo
da vescovo, dato che dato che nei paesi anglofoni è chiamato appunto: bishop, vescovo.
Poiché l'alfiere ha accesso solo a 32 delle 64 case della scacchiera, essendo legato ad
un unico colore, è considerato più debole di una torre. La forza (e dunque anche
il valore) dell'alfiere è considerata equivalente a quella del cavallo. Durante la
partita l'alfiere acquista più forza in quanto i numeri dei pezzi presenti diminuiscono e
dunque si aprono più linee, diagonali, su cui può operare. Quando la scacchiera è vuota
l'alfiere può operare sui due ali contemporaneamente mentre il cavallo deve usare diverse
mosse per cambiare ala su cui è attivo. Ma qui mi viene il dubbio se è più forte lAlfiere
o il Cavallo? In molte posizioni rispondere alla domanda su quale pezzo leggero sia più
forte è indice di un'ottima comprensione del quotidiano gioco. Infatti la risposta
dipende esclusivamente dalla posizione e applicare concetti generali è una strategia
troppo rozza e ferma. Se è vero che in molte posizioni gli Alfieri tendono a essere
più forti dei Cavalli, sicuramente la scorreria del cavallo terrorizza subito ma bisogna
sempre ricordare che gli Alfieri sono forti in posizioni aperte e i Cavalli in
quelle chiuse. Questo ultimo concetto mi fa riflettere che nella vita certi giorni quanto
il campo è aperto è bello avanzare come un semplice ma tenace alfiere, anche senza
liniziale elefante. Perché soltanto chi osa ogni giorno a spingersi un po
più in là scopre quanto può andare lontano e constatare sempre che il
successo non è definitivo, il fallimento non è fatale, ma ciò che conta è il
coraggio di andare avanti come un tenace alfiere.
Favria, 23.07.2013
Cortese
Giorgio
Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è
andare avanti e andare avanti vuol dire andare sempre verso la giustizia sociale, questo
è la vera meta quotidiana!