Ecco il sole di Austerlitz.,7 settembre 1812
Fare il primo passo e salutare chi si aspetta di essere
attaccato e Ti ignora è magnifico e ha donato al mio animo una lieta e rilassante
sensazione. Insomma sono dei momenti che non hanno prezzo e meritano di essere vissuti.
W lallegria, gli Alpini portano musica e allegria
Oggi domenica 8 settembre sono stato ad Ivrea al raduno degli
Alpini, questa domenica ha portato ad Ivrea migliaia di Alpini e simpatizzanti, pare più
di ventimila, che hanno con la loro gioia, allegria e valori hanno riempito e
sommerso la città. Dopo la bella manifestazione della mattinata e graziati dalle
generosità del tempo, non ha piovuto per fortuna, il Direttivo Alpini di Favria ci ha
portati a mangiare alla ristorante La Terrazza sul Canavese a Muriaglio.
Un posto magnifico per le gite fine settimana fuori porta con una vista bellissima
sul verde Canavese. Già il lemma Muriaglio, è tutto un bellissimo programma pare che
derivi dal nome longobardo di persona Mero-wald, forma italianizzata di Miroaldo oppure
un'altra ipotesi potrebbe essere la sua origine romana e che derivi invece dallunione
del termine latino mirus, meraviglioso, con quello germanico wald, bosco, selva. Letimologia
popolare ha poi preferito vedere in questo nome il significato di un alto muro, murus
altus, alludendo forse ad una fortificazione di vedette sulla pianura Canavesana. Sta di
fatto che la vista da questo ristorante è veramente meravigliosa, è veramente una
terrazza sul Canavese. Se volete assaporare i sapori del Piemonte è il posto che fa per
voi. La qualità è davvero ottima a partire dagli antipasti per finire con il dolce.
L'ambiente è davvero carino e i prezzi sono onesti, i titolari Michela e Fabrizio sono di
una simpatia contagiosa, con loro la cucina è diventata un'arte, una scienza nobile e il
personale gentile. Il locale è caratteristico, originariamente era una vecchia scuola
elementare e ha anche due campi da bocce per smaltire dopo labbondante saporita e
gustosa mangiata le calorie di troppo accumulate. Grazie a tutti quelli che hanno
partecipato, grazie al Direttivo, al capogruppo Giovanni, Sergio, Antonio, Roberto e a Meo
che ha consigliato il posto del pranzo, e a tutti i partecipanti ancora un grazie sincero.
Partecipare ai raduni degli Alpini fanno sempre bene al cuore allo spirito e mi danno un
grande messaggio di speranza, quello che pur tra mille difficoltà dellattuale
momento sociale e politico le nostre Comunità hanno ancora solide basi per continuare ad
andare avanti, sono sempre , infatti, un perfetto mix solidarietà, valori e passione
Favria, 8.09.2013
Giorgio Cortese
Dovrebbero proibire ai governanti di dare consigli quando la
gente non li chiede.
Canti alpini
Una caratteristica degli Alpini è sicuramente il canto. Gli
Alpini sono gente semplice, per la maggior parte originari delle montagne, e sulle Alpi il
canto tipico è stato sempre quello corale, piuttosto lento, senza strumenti. Gli Alpini
cantavano per darsi coraggio: quando il freddo e la guerra tolgono ogni speranza, le
voci unite in coro possono dare calore e forza. Così nascevano i canti degli Alpini, nei
momenti più difficili o più belli: condividere la gioia per un pericolo appena scampato,
consolarsi per la morte di un commilitone, gioire per una vittoria o celebrare la fine
della guerra. Nelle trincee sotto i colpi di fucile, oppure nelle piazze nei momenti di
pace, che non dimenticano mai però quelli di guerra. I canti degli Alpini venivano
cantati da tutti, senza distinzione di grado o provenienza. Lufficiale e il soldato
semplice stavano vicini, e nel coro diventavano uguali: uomini col bisogno di esprimere le
proprie emozioni, di condividere lesperienza, di sentirsi parte di un battaglione.
Il primo canto alpino è del 1986 sulle navi dirette in Abissinia: mamma mia
vienimi incontro. Dei canti alpini intonati durante la Prima Guerra Mondiale sono
rimaste poche tracce, poche canzoni di cui molte peraltro distinte nelle varianti
linguistiche, peculiarità regionali e rifacimenti. Segno questo, senzaltro, del
grande proliferare di componimenti in tutte le regioni dItalia. Il canto alpino in
sé esiste come rielaborazione e riutilizzazione di canti popolari esistenti. È raro che
ci sia un canto alpino nato tra gli Alpini: di solito sono canti popolari pre-esistenti
adattati, soprattutto nel testo, alle situazioni che quei soldati si trovavano a vivere:
in trincea, sotto attacco, in ritirata. È il caso, ad esempio, di La si taglia
i biondi capelli, sicuramente
esisteva già prima della guerra in molte regioni italiane, che viene adattato alla
situazione che quel reparto si trovava a vivere in quel frangente. Un canto degli Alpini
che rispecchia i valori del corpo degli Alpini è Monte Canino. Si parla di una
cima che ora sta in Slovenia, appena dietro il Friuli, dove si combatteva nella Prima
Guerra Mondiale: il canto però non parla di battaglie, ma di quel lungo treno che
andava al confine, cioè dellavvicinamento delle truppe al fronte. Non cè
alcuna euforia guerresca, come cè in tanti altri canti Alpini, non cè alcuna
retorica: cè solo una grande accettazione di quella che era la situazione di questi
soldati, chiamati a combattere e lasciare casa e famiglia per andare sul fronte. Sono
strofe cariche di nostalgia, senza alcun tipo di enfasi guerresca.
Favria, 10.09.2013 Giorgio Cortese
Osservando il placido parco di fronte a casa mia mi viene da pensare
che la bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva.
Ground zero, come la nostra memoria
Dodici anni dopo, la ferita dell11 settembre non si è
ancora rimarginata. Per certi versi il tempo sembra addirittura essersi cristallizzato su
quellimmagine delle Twin Towers avvolte dal fumo, raffigurazione terribile di questo
inizio di millennio e battesimo del fuoco di al-Qaeda, che da allora non ha mai
tralasciato di celebrare a suo modo la ricorrenza. Cè un fatto difficile da
ignorare, per quanto non completamente risolto sotto il profilo sia della stabilità
politica sia della sicurezza dei cittadini, il teatro iracheno non è più il cuore del
problema né lepicentro della lotta al terrorismo. Il punto focale
ondeggia come un pendolo impazzito tra lAfghanistan ed i venti di guerra in
Siria, che da conflitto regionale rischia di diventare la miccia per un conflitto
maggiore. Vi ricordate comè iniziata la prima guerra mondiale ed il domino
impazzito delle belligeranze nella seconda? Possibile che la storia passata non ci insegni
nulla? Da quel lontano 11 settembre 2001 non abbiamo ancora voltato pagina, anzia
ci siamo sempre di più impantanati!
favria 11.09.2013 Giorgio Cortese
Ridurre tutto alla mediocrità rende mediocre la nostra vita
Togliendo il senso a quel che fanno i nostri amici intorno a noi, togliamo il senso a noi
stessi
Res gestae favriesi, dal latino vir o dal francese vair, al
cognome Vayra
Questo cognome tipicamente favriese, pensate che ci sono già
tracce in documenti del 1493, dove dopo lunghe trattative si fissano i confini con
Oglianico . giurano per Favria: Rosso, Gay,Vayra, Biesta, Ferreri, Caresio, Casolasco,
Tarizzo, Bruno, Battuello, Borzalini, Cattaneo, Baretti, Beda, Casullo, Nizia. questo
cognome con la forma Vair, pare che sia originaria della Normandia, passò in
Piemonte ove in diversi luoghi mantenne sia la denominazione francese, Vayr, Vair,
ed in altri la mutò in Vayra. secondo alcuni deriva dal lemma medioevale vair,
forma tronca del vocabolo medioevale francese vairié, screziato, chiazzato, macchiato,
forse a caratterizzare il fatto che il capostipite possedesse delle particolari macchie o
voglie ben visibili. ma secondo altri deriva dal vocabolo latino vir, uomo, con il
significato di forza
Favria, 12.09.2013
Giorgio
Cortese
Brache, tela e meloni di Settembre non son buoni