Ottobre.
Il ridente cielo si oscura nella malinconia della giornata. La pioggia finemente cancella il ricordo del dorato settembre che è ormai passato. Una leggere brezza percorre il parco, ed io rapito osservo le mille goccioline cadere al ritmo del vento. Mentre le osservo, una leggera malinconia si insinua nel mio animo. Questa gagliarda brezza soffia e scompiglia le chiome e anche i miei pensieri e scaccia i ricordi dellestate appena trascorsa. Che belle le impagabili atmosfere di ottobre che tutta la natura colora ed accalora le case, con il dolce preludio a rinnovate situazioni.
Favria, 4.10,.2013
Una via d'uscita dalla crisi c'è. È una strada praticabile,
piena di buon senso e di gesti semplici ma efficaci. Ognuno di noi è chiamato a fare, a
casa, in ufficio, nel mondo, per diminuire gli sprechi, consumare in modo consapevole,
rispettare i diritti degli altri e della natura che ci circonda
Res gestae favriesi, il piemontese Baudino dalle radici longobarde .
Ci sono dei cognomi italianissimi, ma hanno un significato
chiaramente riconducibile a vocaboli stranieri. Questo perché il nostro Paese non è
sempre stato unito territorialmente, e neppure linguisticamente. Fino alla fine
dell'ottocento, infatti, in letteratura si usa dire fino ad Alessandro Manzoni, che con i
Promessi Sposi ha codificato il fiorentino come lingua nazionale, in Italia si parlavano
lingue diversissime, e difficilmente un lombardo si sarebbe capito con un siciliano: poi
le guerre di Indipendenza, l'Unità nazionale, la cultura, e la diffusione della
televisione nel secolo scorso ci hanno reso omogenei, ma ancora possiamo trovare segni
delle antiche differenze nei dialetti locali, o appunto, nei cognomi. Il cognome preso in
questione ha delle radici Longobarde. I Longobardi furono una popolazione germanica,
protagonista tra il II ed il VI secolo, 400 anni, di una lunga migrazione che li portò
dal basso corso dell' Elba, estremo nord dellattuale Germania, fino all
Favria, 5.10.2013
Nella vita quotidiana non servono solo i complimenti, ma anche
quando ricevo delle critiche! Grazie anche anche a chi mi critica, siete un
quotidiano stimolo nel migliorarmi.
Per la ripresa ripartire dalla sapienza delle mani
Quando ultimamente leggo i giornali o si ascolto la
televisione mi appare a prima vista, una Patria dove il senso di nazione è molto
debole e labile. Certo questo è vero ma se cambio un attimo la prospettiva del mio
ascoltare ed osservare, ecco che tutto cambia radicalmente e mi accorgo di
unidentità italiana che è in realtà molto forte anche se radicata, e direi
filtrata, dalla appartenenza locale con il rischio di cadere nel particolarismo con
il trionfo delleccezione sulla regole. Ma queste peculiarità le citiamo,
ultimamente, quasi sempre per piangerci addosso, come aspetto negativo. In realtà, la
peculiarità che ci ha fatto diventare nazione moderna tra anche origine dalla tradizione
che avevamo nel periodo ante unitario. Ritengo che il quotidiano a volte indulgente e del
lasciar correre, se da un lato può generare uneccessiva personalizzazione dei
rapporti e una concretezza che rende difficile la disciplina, dallaltro aiuta a
rafforzare lo sguardo benigno e creativo nei confronti della realtà che ci circonda.
insomma, alimenta la nostra creatività. In questa crisi forse più che proclami
governativi o elettorali, servirebbe ripartire dalla nostra innata concretezza, che
abbiamo ereditato da una millenaria storia comune, ripartendo dalle piccole realtà
artigianali e commerciali che sono la vera ossatura per una ricchezza nazionale condivisa
che ci permette di mantenere i diritti acquisiti, perché senza lavoro siamo sul serio
rischio di peredere sessantenni di diritti sociali acquisiti. Non cè Stato
sociale se leconomia è debole!.Certo se prendiamo ad esempio Giacomo Leopardi nel
Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani,
condannava il poco o niuno amor nazionale che vive tra noi, e certo minore che non
è negli altri paesi. Significativa è la celebre frase di Massimo DAzeglio
che, pensando allunità nazionale, affermava con scetticismo :Abbiamo
fatto lItalia, ora facciamo gli italiani. Ma come già detto sopra, in Italia
e non ce ne rendiamo conto abbiamo un modello singolare che forse può essere vincente di
fronte a questa crisi e che aspetta solo di essere valorizzato, limandone gli umani
difetti. Siamo italiani con il senso del comico, la capacita di mettere in evidenza, anche
esagerandolo, il lato dolce della vita. Ogni giorno incontro moltissime di queste persone,
che sembra che recitino una Commedia dellArte, ognuno con la sua maschera che danno
una varietà di suoni e figure che allargano il respiro e aprono al domani. Abbiamo
un Italianità , che ci ha dato nel secolo appena passato il benessere economico, un
benessere che è partito dal basso, dallesperienza, a partire dal rapporto concreto
tra la sapienza dei luoghi, il genius loci e la sapienza delle
mani .
Favria 6.10.2013 Cortese Giorgio
Il calcio è vita. Nonostante tutti gli scandali, nonostante tutte le persone e cose negative che circolano in questo grande mondo, 22 persone che corrono dietro ad un pallone sapranno sempre emozionare migliaia di persone
Res gestae favriesi, da una quercia al cognome Cerutti, Ceretto.
Il tipico cognome piemontese Cerutti ha delle varianti, in
Basilicata è Ceraldi e in Lombardia Cerruti. Ma lorigine di questo
cognome è un quercia che anticamente faceva bella mostra di se in buona parte del
territorio italiano. Il cerro è un albero maestoso, alto fino a 30-
Favria, 7.10.2013
La politica è il diversivo di piccoli
uomini che, quando hanno successo, diventano grandi agli occhi di altri piccoli uomini
E loro ci osservano!
Parlavo recentemente con un veterinario che mi ha raccontato
questo episodio che fa ben riflettere. Questo mio amico veterinario,
quando apre la porta dellambulatorio dice sempre: Buongiorno. Prego a chi tocca?, cercando di essere sorridente e
gentile. E anche calmo, perché un veterinario agitato o nervoso non è che faccia una
gran bella impressione. E certo se io sono seduto nella sala daspetto di un
medico o di un dentista e allimprovviso mi vedo saltare fuori da una porta il medico
o il dentista con i capelli sudati e gli occhi spiritati che dice, anzi urla: ALLORA?
CE QUALCUNO DA VISITARE SÌ O NO?, ecco non mi farebbe una gran bella
impressione. Penso che me ne andrei allistante a farmi visitare da qualche altra
parte. Ritengo che affermare: Buongiorno. Prego, a chi tocca?, sia una bella
frase. Intanto si dà il buongiorno, e salutare è sempre buona educazione. E poi si
chiede a chi tocca, in modo da rispettare lordine di arrivo. Lordine di arrivo
è importante tanto dal medico quanto dal panettiere. Altrimenti succede un caos. Una
volta, nella sala daspetto del suo ambulatorio, è successo proprio uno di questi
caos. Una signora con il pechinese diceva a un signore che toccava a lei, una ragazza con
un dalmata, sbraitava che in realtà lei era prima di tutti ma era andata fuori perché al
suo cane scappava. Un bambino piangeva spaventato e la sua mamma, con tanto di barboncino
al guinzaglio, urlava che la smettessero di gridare perché spaventavano il suo
barboncino. Un vecchietto con una gabbia con un gatto, arrivato per ultimo, sosteneva che
doveva passare lui perché agli anziani si deve dare
Favria, 8.10.2013