Res gestae favriesi, alcune delle confraternite religiose favriesi
(Premetto che lelenco non è completo. appena ricopiato
tutti gli appunti uscirà una versione integrale delle confraternite favriesi)
Nella preesistente Parrocchia di S.Michele prima
dellunione di predetta Parrocchia con quella di San
Confraternita del Suffragio
Confraternita della Santa Croce
Confraternita del SS.Sacramento
1628 Compagnia S.Caterina e S. Sebastiano
Compagnia del Suffragio
1752 Compagnia della dottrina Cristiana
1737 Compagnia della Cintura
Persone facenti parte della Parrocchia di S.Michele di Favria Diocesi di Torino
Abitanti del luogo n. 699
Abitanti delle cassine n. 496
Per un totale di 1.194 persone
Nella preesistente Parrocchia SS.
esistevano le seguenti compagnie
dal 1666- Compagnia SS. Concenzione M.Vergine poi Santa Croce e Concezione
1723- Compagnia SS. Concenzione M.Vergine poi Santa Croce e Concezione
1783 Confraternita Santa Croce e Concezione
Confraternita Santa Croce e Concezione
Compagnia Buona Morte
Persone facenti parte della parrocchia di San
Abitanti del luogo 840
Abitanti delle cassine 210
Per un totale di 1050 abitanti
Totale 1194 + 1050 = 2244 totale degli abitanti in Favria allora.
Favria, 10.10.2013
La quotidiana guerra serve per poter vivere in pace.
Aggiornamento da una piccola goccia
È giunta notizia che
Lo
Certi italici politici dovrebbero sempre presente che la
libertà è il diritto di fare ciò che le leggi permettono. Per questo che a rubar
poco si va in galera a rubar tanto si fa carriera.
Flautus vocis.
Certi giorni incontro delle persone che amano parlare di niente. È lunico argomento di cui sanno tutto. Non dicono nulla, ma lo affermano con grande autorevolezza. Non deve essere così difficile andare in giro per il mondo a dire cose come Via alla crescita economica, giù le tasse sul lavoro, se mi eleggerete faro questo e questaltro .. Peccato che tutto ciò sia solo un flatus vocis, si avete letto bene, tradotto vuole dire: emissione di voce. Espressione tradizionalmente attribuita al filosofo Roscellino di Compiègne, morto intorno al 1120. E che adesso significa discorsi privi di consistenza o a promesse che non hanno seguito. Ma purtroppo, la malattia di fare discorsi vuoti dilaga in ogni categoria sociale ed a ogni livelli Istituzionale. Ritengo che bisogna, però, subito dire che basta salire su un mezzo pubblico e lasciarsi avvolgere dal cicaleccio degli utenti dei cellulari, per rimanere basiti di fronte a quel flusso di chiacchiere, vane e vacue, che vengono riversate in questo oggetto di culto del nostro tempo. Mi sembra chiaro che non cè bisogno di ripetere il famoso detto della tradizione ebraica: «Il sapiente sa quel che dice, lo stupido dice quel che sa. La dotazione di molti, purtroppo, è fatta solo di niente, di banalità, di ovvietà, di superficialità e, non di rado, di volgarità. Interi programmi televisivi si reggono su questa inconsistenza e il fatto che siano così seguiti fa solo sospettare che si diffonda sempre più quel modello di gente. Staiamo attenti perché gli stupidi impressionano non fossaltro che per il numero! Ma allora, visto che si ciancia tanto di nuova politica, della politica del fare perché i nostri concittadini democraticamente eletti non cominciano a dire a noi italiani solo la pura verità? Se lavessero fatto per tempo, partendo dai primi dati economici sconfortanti del 1994, adesso forse non saremmo ridotti così, in braghe di tela e dopo troppi anni di stenti e di tasse. Sarebbe il primo squillo di una rivoluzione!
Favria, 11.10.2013
La legge, in uno Stato di diritto, deve essere uguale per
tutti
Il senso civico e leducazione
Una volta a scuola esisteva una materia chiamata Educazione Civica I contenuti specifici dovevano essere le informazioni sulle forme e sulle caratteristiche principali della vita sociale e politica del Paese. Mi ricordo che da ragazzo tutti i testi di storia avevano il testo completo della Costituzione italiana. Uno riportava addirittura lo slogan che forse adesso dovremmo fare scrivere allingresso di ogni edificio pubblico: Chi non sa di politica è analfabeta, chi non fa politica è un egoista. La Politica, si quella sana e non degli attuali numerosi briganti di professione, è accorgersi che i problemi degli altri sono uguali ai miei e allora devo darmi da fare per risolverli insieme. Allora la scuola con toni più o meno impegnati, tutta la scuola cercava di depositare nel bagaglio dei futuri cittadini le regole e i principi fondamentali dellordinamento democratico. Si trovava così il tempo di inserire nella carriera scolastica di base una visita agli uffici del Comune o un incontro col sindaco. In qualche Comune si creavano consigli e perfino sindaci dei ragazzi. Ma una peste maligna ha attaccato negli anni questo strumento umile e importante. Aggregata alla storia, suddivisa poi in tanti rivoli separati, educazione sanitaria, educazione stradale, educazione alimentare, leducazione civica è stata sfrattata nel 2005 dalle schede di valutazione. La legge istitutiva del 1962 diceva che lEducazione Civica serviva a promuovere la formazione delluomo e del cittadino, oggi mi sembra che qualche burattinaio vuole solo che si formino attraverso dei programmi sempre più beceri e vacui, il modello del perfetto consumatore di calcio come recita una pubblicità televisiva, lassiduo spettatore tv di inutili talk show. Personalmente sono solo un mediocre ragioniere ma citando un grande maestro religioso e civile, don Milani, ritengo che si deve educare i ragazzi ad essere sovrani!. Quando ho finito il mio mandato elettorale e ho ritenuto di ritornare nella panchina da cittadino per lasciare ad altri lonore e gli oneri di agire sul palcoscenico della politica locale, ho deciso di devolvere gli emolumenti dellultimo anno di mandato e la liquidazione da Sindaco a varie realtà favriesi. La parte più consistente è stata destinata alla scuola, per lacquisto di quattro lavagne luminose e per la creazione di una piccola borsa di studio dei ragazzi, futuri cittadini che conseguono la licenza della scuola elementare. Un grazie, sincero a quei ragazzi che dimostrano, nella loro tenera età, doti di buon comportamento, di educazione e di alto senso civico. Questo perché in dodici anni di vita politica ed in trentacinque anni di lavoro ho constatato con amarezza la maleducazione sempre più imperante tra gli adulti, anche in quelli che visto i titoli di studio ritenevo per formazione scolastica più educati, questo non vuole dire che tutte le persone che ho incontrato sino ad oggi siano dei maleducati, ho conosciuto moltissime persone dotate di una luminosa umanità! Ma, purtroppo, ho constato come certe forme di maleducazione se non vengono corrette, in tenera età, premiando i comportamenti virtuosi nelletà delladolescenza poi divengo dei modi di contegno assolutamente normali nelletà adulta, il tutto naturalmente unito al buon profitto scolastico. Perché una delle cause di questa crisi è anche il progressivo distacco e taglio dei fondi verso la cultura, che forse subito non sembra che crei ricchezza economica ma che a lungo andare fa progredire una Comunità, un territorio e una Nazione. Ricordiamoci di quanto diceva un maestro antico di nome Aristotele che ha scritto che luomo è animale politico, e a questo essere umano bisogna insegnare fin dalla giovane età un corretto e morale atteggiamento nei confronti dei suoi simili e dellambiente che lo circonda, da adulto è poi difficile fare cambiare abitudine ormai ben radicate. Allora più che mai è oggi importante accrescere la consapevolezza degli insegnati e di tutti noi cittadini che lunica ricompensa per essere riusciti a ben educare, "è averlo fatto" davvero!
Favria, 12.10.2013