Se ci siete battete un colpo!
Nel 1997 scriveva Ronald Wright, scrittore
americano che L'ultimo secolo della nostra esistenza si è lasciato dietro più
immondizia di quanta ne avevamo prodotta in diversi milioni di anni. Purtroppo
uscendo di casa e vedendo i contenitori di rifiuti della differenziata, che con laccumulo
desolatamente non si differenziano quasi più mi pare che quella profezia è sempre,
purtroppo, di una veritiera realtà. Con i rifiuti che ritornano con prepotenza nelle
strade. Certo nella vita quotidiana è facile nascondersi dietro un dito dando tutta
la colpa sempre agli altri come nel caso della vicenda ASA, un atteggiamento cosi
non serve a nulla. I rifiuti prima di tutto, invece di essere un problema dovrebbero
essere per il territorio una opportunità occupazionale e anche fonte
di energie alternative che non impattino negativamente sul territorio.
Scriveva Italo Calvino in Le città invisibili che: L'inferno dei
viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno
che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Ci preoccupiamo
giustamente del problema del rifiuti o ma non della sorte di quelle persone, lavoratori
con famiglia a carico, che non rientrano nel piano industriale della nuova società che
subentra allASA. Chi paga di tutto questo siamo noi cittadini contribuenti ed i
lavoratori che non sanno quale sarà il loro futuro, nel suo piccolo questa vicenda è un
campione di quanto succede a livello nazionale perché dopo anni di negligenza da
parte degli amministratori locali che hanno sempre tergiversato per motivi elettorali, dei
sindacati che hanno gestito nella miope ottica del tesseramento la questione senza
sollevare lo sguardo allorizzonte del futuro impegno occupazionale. Ci ritroviamo a
combattere una guerra dei poveri dove i cittadini si lamentano con i concittadini
democraticamente eletti, questi danno la colpa del disservizio allazienda che deve
raccogliere i rifiuti e questi infine ai lavoratori. Un circolo vizioso che non porta da
nessuna parte ma che fortifica lindifferenza di quanti preposti a vario livello nel
gestire la questione non voglio o fanno finta di vederlo. Da cittadini pongo una sola
domanda: Chi è il responsabili delligiene pubblica?. La risposta è
facile, sono i Sindaci dei vari comuni. I mezzi dei sindaci per risolvere un
problema sono le ordinanze. Ma poi chi fa rispettare le ordinanze perché non rimangano
solo delle grida di manzoniana memoria? Ed il problema del lavoratori in esubero chi lo
risolve? Scriveva un mio amico che : Il problema dei rifiuti è come la
prostata, cresce, aumenta di volume, cerchi di tenerla sotto controllo, ma è sempre lì,
presente, che impone i ritmi alla nostra vita, in questo caso nella gestione dei
nostri rifiuti. Non sappiamo se operarci, perchè temiamo che dopo sia peggio, e ce la
teniamo finchè possiamo. a caro prezzo... Allora Amministratori locali se ci siete
oltre a mettere con velocità supersonica lIMU, TARES e altri balzelli
fiscali di origine medievale, battete un colpo per i rifiuti, per il benessere dei Vostri
concittadini e per i lavoratori che non sanno dove andranno a lavorare e questo non è
sicuramente per colpa loro. Non aspettiamo che questa prostata rifiuti danneggi lintero
tessuto canavesano!
Un cittadino contribuente
Favria,