Res gestae da stare bene in salute a Valente
Valente deriva dal latino Valenes Valentis, participio. presente
del verbo valere "stare bene di salute, essere forte, valere". Durante il
medioevo, quando in una famiglia venivano a crearsi due o più copostipiti il cognome,
sbagliando, si trasformava al plurale, così i Valente diventavano Valenti. Le attuali
varianti sono: Valente, Valenti, Valentini, Valentic, Valentich, Valentin,
Valentinelli, Valentino, Valentinuz, Valentunuzzi Il cognome Valente ha una
larga diffusione in Puglia e nel Lazio, ma si è esteso in tutta la penisola a macchia di
leopardo. In Italia ben 7 617 persone hanno il cognome Valente e
questo cognome è il 115° più diffuso in Italia.
Favria, 8.11.2013 Giorgio Cortese
Oggigiorno la nave Italia va avanti grazie alle persone umili
che con i loro sacrifici quotidiani scrivono le pagine dellattuale epoca e fanno la
storia, i grandi idioti vi s'intrufolano dentro e pongono la loro firma in scellerati atti
ufficiali
E cara la mensa o da rivedere lIsee?
Con inizio dellanno scolastico si legge sui giornali che è
iniziato un grande subbuglio in molte famiglie, cè chi inizia a chiamarlo
"sciopero del panino", e cè chi con spirito draconiano, addirittura
"sciopero della fame". E chi invece parla di rivolta dei genitori ricchi.
Ma forse è solo lennesima guerra dei poveri che si svolge sulla nave Italia
sempre di più alla deriva. E forse una sola la protesta che sta unendo i
genitori di diversi comuni italiani, indipendentemente dal loro credo politico contro laumento
delle rette massime per la mensa scolastica. Da Vetta dItalia a capo Passera,
leggendo i giornali sembra una cartina a macchia di leopardo le aree in cui si sviluppo la
protesta contro le varia amministrazioni comunali indipendentemente dal loro colore
politico. Leggendo sui giornali le varie iniziative sono anche clamorose, come il ritiro
da scuola di migliaia di bambini allora di pranzo per farli mangiare a casa, la
consegna ai figli di un pasto alternativo, o addirittura i ricorsi al Tar. Tar. Certo La
crescita delle tariffe è un dato reale, anche se avviene con modalità diverse e in
base a differenti modi di definire le fasce ISEE. Come ben sapete sotto lacronimo
ISEE cè indicatore della situazione economica pequivalente per parametrare le varie
tariffe. Per evitare faziose polemiche non voglio toccare e menzionare le tariffe della
Comunità in cui abito e dei paesi limitrofi ma solo segnalare, come metro di paragone,
se in un Comune in provincia di Milano il sistema a forfait ha lasciato il
posto a un calcolo a consumo a Torino città si arriva alla soglia massima di euro
7,10. Questi aumenti sono figli della crisi, dellincapacità di gestire le poche e
diminuite risorse disponibili. Da quello che leggo sui giornali locali e nazionali la
protesta ha una sua traccia quasi sempre ricorrente. La prima affinità è che la protesta
parte dalle famiglie in fascia massima, dunque da chi viene considerato "ricco".
Spesso però mel Bel Paese basta poco per finire tra i "ricconi" dellIsee,
se la fascia più alta scatta da 20-30mila euro, come occorre una stupidaggine per finire
tra i poveri. Perché in una Nazione ad altissima evasione fiscale come è lItalia,
il discorso conduce al tema che forse lattuale Isee non funziona e non riesce a
fotografare la reale condizione economica di una famiglia, peraltro in un contesto in cui
è soprattutto la disponibilità o meno di aiuti da parte dei famigliari, in termini di
tempo o anche di sostegni economici, fa la differenza. A volte se richiedono il saldo del
conto corrente basta che alcuni giorni prima della fine dellanno prelevare quasi
tutti i risparmi e poi riversarli sotto forma di assegno circolare nellanno nuovo,
con la speranza di farla franca in quanto i controlli sono molti precari. Secondo
elemento deflagrante è la constatazione che la retta nel proprio comune è più
alta di quelle dei centri confinanti. Terzo ed ultimo e forse decisivo aspetto è il
differenziale tra i costi di produzione di un pasto per un bambino e le tariffe sostenute
dagli utenti. Pare che i genitori dei bambini contestino che la tariffa pagata non è solo
più relativa al pranzo ma di una e vere e propria tassa utilizzata per pagare i vari
buchi, come la copertura dei pranzi di chi non paga ormai da troppo tempo e le varie
agevolazione date in base alla varie fasce Isee. Ritengo che sia immorale che se un
Comune non sta nei costi non può chiedere alle famiglie una tassa extra sotto forma di
aumento, e qui entra in gioco anche il richiamo alla Costituzione relativo al
diritto costituzionale dellistruzione gratuita, disatteso se al pasto nella mensa
scolastica non si dà alternativa. Dalaltra parte le Amministrazioni Comunali alzano
un muro di giustificazioni sullaumento delle rette, giustificando che laumento
è relativo ai costi effettivi dei pasti, ma le famiglie fanno notare che a casa
spenderebbero meno. Insomma la situazione è in evoluzione e mi pare che attualmente siamo
al muro contro muro. In molti Comuni i genitori assistiti dal Codacons chiedono la
libertà di scelta: mensa o "panino, ma questa soluzione trova forti
resistenze per ragioni sanitarie dalle Asl o negata dalle scuole. Ma forse la strada è
quella tracciata dal Tar di Pistoia dove lo scorso aprile è stato dichiarato illegittimo
differenziare le rette della refezione in base allIsee. Una sentenza clamorosa, che
potrebbe avere effetti devastanti. Secondo i giudici la refezione scolastica è rivolta a
tutti i minori e non è un servizio sociale, mentre lutilizzo dellIsee deve
essere utilizzato solo per prestazioni sociali o assistenziali. Sempre secondo i
giudici per salvaguardare le fasce più deboli si deve prevedere delle tariffe specifiche
senza usare però lIsee per far pagare la copertura delle rette alla fasce dei
presunti ricchi. Nella nostra Patria questa è lennesima guerra tra poveri,
questi episodi sono il segnale lampante di quanto sia eroso il senso di comunità oltre
che dellincapacità degli Amministratori che sono in affanno e senza una bussola
morale nellonorare i principi di equità e giustizia e non le soliti e mortifere
cambiali elettorali. Questa è una sconfitta per tutti e a pagare il conto e non solo
quello della mensa sono i bambini, i futuri cittadini e questo non dobbiamo mai
dimenticarlo.
Favria, 9.11.2013
Giorgio
Cortese
Se nella vita vincessi sempre non ci sarebbe quella sensazione di
soddisfazione. Se tutto fosse così facile nulla sarebbe ambito. Nella vita conquistare,
passo per passo ciò che desidero Mi rende sinceramente felice non solo fuori ma anche
nell'anim. Tutto questo soprattutto se raggiunto con onestà e determinazione
Res gestae Favriesi, da fabbri a Ferro
Che quella del fabbro ferraio rappresenti lantica attività
artigianale per eccellenza lo conferma il fatto che in quasi tutti i Paesi europei il nome
del fabbro è il cognome più diffuso tra quelli indicanti mestiere: così Ferreira in
Portogallo; Herrero in Spagna, con Ferrer in Catalogna; Fabre, Lefebvre con varianti e
LeGoff nei territori francofoni; Smith in quelli anglofobi, compresi Stati Uniti,
Australia; OGobhann e simili in Irlanda e McGowan e derivati in Scozia; Schmidt e
varianti nei paesi tedescofoni; Smed in Svezia, Danimarca e Norvegia; De Smet in Olanda;
Seppänen in Finlandia; Sepp in Estonia; Kalweit in Lituania; Kowalski in Polonia;
Kováricek in Cechia; Koval in Slovacchia; Kuznecov in Bielorussia; Kovalenko in Ucraina;
Kovács in Ungheria; Kovacek in Slovenia; Kovacic e Kovaecevic in Croazia, Kovacev in
Bulgaria, Fieraru e Faur in Romania, Siderakes in Grecia, Demirci in Turchia, e così via.
Insomma da fabbri ferrai a Ferro, con le varianti di Ferrigno,
Ferrino
Favria, 10.11.2013 Giorgio Cortese
11 novembre S. Martino vescovo di Tours
A San Martin ogni mòst à lè vin. Listà dSan
Martin a dura tre di a n tòchetin. L
grand e l citin as vestò a San Martin. San Martin rivà linvern a lè
per strà
Dona il tuo sangue, aiuti un'altra vita!
Donare sangue è innanzitutto un atto di civiltà. La donazione
del sangue è una lezione di vita, un monito che mi manda la natura,
certo lingegno umano ha fatto grandi cose, ma il sangue resta ancora una sua
prerogativa. Il sangue si può scomporre, utilizzarlo tutto o in parte oppure trasformarlo
in medicine, ma la fonte resta sempre il corpo umano. Ed è talmente prezioso che una
volta tanto luomo ha avuto la capacità di sottrarlo alla speculazione e ne ha fatto
il simbolo della generosità verso i fratelli. Si, la donazione di sangue è donare
gratuitamente il liquido che scorre nel mio e nel Tuo corpo, per fare qualcosa di
utile per qualcuno, anche se questo è uno sconosciuto. Se vieni a donare, diventi poi
donatore periodico e verrai controllato periodicamente in modo gratuito. Ad
ogni donazione un piccola parte del sangue viene analizzata ed i risultati spediti a casa
Tua. Molti donatori la prima volta lo fanno per un amico od un parente; alcuni continuano
a farlo apparentemente senza motivo. Invece il motivo esiste ed è importante: aiutare
qualcuno in difficoltà donando periodicamente. Dona il sangue perché prima ancora di
salvare persone malate aiuti te stesso, Ti aspettiamo venerdì 15 NOVEMBRE
dalle ore 8 alle ore 11 a Favria, cortile interno del Comune per il prelievo.
Per maggiori informazioni contatta il numero di cellulare 3331714827 oppure corteseg@tiscali.it o sulla pagina di facebook:
Donatori di Sangue Favria!. Grazie del tuo aiuto
Favria, 11.11.2013 Giorgio Cortese