Ottriare

Il lemma ottriare è una parola quasi dimenticata nel linguaggio comune, deriva dal francese antico otroiier, francese moderno mi pare octroyer, che a sua volta deriva dal latino  auctor, con il significato di promotore, garante. Indicava questo lemma l’azione di un’autorità sovrana di concedere ai sudditi qualcosa, come una carta costituzionale come atto unilaterale come lo statuto di Carlo Alberto nel 1848. Questo lemma è in in contrapposizioni. alle costituzioni votate, che sono quelle approvate da organi di rappresentanza della collettività dei cittadini. Questo lemma mi ricorda che in  questo periodo di gravissima difficoltà sento la necessità di rivolgermi  a tutti cittadini e i personaggi democraticamente eletti in ogni ruolo che se continua ad essere presente una legge elettorale dove non siamo rappresentati ma dove come  sudditi pantaloni siamo “ottriati” con delle leggi da persone che neanche conosciamo non possiamo andare da nessuna parte. Cambiare una legge è facilissimo, basta votare un semplice testo che rechi la seguente dicitura: “ si abolisce la legge…e si ripristina la precedente legge.” si vota ed subito fatto. Se continua questa inettitudine siamo condannati all’assistenzialismo improduttivo, finchè ci sono i soldi! Oggi, tutta la Patria sta  pagando duramente gli effetti di tanta ignavia. Cambiare lo stato sociale, si può ed è un’emergenza civile ed economica, di cui, per fortuna, sta crescendo sempre più la consapevolezza, come testimonia il disagio e la protesta che quotidianamente è manifesta, e nessuno deve più sottrarsi. Occorre, per realizzarlo, una convergenza d’intenti fuori dall’ordinario, uno sforzo comune per superare resistenze corporative, miopie di parte e stato di privilegi, che rischiano, ancora una volta, di danneggiare tutti noi.

Favria, 6.12.2013     Giorgio Cortese

Certe persone quando sono in difficoltà si nascondono dietro a delle frasi fatte come quella che recita: “Ma non possono fare i miracoli e devo agire con le poche risorse che ho a disposizione!”. Ma il problema   e che  non devono mai confondere il dovere con ciò che compiono gli altri e non ciò che loro stessi devo adempiere!

 

Res gestae  favriesi da esercito al cognome Regis

Il cognome Regis dovrebbe derivare dal germanico Haregis, Harigis, Harichis, in italiano Arichi con le radici di hari, heri, her esercito. Esiste il cognome Arici a Brescia, Arigo a Cremona, il piemontese Viarigi da dove deriva il toponimo Viarigi, Vicus Arigis. In Friuli e Cadore Arecco e Rech da dove deriva il toponimo del   Comune di San Giorgio della Richinvelda in provincia di Pordenone. San Giorgio era l'antica pieve, una delle più estese nella diocesi di Concordia e  Richinvelda deriverebbe dal longobardo: “bosco di Arichis”. Dalla forma Aeregis deriva molto probabilmente il cognome piemontese Canavesano Regis

Favria, 7.12.2013        Giorgio Cortese

 

Ogni giorno, tutto ciò che apprendo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che credo di sapere.

 

L’effetto farfalla

Molte volte mi viene da pensare che certi eventi insignificati potrebbero cambiare per sempre la mia vita. Ecco questo è il significato del modo di dire effetto farfalla divenuto in seguito anche un modello matematico, il simbolo dell’imprevdibilità. Ma andiamo per gradi, l’espressione  "effetto farfalla" si ritiene, in genere, sia stata ispirata da uno dei più celebri racconti fantascientifici di Ray Bradbury, Rumore di tuono, A Sound of Thunder, in R is for Racket del 1952 in  cui si immagina che nel futuro, grazie ad una macchina del tempo, vengono organizzati dei safari temporali per turisti. In una remota epoca preistorica, un escursionista del futuro calpesta una farfalla, e questo fatto provoca una catena di allucinanti conseguenze per la storia umana. Dal racconto  è stato tratto un film del  2005, Il risveglio del tuono. Ma pensate che già nel 1950, Alan Turino, in un saggio: “Macchine calcolatrici ed intelligenza”, anticipava questo concetto: "lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza". Insomma ogni singola azione può determinare imprevedibilmente il futuro, ecco qui la metafora della  farfalla, in quanto si presumo che  un semplice movimento di molecole d'aria generato dal battito d'ali dell'insetto possa causare una catena di movimenti di altre molecole fino a scatenare un uragano. Il matematico Edward Loren, nel 1963, fu il primo ad analizzare l'effetto farfalla in uno scritto. Secondo tale documento, "un meteorologo fece notare che se le teorie erano corrette, un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre". In discorsi e scritti successivi, Lorenz usò la più poetica farfalla, forse ispirato da un diagramma generato fatto da lui stesso che somiglia proprio a tale insetto, o forse influenzato dai precedenti letterari (anche se mancano prove a supporto. Lorenza nel 1972 disse: “Può, il batter d'ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”. Questa frase mi sembra eccessiva ma ha un suo fondo di verità, ogni avvenimento futuro può cambiare per colpa di piccolissimi eventi intermedi sta a noi costruire il futuro giorno dopo giorno. La crisi finanziaria ne è, purtroppo un amaro esempio, si possono simulare le probabilità ed i rischi, ma mai sappiamo come si verificherà esattamente l’evento, la sensibilità delle condizioni iniziali sono troppo imprevedibili, le uniche azioni prevedibili sono quelle compiute dai somari a due gambe che si pensano a dei pavoni, poveracci ma non sanno che sotto il 100 della percentuale c’è sempre la variabile dello zero! Non sanno che se sono ottusi hanno sempre delle azioni prevedibili.

Favria, 8.12.2013    Giorgio Cortese

 

Certe persone dicono che il mondo è un teatro, vieni , vedi e te ne vai, ma nel breve percorso della mia vita se non impedisco le ingiustizie ne sono loro complice!

 

Res Gestae Favriesi, da generato a Genisio

Il cognome Genisio deriva Genesio che è un nome proprio di persona, che si è trasformato  modificato  nel tempo nei cognomi Genito, Ginesio e Genisio. Feriva dal latino Genesius che ha sua volta tra origine  dal tardo nome greco Genesios, latinizzato in Genesius. È basato sull'aggettivo "ghenesios", nel significato di "riferito alla nascita", "natalizio"; viene interpretato anche come "colui che genera" oppure "generato". Il nome Gene viene in alcuni casi considerato un diminutivo di Genesio, ma è più spesso collegato ad  Eugenio. Genisio è composto da 7 lettere come Abdesio, Abenzio, Abercio, Abibone, Abigail, Abraimo, Accorso e Achille. In Italia circa 101 persone hanno il cognome Genisio e dovrebbe essere il 33 412° più diffuso in Italia.

Favria, 9.12.2013     Giorgio Cortese

 

Il mare della quotidiana vita può essere agitato ma devo sempre ricordarmi che i venti e le onde sono sempre dalla parte dei  navigatori abiLi ed onesti, perché le cose morte seguono la corrente, chi è vivo ci va contro.

 

AVVISO, Dicembre 2013

 Caro donatore/donatrice il Direttivo  Fidas di Favria Ti aspetta Sabato 14  dicembre 2013 dalle ore 15,00 alle ore 19,00 presso la nostra sede  per il tradizionale scambio di Auguri Natalizi, con il consueto panettone, per un bel momento di condivisione. Ti sarà inoltre consegnato il calendario  prelievi 2014. Precisiamo che hanno diritto al panettone tutti i donatori che hanno effettuato almeno una donazione nell’anno 2013 e le medaglie Oro e le onorificenze Re Rebaudengo, le medaglie Oro non più attive, padrini e madrine della bandiera

Ricordiamoci sempre che la  vita non aspetta. Doniamo il sangue!

Con cordialità,                              

Il Presidente  del Gruppo

Favria,   1.12.2013                   Giorgio Cortese

 

Pro domo sua

Questa locuzione di Cicerone, per la propria casa, viene desunta dal titolo del discorso pronunciato nel 57 a. C. da Cicerone dinanzi ai pontefici. Questa orazione era diretta contro il tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro, che nel 58 a.C. l’aveva mandato in esilio e incendiato la casa sul Palatino, facendo costruire sul terreno, opportunamente consacrato, un tempio alla dea Libertas. Nel 57 Cicerone riuscì a rientrare a Roma e scrisse questa famosa arringa per difendere se stesso, invece degli altri come era solito fare. in questa orazione chiedeva di riavere il terreno dove sorgeva la sua casa ed i fondi per ricostruirla, e dichiarava nulla la consacrazione religiosa. Oggigiorno viene indicato con questa frase latina chi difende calorosamente sé stesso o le proprie idee, o agisce a proprio vantaggio, sia direttamente, sia sostenendo posizioni di altri analoghe alle proprie. Ma quanti personaggi ignavi così ogni giorno incontriamo!

Favria, 10.12.2013       Giorgio Cortese

 

Nella vita di ogni giorno non c’è speranza senza paura, e né paura senza speranza

 

Luci ed ombre del commercio favriese.

Passeggiando in questi rigidi ed umidi giorni di fine novembre per le vie di Favria  è impossibile non notare la crisi delle attività commerciali. Dai “rumor” per usare una parola che va di moda ma che tra la sua origine da un lemma latino, insomma dal passa parola tra cittadini pare che siano in procinto di chiusura diversi negozi. Negli stessi negozi non trovo tante persone nel fare degli acquisti, sul lavoro, sono bancario, dei commercianti mi confessano amareggiati che passano delle giornate senza vendere nulla ed in alcune attività commerciali, medio grandi, stanno pensando la riduzione delle ore del personale. Sarebbe intellettualmente disonesto pensare che questa situazione stia colpendo solo Favria o il Canavese, come se la profonda crisi che viviamo non fosse generalizzata e pesantissima, sarebbe, tuttavia, altrettanto poco onesto non riconoscere che si potrebbe fare di più per cercare di porre perlomeno degli argini nella nostra Comunità di un malessere  evidente e dilagante. Certo l’attenzione del Commercio non deve essere posta solo nella centrale Piazza Martiri, che non è mai decollato come  Centro Commerciale Naturale, e qui dato che ho un passato di amministratore comunale che si è occupato del commercio per sette anni in prima persona e cinque dopo come Sindaco mi assumo le mie responsabilità. Ma se il centro della Comunità non ride, che tuttavia rimane cartina al tornasole di una situazione difficile, ma anche alle zone periferiche e quindi a tutto il territorio di   Favria, perché il tessuto economico della Comunità è unico e deve essere coeso. In quest’ottica si inseriscono le azioni messe in campo dall’Amministrazione comunale che ha dato l’avvio della Consulta dei Commercianti che si prodiga in azioni di rivitalizazione. Senza urtare la suscettibilità di nessuno mi sembra, visto che il commercio è un malato grave, si propinino solo delle aspirine o degli antibiotici che contrastano la malattia, ma non la debellano!. Ritengo che la ricetta giusta per uscire dal tunnel rimane dunque mettere in campo concrete politiche mirate come rendere le attività commerciali di Favria altamente  fruibili, renderle vivaci e operare una corretta campagna di comunicazione.  E qui arriviamo al nodo strategico, quello dei parcheggi, liberi oppure a disco orario? La maggior parte degli interventi operati sulla viabilità  stradale vicino o nelle vicinanze delle attività commerciali non ha mai tenuto conto di cosa pensano veramente gli attori, i commercianti e piccoli artigiani, di questo importante segmento economico della nostra Comunità! I vari esperimenti che si potrebbero fare, dovrebbero sempre tenere conto di chi, ogni mattina tira su la serranda, se le vendite si riducono o non arrivano clienti per quel giorno, stringono i denti e vanno avanti. Di loro quasi nessuno ci pensa, i commercianti e gli artigiani, non hanno la cassa integrazione e dei benefit statali per il mancato guadagno, anzi con i famigerati studi del settore viene sempre previsto un guadano, a volte in questi ultimi tempi sempre di più virtuale, e su questo loro devono pagare le tasse con soldi concreti! Tasse, tributi e balzelli vari che non sono pochi e che aumentano e sono inversamente proporzionali a gli incassi che si riducono giorno dopo giorno al lumicino. Per i parcheggi, perché non provare a fare l’esperimento di farne una parte libero e gli altri con disco orario con un tempo di permanenza più lungo per evitare il nervosismo da multa ai clienti, che non aiuta alla capacità di attrazione dei vari punti commerciali e dei piccoli artigiani. Una novità sarebbe quella di creare dei parcheggi rosa, dedicati alle donne, che sono madri, impiegate e casalinghe per permettergli di fare shopping in santa pace. La situazione non è bella, e purtroppo non siamo sotto clima elettorale, dove potrebbero illuderci con reboanti promesse elettorali che lasciano poi il tempo che trovano ma fanno vedere il futuro meno tetro. Dall’ultimo bilancio, Relazione revisionale  programmatica per il periodo 2013-2015 vedo che in Favria ci sono nel commercio 101 aziende al minuto, 4 aziende all’ingrosso, 40 operatori mercatali,   che occupano complessivamente 150 persone, che sono 150 famiglie!. Ricordiamoci che un’attività commerciale o artigiana e come una pianta, fatica a crescere ma una volta che viene abbattuta per la nostra indifferenza nel fare qualcosa è difficile che le nuove attività riescano a tirare avanti  dovendo fare crescere le radici della fidelizzzaione, lavoro per il quale occorrono non solo anni di passione e di tenacia commerciale. La mia riflessione non vuole essere  contro nessuno ma essere propositiva perché si inizi da subito un dibattito poter portare a delle iniziative concrete e non a promesse che non possono mai essere mantenute. Colgo l’occasione per porgere cordiali saluti a tutte le attività commerciali e ai piccoli artigiani di Favria, grazie per il vostro quotidiano lavoro! Un concittadino sinceramente innamorato della sua Comunità di adozione.

Favria, 11.12.2013   Giorgio Cortese

 

Conosco delle persone che non sono mai giunte ai concetti perché rimangono ingabbiati nel piccolo cervello ai preconcetti, e non sono mai giunte al giudizio ed al buonsenso pertchè restano sempre fermi al pregiudizio