Aspettare vigilante
Saper essere vigilante è una grande cosa! È una facoltà
preziosa che implica fermezza, analisi, colpo d'occhio, decisione. Saper essere pronti è
anche saper partire. Saper essere pronti è anche saper finire. Saper essere pronti è, in
fondo, anche saper morire. Scriveva lo scrittore svizzero Henri-Frédéric Amiel che
Saper essere pronti è anche saper finire. Questo proposito è quanto farò in
questo 2014 perché è Per questo, è necessario prepararsi, «essere pronti» come per
una nuova giornata impegnativa e importante. È con tale spirito che saluto l'anno vissuto
ed entro nel nuovo e sarà così che dovrò vivere anche l'ultimo istante della mia
esistenza.
Favria, 13.1.2014 Giorgio Cortese
Per certe persone ci sono sempre due opinioni: la loro e quella
sbagliata!
La quercia
Oggi mentre attraversavo il parco locchio ha abbracciato la
sua maestosa presenza comunicandomi la sua antica saggezza. Questo guardiano del parco
come un vecchio capostipite radicato nelle sue immense radici si solleva al cielo e al mio
umano sguardo. Questa grande quercia mi sembra un profeta di tempi
perenni che mi aspetta nella pazienza del tempo lasciandosi sgranare da piccole e
calde mani, e concedendomi senza malanimo il suo tesoro di grande pazienza
Favria, 14. 1.2014 Giorgio Cortese
Molte volte le apparenze sono un modo di vedere linvisibile
Res gestae favriesi da fiaccola ad Ellena.
In Italia 277 persone hanno il cognome Ellena e pare che sia
il 12 179° più diffuso a livello nazionale. Il cognome Ellena trae origine
dal nome femminile Ellena in Piemonte, Santalena in Veneto, e probabilmente Elini in
Friuli, anche se questultima cognomizzazione del nome personale è molto più vicina
ad Elia. Come detto, questo cognome deriva dal greco, melene, che significa torcia o
fiaccola. Il significato, quindi, viene talvolta interpretato con "la
brillante", altre fonti la ricollegano al nome Selene, che letteralmente significa
la luna. Durante il medioevo in Inghilterra era usata la forma Ellen.
Il nome è dotato di alcune forme maschili, come Eleno, Elenio, Heleno ed
Helenio, ma il loro uso è molto scarso; un personaggio maschile con questo nome, Eleno,
è anch'esso presente nella mitica guerra di Troia. In Italia ci sono 312 Ellena in
Piemonte, 321, 6 in Valle DAosta, 21 in Liguria, 6 in Lombardia, 3 nel Veneto, 3 in
Trentino, 1 in Friuli, 3 in Emilia Romagna, 5 in Toscana, 3 nel Lazio, 3
in Calabria e 6 in Sicilia
Favria, 15.1.2014 Giorgio Cortese
Certi giorni non mi preoccupo se vado avanti piano, limportante
è non fermarmi e continuare il gioco
La prima piega
16 gennaio 1866, muore a Torino Massimo DAzeglio,
letterato, pittore e statista piemontese, mi viene in mente la sua frase.: Tutti
siamo di una stoffa nella quale la prima piega non scompare più! La frase del
grande piemontese è sempre attuale, ovvero dellimpronta che ha lasciato in me la
prima educazione ricevuta. Mi viene da pensare a tutte le persone sapienti che ho
conosciuto e la loro traccia permanente nel mio animo, oppure gli eventi importanti che
hanno scandito fino adesso la mia vita
Purtroppo la vita si può capire solo sulle esperienze già
vissute ma peccato che ogni giorno il mio passo è proiettato avanti .
Freddo
freddo lemma che deriva dal latino frigidus che
probabilmente deriva da rigidus. Nei modo di dire si usa parlare di una giornata molto
fredda con freddo cane, boia, persino un freddo
ladro, ma forse in qualche modo potremmo sempre difenderci più facilmente da lui
piuttosto che da chi, con tono freddo come il ghiaccio ci spara a freddo
una brutta notizia, un insulto, una minaccia, sciogliendo magari come neve al
sole la nostra felicità e le nostre speranze.Sono momenti in cui cala il gelo
tuttattorno, e persino il animo diventa algido divenendo freddo come il
marmo. Dicono che Dio manda il freddo secondo i panni, cioè sottopone
ogni uomo a prove e dolori adeguati alla sua capacità di sopportazione; ma talvolta il
sospetto di venire un tantinello sopravvalutati può davvero far sudare freddo.
Meteorologicamente parlando invece, in questa stagione è ovvio che faccia freddo, che
nevichi, che geli; sarà anche vero che, comeciò che ripara dal freddo ripara anche dal
caldo, e chissà se girare ad agosto con berretto e cappotto funziona?), ma di sicuro
hanno ragione quelli che citano il vecchio proverbio, con un certo umorismo surrealista,
fa così freddo che lo sentono anche i sordi. I proverbi dellEuropa del
Nord recitano lugubri Contro il freddo poco giova tremare ma solo pregare;
Nel freddo simpara a tremare, e nella sventura a piangere; Il
freddo fa la prova generale della morte. Ma è logico che il freddo ispiri sovente
tristi pensieri, è una cosa collegata alla vita stessa: Tutti nascon caldi e muoion
freddi. Lodio è gelido e laffetto è caldo, così, per definizione
naturale; un amore freddo è orribile, così come un caloroso nemico
inquietante, mentre dei piedi freddi danno di certo più noia che delle mani
calde. E a proposito di temperature di mani, si usa dire: Mano fredda,
cuore caldo, ma anche in francese si dice così; anche in russo, anche in arabo.
Infine poi non è mica detto che il freddo sia sempre sgradevole, a mente fredda si
ragiona meglio!
Favria, 17.1.2014 Giorgio Cortese
Certo che il prendere troppo precauzioni molte volte diventa un
grosso pericolo
Briganti e mansanadieri che brigano e ciurlano sempre nel
manico
Il lemma briga pare che derivi dal gotico brikan da cui deriva il
termine inglese in uso anche in italiano break, rompere, spezzare, ma nella lingua veneta
esiste una parola simile, brega. Tornando al lemma che deriva dallantico
tedesco, la parola è arrivata nella lingua italiana tramite lantico francese
brie, passando poi nel provenzale bregar . Già il lemma brie, dellantico francese,
era sinonimo di rissa o di faccenda difficile. Poi da questa parola deriva la
parola brigante, parola usata nel medioevo per indicare piccole bande di soldati di
ventura, ma ricordo che nellantico celto esiste il lemma brig che vuole dire vetta,
alto, elevato ed anche colle, fra i bricch come si dice in piemontese. Ma tra gli
antichi celti brig voleva anche dire forza e forse giunto tramite questa
strada nel nostro linguaggio con il significato di prepotenza. Il termine brigante, ha
assunto progressivamente, soprattutto in Francia la connotazione di
"fuorilegge", che oggi prevale, pensate che già nel 1410, che si attesta il
lemma francese "brigandage", ma è solo nel 1829 che viene riscontrato in
Italia come vocabolo nuovo. Ancora oggi in Russia si cantano e si ballano, in opere
folkloristiche, le gesta di gruppi di briganti guidati da Stenka Razin, intorno al
1670 Razin e le sue bande armate di contadini e di avventurieri rivendicavano
diritti sociali, quali l'eguaglianza e l'abolizione di privilegi. Venivano definiti
briganti dai francesi anche i componenti dell' armata sanfedista riunita dal
cardinale Fabrizio Ruffo che combatterono vittoriosamente contro l'occupazione francese e
contro la Repubblica napoletana.. E qui arriviamo al sostantivo, Brigata, che ha il
valore di una compagnia d'amici dedita a onesti svaghi o ad una cerchia di persone unite
da comuni gusti o interessi, mi vengono in mente le brigate del Boccaccio o
del Sacchetti, e poi di tutta la tradizione novellistica. Ma brigata è anche ununità
tattica di fanteria, istituita durante la guerra dei Trentanni da Gustavo di
Svezia e poi replicata in Francia dal maresciallo H. de Turenne e poi adottata in
tutti gli eserciti europei. Alla sua costituzione era formata da battaglioni e tale rimase
fino alla Rivoluzione francese, quando, divenuto anche il reggimento unità tattica, si
costituirono brigate di due reggimenti. Ma ritornando al termine brigante esiste unaltra
versione in base alla quale il termine "brigante" deriverebbe dal popolo
celtico dei Briganti, abitante in Britannia. Certi mi direte anche i bravi di
manzoniana memoria, probabilmente il nome bravo deriva dal latino pravus che significa
"cattivo e malvagio", era una soldataglia al servizio di signorotti locali. Si
potrebbe dire dei masnadieri. questultima parola un po' desueta ma clamorosamente
bella. Lemma che deriva dal tardo dal latino, mansionata, gente di casa, da mansio,
casa , a sua volta dal verbo, manere, rimanere. Una masnada dà l'idea
rumorosa di una manica di tipi poco raccomandabili di cui è bene non fidarsi, e il
masnadiere, o masnadiero, è un furfante, insomma un grandissimo lestofante e
di queste persone ne incontriamo spesso ogni giorno. Sono personaggi che ciurlano
sempre nel manico. La parola ciurlare, potrebbe derivare da una parola latina
contratta, circulare, con il significato di muoversi in giro, girare. Oggigiorno
il verbo ciurlare viene usato come sinonimo di non essere saldo, tentennare,
vacillare. Ritengo che ben identifica latteggiamento di una persona, che si accolla
degli impegni che non manterrà mai, che non riesce a realizzare le promesse fatte, o
peggio continua a pattuire accordi senza onorarli.
Favria, 18.1.2014 Giorgio Cortese
Il fanatismo è l'energia degli stupidi, di coloro che sono capaci di
tutto, ma a parte questo di niente.