Molti giorni riconoscere il merito delle persone che ho
accanto è più difficile che entusiasmarmi
Avril
Avril, meis del travai e del durmì, bel temp dle
prime fior pitura dor, campa pura giù dacqua, o bun Avrìl, che la piuva dadess
a lè n tesor: da fossa a ogni but, a ogni inest che peui a vnirà Magg e
farà l rest. Un , dui e trè davril a marco ìl temp per tranta dì!
E sempre attuale losservazione di Jean La Bruyère
per il quale coloro che impiegano male il tempo sono i primi a lamentarsi che passa troppo
in fretta.
La quotidiana dose di calma
Oggi, finito il lavoro sono passato a fare la spesa in un ridente
centro Canavesano. Dato che non amo avere delle vetture vicino, scelgo sempre il
parcheggio più defilato e libero da veicoli intorno. Dopo aver parcheggiato lauto
vicino ad un parcheggio di portatori di handicap vado a fare la spesa. Quando esco,
noto che un tizio con un fuoristrada, un suv, ha parcheggiato a fianco della mia
auto, nel parcheggio dei portatori di handicap. Mi avvicino, vedo che una donna sta
aspettando lì vicino che il marito scenda dal mezzo che definire automobile è riduttivo,
mi pareva un autoblindo. Il tizio, BLAM, apre allimprovviso la portiera che
batte contro la mia con un sonoro DENG suono metallico. A questo punto, cercando di
mantenere la calma gli dico: "Se evita di segnarmi la portiera, mi fa un
favore! Lui:"che problema c'è? i paracolpi sulle portiere sono fatti apposta!
e poi devo pur scendere dalla macchina, mica posso volare!" Io rispondo: "
Forse se avesse parcheggiato in un altro modo, sarebbe sceso dalla macchina senza
appoggiarsi alla mia!" La moglie come uninfuriata Erinni, interviene:
"Vuoi l'assicurazione?" Il marito "Macchè assicurazione! Non gli ho fatto
niente, vada via, anche io ho la macchina tutta segnata!" Con placida calma
olimpica gli faccio notare che il parcheggio occupato era riservato agli invalidi e non a
chi ha la fortuna di non avere nessuna menomazione fisica. La risposta che potrei
sintetizzare con lonomatopeico SGRUNT, perché la coppia in questione litiga
quasi sempre con la sintassi si può riassumere così: Ma cerchi grane, sei un
vigile? No e allora che cosa vuoi! Con calma, la poca che mi era rimasta gli
rispondo che non cerco ne grane e non sono un vigile urbano, ma che sta occupando un posto
a qualcuno che se arriva ha bisogno di quel posto, è non e bello, è un problema civiltà
e non ha nessuna ragione. Di rimando lenergumeno facinoroso mi risponde che
lui sa di non avere ragione ma non gli importa nulla di avere torto, intanto tutti fanno
così e che la morale che gli sto facendo non serve a nulla. Saluto la coppia di
ineducato con un grande sorriso. Ritengo che sorridere sempre e ostinatamente è una delle
poche armi rimaste di fronte a certi episodi di inciviltà, l'ottimismo serve perché mi
genera la spinta in più, e con questo pensiero mi allontano dali personaggi , anche
perché la dose di pazienza quotidiana si era quasi esaurita.. Un volta si
diceva che noi italiani eravamo un popolo di santi, poeti e navigatori. Negli anni
però costumi ed attitudini di noi italiani hanno subito un profondo mutamento e con essi
anche la popolare espressione, divenuta oggetto di rimaneggiamenti sarcastici che non
fanno certamente onore al comune sentire. Una metamorfosi che ha modificato lappartenenza
ad una nazionalità ammirata nel mondo, perché portatrice di scienza e cultura, a sintesi
e tripudio di maleducazione ed inciviltà. Forse le mie affermazioni sono solo dei luoghi
comuni ingiustificati, ma molte volte mi viene da pensare che abbiamo smarrito il
senso civico ed il buonsenso, certe persone si comportano solo pensando alla loro
personale comodità ed proprio interesse, in barba ad. ad ogni elementare regola di
convivenza civile. Ma nonostante lamarezza dellepisodio sono sempre ottimista
e ci sono tantissime persone, la maggioranza, che si comportano con educazione e garbo, ma
purtroppo non fanno rumore e passano inosservati , per leducazione, il garbo e lonesta
dellanimo sono la grande ricchezza il grande motore che ci permette di avere uno
sviluppo personale, il carburante quotidiano che mi permette di valorizzare che cosa ho e
non quanto mi viene dato ed è la peculiarità che ci rende unici gli uni dagli altri.
Favria 2.04.2014 Giorgio
Cortese
Le persone che fanno molto rumore non dimostrano nulla. Sono
simili alle galline che hanno appena deposto le uova e che schiamazzano come se
avessero vinto la coppa del mondo! Le uova delle galline sono soltanto il modo per delle
uova di fare delle altre uova come il vuoto rumore di certe persone per fare altro
rumore!.
Linizio della giornata.
Alla sera divento più accorto
per il giorno che è trascorso. Ma non divento mai abbastanza accorto per il giorno che
deve venire. Infatti, lesperienza della giornata trascorsa, molte volte è un regalo
inutile che non serve a niente. Molte volte sono anche pronto a mordermi le mani per
le occasioni perdute e per gli errori fatti durante la giornata appena trascorsa. Ma, dopo
un bel sonno, eccomi davanti a un nuovo giorno in cui si ritornerò da capo a far fallire
i momenti propizi e a collezionare sbagli. Sembrerebbe ovvio dover prendere lezione da
passi falsi e divenire, anzi, ancor più cauto, insomma perché quando sono stato scottato
dalla minestra calda soffio anche su quella fredda. E, invece, procedo impavido rischiando
ancora di scottarmi. Questo atteggiamento autolesionistico ha diverse ragioni. Due
soprattutto sono significative. Anzitutto la superficialità per cui non sono mai incline
a premettere alle azioni il filtro della riflessione o, almeno, dell'esitazione. Molte
volte avanzo spavaldamente sicuro, convinto che tutto sia semplice e controllabile.
L'altra sorgente velenosa del mio agire è l'orgoglio, molte volte ritengo di avere
capacità e dotazioni più che sufficienti per dominare ogni situazione e, così,
disprezzo ogni remora e ogni consiglio. Per questo, allora, che molte volte
l'esperienza diventa il nome con cui chiamo tutti i miei numerosi errori.
Favria, 3.04.2014 Giorgio Cortese
Molte volte unidea anche se mediocre può accendere lentusiasmo
e sicuramente farà più strada di una grande idea perché incapace di genera la giusta
dose di passione per portarla avanti