67 volte Grazie a Voi  che sostenete la vita!

Oggi 16 maggio a Favria è avvenuto il consueto prelievo del sangue, abbiamo avuto un buon risconto con 66 donazione ed 1 esame e 4 nuovi donatori. Grazie mille a tutti Voi che sostenete la vita con il  Dono del Vostro Sangue. Questa mattina riflettevo che con un  semplice gesto, che non ci costa niente, ma che vale tanto come la Vostra donazione odierna può contribuite a salvare altre vite GRAZE MILLE!!! La donazione del sangue è un atto di civiltà e d'amore per se e per gli altri, anche per qualcuno che soffre e che non si conosce. Il nostro Paese ha raggiunto un soddisfacente grado di autosufficienza e, grazie a una attenta programmazione regionale che prevede lo scambio di sangue, piastrine, plasma da Regioni che ne hanno in eccedenza verso quelle che ne sono carenti, non siamo in una situazione di emergenza, ma è indispensabile che l’esercito dei donatori si rinnovi. C’è sempre bisogno di nuovi donatori che si rigeneri quel grande esercito di solidarietà che sono i donatori di sangue, che è formato in maggioranza da persone non più giovanissime e richiede un continuo ricambio di braccia generazionale. Personalmente ritengo che la sfida sia   proprio quella di sensibilizzare i giovani a questo gesto solidale per essere in grado di soddisfare la crescente richiesta di sangue, piastrine, plasma da parte del sistema sanitario. Io penso che per promuovere la sensibilità alla donazione basterebbe lo slogan che “donare sangue fa bene alla salute”. Non molti sanno infatti che prima di diventare donatore,  lo si può essere dai 18 ai 65 anni di età,  si viene sottoposti a una serie di rigorosi controlli che vanno da una visita medica completa a test infettivologici che vengono poi ripetuti ogni volta che ci si presenta per la donazione, quattro volte l’anno per l’uomo e due volte per la donna per il sangue intero, ma soprattutto ogni anno si passa un controllo del sistema epatico, renale e metabolico, con particolare attenzione ai valori del colesterolo, della glicemia e dei trigliceridi. In pratica si tratta di un check up annuale gratuito. Se oggi siamo garantiti che il sangue raccolto è sicuro e controllato grazie alle nuove tecniche della biologia molecolare, anche il donatore viene garantito di un’assistenza diagnostica di primo ordine. Ricordate sempre, chi  dona sangue dona la vita, perchè il sangue è l'energia che alimenta la vita del corpo umano. Il sangue non si può creare in laboratorio perchè qualcuno lo possa ricevere, occorre sempre che qualcun altro lo doni. Per questo il sangue non basta mai, la donazione è un grande gesto di altissimo valore civile. Chi dona aiuta concretamente gli altri, soprattutto chi è più debole e nel momento del maggiore bisogno. Chi dona contribuisce a salvare quelle persone che ogni giorno rischiano la vita per mancanza di sangue. Chi dona alimenta il valore della solidarietà e il progresso sociale e culturale della nostra società. Chi dona aiuta anche se stesso,  solo una grande disponibilità di sangue garantisce salute e sicurezza per tutti e anche la Tua. Grazie ancora ai volenterosi  donatori di oggi, Grazie all’operoso  Direttivo del Gruppo che ha permesso il bellissimo risultato odierno, Grazie alla splendida equipe medica ed infine ma non ultimi un Grazie sincero al Centro Incontro Pensionati che ci ha ospitato nei suoi locali per l’accoglienza dei donatori. GRAZIE A TUTTI!

Favria, 16.05.2014   Giorgio Cortese.

 

Il valore di un essere umano dovrebbe essere misurato in base a quanto da con sincera passione ed altruismo e non in base a quanto è in grado di ricevere

 

Il bolso pensiero pentastellato

Certo al duetto pentastellato deve essere sembrata un’ideona, ridattare una poesia, cambiare le parole ma conservare sempre le solite invettive contro la solita casta e contro chi non la pensa come lui. Prim di tutto, il linguaggio della poesia: “ Considerate se questo è un uomo...” è tratto dalla Bibbia e svalutarla in uno slogan mi sembra proprio meschino. Ma forse il duetto pensa che questo possa fargli comodo esasperando la situazione politica, creando solo e sempre delle sterili polimiche per nascondere il nulla cosmico che fino adesso hanno fatto. E poi l’immagine che è stata postata con uno squallido fotoritocco, mi riferisco alla foto dell’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz, sul quale troneggia la famigerata scritta Arbeit macht frei, a sua volta storpiata in P2 macth frei, allora il lavoro rendeva liberi adesso sarebbe la loggia segreta che finge di donare la libertà, non il lavoro. Mi auguro che sia solo una becera provocazione e che non pensi realmente che la nostra condizione attuale sia  paragonabile a quella di un ebreo del 1944 in Germania e nelle terre occupate dai nazisti. Il suo modo di distorcere il passato a colpi di click mi fa pensare ad un pensiero bolso. Lemma che deriva dal latino vulsus,  participio passato di   vellere, schiantare. Si dice bolso chi,  respirando male, tossisce e si trascina spossato, debole, il fumatore in cima alla salita, l'allergico in primavera, il cavallo vecchio. Questa parola trova poi una meravigliosa rispondenza fra suono e significato estensivo di gonfio. Infatti il suono “bolso” rende subito l'idea di qualcosa di tronfio e sfiatato, di enfatico e asmatico, di stentoreo privo di nerbo, vacuo. Insomma lo stile del duetto mi pare sempre di più balbettante con insensatezze altisonanti dove cerca di sostenere una visone della storia che forse esiste solo nel suo blog dove non c’è nessuna differenza, perché le differenze sono una seccatura del passato, che una visione colpevolemente distorta del web permette di eliminare a colpi di clic e nessun rispetto per le sofferenze subite dagli altri.

Favria,   21.05.2014  Giorgio Cortese

 

Ogni giorno devo essere simile alle onde del mare, che pur infrangendosi contro gli scogli trovano la forza per ricominciare.

 

La minestra riscaldata

Questo vecchio proverbio mi è venuto in mente leggendo i commenti  di una persona su di un social forum. Ed è vero in qualunque modo la rigiri è sempre minestra riscaldata. Ma per certe persone la minestra riscaldata è uno stile di vita. C’è chi si limita a confermare sempre le vecchie scelte, attaccato alle proprie abitudini di routine, introducendo poche novità nel quotidiano, e pur essendo insoddisfatto continua nella solita direzione. Magari questo deriva da un’indecisione cronica, ma se ci fosse la volontà di iniziare a sciogliere alcuni di questi dubbi, qualcosa cambierebbe. E c’è chi si mette in gioco, affronta la vita prendendosi piccoli e grandi ‘rischi’, nel bene e nel male. Certo, non ognuno di questi cambiamenti potrà essere positivo, ma in fondo costituirà sempre un’esperienza e un arricchimento personale. Che magari in futuro saprà guidare verso scelte più consapevoli e appaganti. Eppure in tanti neanche si accorgono della possibilità di cambiare e migliorare, e piuttosto che provare qualcosa di nuovo e di diverso, rimangono attaccati alle certezze di una scialba esistenza. Talvolta proprio da questo tipo di persone si è ostacolati, quando bisogna combatterci per cambiare le cose all’atto pratico. Ritengo che dovrebbe esser chiaro in quale dei due gruppi mi colloco… e Voi, a quale appartenete?

Favria,  22.05.2014      Giorgio Cortese

 

Ritengo che l'entusiasmo sia  simile ad un buon soldato, ma può esser messo in valore soltanto se viene guidato da una sana e sincera passione

 

L’eguaglianza

Quasi quotidianamente una nuova statistica ci ricorda che le diseguaglianze sociali stanno crescendo, e che, anno dopo anno, il fossato fra ricchi e poveri si fa sempre più profondo. Ritengo che ci deve concentrare sull’immaginario dell’uguaglianza.  L’attuale società  si percepisce e si rappresenta come un “noi”, come una comunità di cittadini, come un popolo unitario, seppur talvolta lacerato da discordie interne. Proprio per questo, le tappe di ascesa della società dell’uguaglianza sono scandite ,più che da processi materiali, dai modi in cui l’uguaglianza è rappresentata e in cui viene a nutrire l’ideale democratico. In particolare, a partire dalla Rivoluzione francese l’uguaglianza risulta concepita come similarità, indipendenza e cittadinanza. E in questo modo il progetto dell’uguaglianza si afferma «con le sembianze di un mondo di simili, di una società di individui autonomi e di una comunità di cittadini». Oggi quell’immaginario va almeno in parte rivisto, e he la società degli uguali debba essere ripensata in termini di singolarità, di reciprocità e di “comunalità”. A cercare a tutti i costi l’uguaglianza  intesa come distribuzione e non come relazione. Ma cerca anche di mettere in guardia dal processo di “denazionalizzazione delle democrazie”, e spinge i ceti più abbienti verso un atteggiamento di “separatismo sociale” e di progressiva chiusura. Non si tratta soltanto della protesta fiscale che mette in discussione il principio dell’imposta progressiva. Insomma i ricchi coltivamno la tentazione du una secessione , e questo processo rischia di mettere in discussione le basi stesse del “mondo comune”.

Favria, 23.05.2014              Giorgio Cortese

 

L'aforisma della democrazia significa governo fondato sulla discussione, ma funziona soltanto se riesce a far smettere la gente di discutere.   Alcune persone  dovrebbero meditare sul proverbio latino: “Sibi ipsi supplicium, admissi quem paenitet Chi si pente punisce sè stesso! Purtroppo non   esiste una verità assoluta. Tutto è relativo poiché ognuno di noi ho solo la propria visuale

 

Bela motria

Mutria lemma che sembra affine allo spagnolo morro passato attraverso il provenzale morra, antico francese morre, ceffo, al lemma piemontese motria. Pare che però il lemma, secondo alcuni studiosi derivi dal greco mostra, plurale di mostro, faccia, muso. Non è una parola che capita di trovare spesso. La mutria è l'espressione accigliata del volto è può essere dovuta a superbia e sdegno, penso al riguardo la mutria del personaggio che è costretto a fare la coda alle poste, o genericamente figlia dal malumore, la  mutria del bambino che non può andare al parco perché piove. Non è semplicemente un'espressione antipatica è l'esilio di ogni simpatia. In particolare questa parola viene usata nel caso in cui l'espressione accigliata di una persona sia la consueta espressione del suo volto. Certe persone persone quando mi incontrano si murano il viso che si fa scuro dietro a una funerea mutria, che ni fa solo ridere. Ma devo stare attento a usare questa parola, perché qualcuno potrebbe confederla con nutria, animali assolutamente simpatici e non tombali come le solite faccie da mutria

Favria, 24.05.2014    Giorgio Cortese

 Ogni giorno non dobbiamo mai aggredire ma nemmeno indietreggiare