Lettera aperta

al Signor  Sindaco

del Comune di  Favria

 

Egregio Signor Primo cittadino, mi riferisco all’ordinanza  sindacale n. 16 prot 2738 del 26 marzo 2014 con la quale avevate dato l’ordine di abbattere n. 1 quercia pericolante su via Lenin Sormano sita nella proprietà comunale.

Mi rivolgo a Lei in quanto eletto come  Sindaco pro tempore della  nostra Comunità, visto che per problemi di tagli alla spesa e la penuria di risorse non possiamo pretende la piantumazione di una nuova pianta di quercia, per chiederLe la  possibilità di effettuare una pubblica sottoscrizione al fine di poter mettere a dimora, questo autunno,  un nuovo Cedro del Libano nel Parco Martinotti, in sostituzione di quello parzialmente ed irrimediabilmente danneggiato dalla tromba d’aria del 26.08.2009.

L’allora Cedro del Libano ha visto sotto la sua rigogliosa vegetazione e del suo secolare giocare, parlare e scherzare generazioni di bambini e ragazzi. Come si ricorda sono bastati pochi minuti della violenta tromba d’aria alle 2,30 di  quel infausto mercoledì per  lesionare seriamente questa pianta, simbolo del Parco, della nostra amata Comunità,  e ricordo affettivo per tutti noi,  perché non aveva più la possibilità di germogliare e poteva costituire un pericolo in caso di nevicata.

In una manciata di minuti sono stati spazzati via e irrimediabilmente compromessi 300 anni di storia di Favria e allora molte persone hanno anche pianto.

Le chiedo se è disponibile ad accettare di portare avanti questa pubblica sottoscrizione di cittadini e delle associazioni favriesi che ne vorranno fare parte e se possibile alla posa della nuova pianta di depositare vicino alle sue radici  un piccolo barattolo con i nomi dei sottoscrittori e pensieri  di concittadini favriesi adulti e bambini.

Certo della sua sensibilità di pensare al verde urbano non solo come ornamento ma anche come storia di tutti noi e lascito alle future generazioni e in attesa di una sua risposta Le porgo i più cordiali saluti di buon lavoro

Un concittadino amante del verde pubblico non solo inteso come arredo ma come ricchezza e storia della nostra Comunità, gli alberi secolari

Favria,  30.05.2014      Giorgio Cortese