Magia di una notte indimenticabile
Esplosione di colori., una miriade di colori esplode nel
buio della notte, una cascata di luce gioiosa toglie momentaneamente le umane tristezze.
Frammenti di luce disordinate dalla brezza della placida notte danzano nellaria.
Si aprono nel cielo buio corolle incandescenti si aprono e si schiudono.
Sbocciano fantasmagorici fiori nella loro effimera ed opulenta bellezza. E poi tutte le
luci seguiti da sibili e botti cadono giù nel vuoto fino a scomparire nel buio della
notte. Ecco la magia dei fuochi dartificio, ecco lincanto della Festa
Patronale che si rinnova con locchio assorto che vuole la sua parte di emozione.
Favria 1.07.2014 Giorgio Cortese
Ogni giorno devo offrirmi dei risultati positivi anche piccoli ma, non
delle scuse per la mia coscienza
Si viaggiare! I 60 dellautonoleggio Rastel Bogin
Lautonoleggio Rastel Bogin nasce nel lontano 1954 per opera
di Arturo Rastel Bogin, dopo lattività è passata al figlio Gianni e adesso siamo
già alla terza generazione con Massimo e Stefania. Già letimo del cognome composto
è curioso, Rastèl significa rastello, deriva dal provenzale rastel; la sua
volta dal lemma latino r a s t e l l u s,
diminutivo derivato da r a s t r u m, nome
strumentale estratto da radere, raschiare. Attrezzo agricolo formato da un pettine,
pécen, provvisto di una dozzina di denti dént e di un lungo manico e veniva
utilizzato per rastrellare manualmente il fieno o il fogliame. Bogin deriva dal genovese
bogeu, con il significato di secchio. Veniva usata specificatamente la forma usata
la forma bogìn da sâ, barattolo per il sale. Come detto dalla natia Pont Canavese Arturo
Rastel Bogin emigra a Rivarolo e questanno questa affermata azienda compie sessanta
anni, un bel traguardo. Pensate che la circonferenza della Terra è di 40.075,0 km,
pari a 21.638,8 miglia nautiche internazionali, chissà quante circumnavigazioni ha fatto
intorno alla terra la famiglia Rastel Bogin in questi anni. Il traguardo di 60anni di
questa seria impresa di trasporti mi fa pensare alla canzoni di Battisti Si
viaggiare dove ci sono tanti riferimenti alla macchina, mezzo che servirebbe
appunto per viaggiare. Picchiare in testa: è un difetto tipico di un motore. Quando lauto
accelera il motore dà dei colpi. Regolare il minimo, alzare o abbassare i giri del motore
quando la macchina è ferma. Strappi al motore: quando il motore non gira perfettamente,
soprattutto in fase di accelerazione. E altre parole
quali cacciavite, fari, filtro. Insomma una grande metafora della
vita nostra che leggiamo e di Giovanni, Bruna, Massimo e Srafania , ovviamente tutti
Rastel Bogin. Certo, chi sia effettivamente lamico a cui si riferisce Battisti non
lo so, potrebbe indicare un amico qualunque a cui siamo affezionati e che ci aiuta nella
vita di tutti i giorni e che ci fa da guida durante la nostra vita. Un vero amico ci aiuta
nei momenti di difficoltà, ci darebbe una mano a sistemare qualsiasi cosa, fino a farci
ripartire. Come dice bene lautore, non mi promette di farti volare, ma mi
aiuterebbe a rimettermi in moto, a continuare la mia vita più tranquillamente e mi
consiglierebbe quale strada seguire: e di notte con i fari
illuminare chiaramente la strada per saper dove andare. Una persona importante
e fidata come lAutonoleggio Rastel Bogin, dunque, il cui scopo è aiutarmi nel
consigliarmi al meglio quando gli chiedo un servizio per una gita che ci fa viaggiare,
nella canzono il viaggiare è inteso come continuare a vivere appieno la mia
vita. Chi ha viaggiato molto come, ovviamente tutti Rastel Bogin, conoscono molte cose e
hanno visto molte cose nei loro viaggi, il loro sapere vale molto di più di queste poche
righe
Se volete fare una gita, avete bisogno di un autonoleggio RASTEL
BOGIN S.N.C. DI RASTEL-BOGIN GIOVANNI & C - VIA D. MICONO, 8- RIVAROLO CANAVESE
Favria, 1.07.2014 Giorgio Cortese
Nella vita di ogni giorno bisogna allenare lanimo a
pazientare ed aspettare, i grandi desideri e la grindi imprese si realizzano solo con
tanta, ma tanta pazienza e con tanto tempo.
Veri maestri di saccenteria ignorante.
Certe persone parlano volentieri di ciò che
ignorano e ne parlano benissimo! Alcuni giorni addietro al mattino sono passato come
mio solito a prendere un caffè ed una persona con aria supponente, e dandosi somara
importanza ha parcheggiato momentaneamente lauto sulla strada rendendo poco agevole
il traffico degli altri autoveicoli. Alla mia richiesta che gli faceva notare di
parcheggiare in un posto poco idoneo, con tanti parcheggi liberi a pochi metri intorno,
mi ha fulminato con lo sguardo, ma il bello è che se mi vede andare a prendere il
caffè in quel locale pubblico, questa persona che forse ha poco o niente da fare si
ferma nel solito posto in una sorta di becera provocazione. Nel mio animo spero sempre che
arrivino i vigili, ma questi ultimi, passano per i casi della vita in anticipo e molto
dopo. Dato che mi hanno insegnato che se ti metti a discutere con uno stolto devi
sempre stare attento perché lo stolto di turno vince con la forza della sua esperienza in
insulsaggine, lo ignoro e cortesemente lo saluto. Arrivo a casa alla sera e assisto in
televisione ad un dibattito tra due esperti e il discorso sta scivolando verso un tema di
natura economica. Rimango sconcertato ed impressionato da due diverse
sensazioni, la chiara incompetenza in materia dei due e laltrettanto chiara fermezza
e sicurezza nellessere dei veri maestri di saccenteria ignorante, senza la minima
ombra di esitazione. Certo sono due casi limite ma, nel quotidiano tutti noi contribuiamo
un po tutti a dimostrare la nostra personale saccenteria ottusa attraverso la nostra
piccola o grande arroganza, oppure attraverso lapprossimazione negli studi, la
superficialità nella preparazione, linesperienza e lignoranza, coniugata
però alla presunzione saccente. Ritengo che la più pericolosa sorta di stupidità è,
infatti, quella di chi si crede sapiente e acuto. Queste persone veleggiano senza
timore alcuno nel vasto mare del ridicolo, e con grande boria lanciano giudizi, offrono
vacui consigli, e dispensano analisi illogiche. E, attorno, molti o tacciono o
condividono. Il vero conoscere, infatti, si raggiunge solo nella paziente, rigorosa e
faticosa ricerca con lascesi della mente, dellanimo e anche del corpo.
Favria, 5.07.2014 Giorgio Cortese
Nella vita tutti noi abbiamo una passione, un desiderio da
condividere con chi ci sta accanto. Questa passione è una piccola parola da aggiungere al
grande linro della storia dellumanità
Passato presente
Recentemente ho visto un quadro di una brava pittrice che mi ha
incuriosito, due scarpe da tennis legate ad un vecchio alunno a muro arrugginito, il
titolo del quadro era emblematico: Passato presente. Camminando per le vie della
Comunità dove risiedo ci sono ancora dei vecchi anelli arrugginiti conficcati con un
chiodo nei muri, che servivano una volta per legare dei destrieri o degli stupendi buoi,
possenti tori o bellissime mucche di razza piemontese. Già questi manufatti mi parlano
del tempo che scorre inesorabile sulle nostre umane esistenze e mi viene da pensare che lillusione
del tempo è il dono che Dio mi concede
affinché impari a guardare alleternità della vita. Il
Tempo è emozione, sensazione, percezione dei movimenti, cambiamenti,
mutamenti avvenuti dal passato al presente, insomma vivere il presente con un pizzico di
nostalgia del passato ma sempre proiettati verso il futuro. Laltra cosa curiosa del
quadro è appendere le scarpe da tennis al chiodo, qui legate ad un vecchio anello.
L'espressione, usata spesso in ambito sportivo, significa "ritirarsi
dall'attività agonistica". Il detto risale a un'usanza seguita dagli antichi
gladiatori, che quando venivano liberati dedicavano le loro armi al semidio Ercole e le
appendevano alle parete del tempio a lui dedicato. (Orazio, Libro I, Epistola I, e Libro
III, Ode 26). Il lemma della parola tennis deriva da una forma fuori moda italiana tenes
e la ritrova nella Cronaca di Firenze di Donato Velluti, quando nel 1325 alcuni cavalieri
francesi a Firenze giocarono una versione evoluta dell'italiana pallacorda, avevano
l'uso di avvisare colui che riceveva la palla gridando "tenez!" in francese,
"tenete!" Ma lorigine del tennis potrebbe essere individuata o in giochi
appartenenti alla cultura greco-romana o in un gioco praticato già dai Longobardi poi
chiamato pallacorda che, precedentemente giocato colpendo la palla con il palmo della mano
coperto da un guanto, poi nel XV si adottava la racchetta. A quest'epoca la racchetta
consisteva in un rudimentale piattocorde delle dimensioni di quattro palmi munito di un
manico corrispondente alla lunghezza media di un avambraccio. Ma tornando al quadro ed al
titolo mi viene da pensare che la vita quotidiana se veduta dallinizio sembra
infinita, ma se riguardo indietro il tempo passato mi sembra molto breve. Ma questo è il
bello della vita perché senza questo sogno difficilmente potrebbe esser creato qualcosa
di grande cime il quadro da me osservato. Molte volte mi domando a che cosa serve lorologio
e il calendario per tutti quelli che vogliono vivere nelleterno presente? Ogni
giorno, devo spendere come spendo i miei 1440 minuti che il Tempo benevolo mi ha
assegnato pensando che la mia vita è simile ad una partita di tennis, nella giornata che
affronto tutto è questione di tempi, se arrivo in tempo sulla palla, questa arriva
facilmente nell'altra metà campo, ma se sono in ritardo tutti i miei sogni si
incaglieranno in una semplice rete. Come scriveva S. Agostino: il tempo è
distensione dellanimo. In ogni singola porzione di tempo, sino alle più
piccole suddivisioni, cè una gemma rara che aspetta di essere colta ma attenti un
attimo è più che sufficiente per stravolgere completamente tutta la nostra vita
Favria, 6.07.2014 Giorgio Cortese
Nella vita quotidiana l 'esperienza è il cavaliere
ma la cultura è il cavallo per superare i quotidiani ostacoli
Squaraquack!
Se penso a Paperino. anzi a Paperino Paolino, come venne
denominato qui in Italia, ma allanagrafe americana Donald Duck inventatati da quella
mente geniale di Walt Disney. Da bambino aspettavo con ansia dI leggere le sue
avventure su il giornalino settimanale che poi era dedicato ad un altro eroe disneniano,
Topolino, che reputavo saccente e noioso, ma che erano entrambi simboli dellAmerica
del riscatto, rappresentanti autorevoli" del popolo a stelle e strisce. Quel pennuto
bianco con il becco giallo ed il cappello alla marinara che si comporta e ragiona come uno
di noi, come un essere umano con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti. Ma quello che mi
colpiva di Paperino era la tipica espressione Sgrunt o linsuperabile squaraquack!
Mi immedesimavo nelle sue avventure. di questo povero papero irascibile e sempre
sfortunato a differenza del superfortunato cugino Gastone e perdipiù povero a differenza
dello zio taccagno ed avaro Paperon de Paperoni. Come non ricordare anche il cugino
Paperoga, Fethry Duck, che al contrario di Paperino, nervoso e pessimista, Paperoga
era un tipo ottimista e solare, tanto da rasentare l'ingenuità, sempre vestito con
maglione e cappello rosso, uno dei pochi paperi a presentare una capigliatura lunga e
disordinata e possedeva anche un cane, chiamato Arcibaldo in Italia. La bellezza delle
avventure di Paperino a fumetti era che riusciva a rendere coprotagonisti tutti i
comprimari, il cugino baciato dalla dea fortuna, lo ziastro taccagno, la petulante eterna
fidanzata Paperina, le succulente torte di nonna Papera, Elvira Coot, e di
quelloco di suo nipote Ciccio, Gus Goose, di indole estremamente bonaria, difficile
da infastidire, ancor più difficile da far arrabbiare. Il suo motto infatti era "chi
va piano va lontano". È ben disposto nei confronti di tutti. E poi Qui, Quo e Qua,
Huey, Dewey e Louie, che da monelli allinizio cambiarono di carattere, se
rimangono sempre un po' ribelli allo zio e lavativi, acquistano una caratteristica
fondamentale: l'intelligenza. Sono loro a consigliare i maldestri zii, sempre
saputelli, seguendo il mitico Manuale delle Giovani Marmotte, a salvare gli scriteriati
ziastri in ogni avventura, da una fine ingloriosa. E quante volte vorrei essere
oggi, in qualche modo, un Paperinik, lalter ego di Paperino che , con le sue
scorribande alla Robin Hood, restituisce dignità agli oppressi e alle vittime dellingiustizia?
Paperino mi era simpatico perché era leterno perdente e poi con i paperi il
divertimento è senza fine. Paperino, generoso e infervorato quanto totalmente inadatto
sia alle cose pratiche sia agli intellettualismi, è lantieroe che diventa leggenda.
E forse proprio perché dalla prima pagina di una sua qualsiasi avventura già immaginavo
che quel papero sarà catastroficamente perdente, ma insistevo nonostante tutto
volergli bene. E nelle rare occasioni in cui arrivava un inaspettato lieto fine,
quasi ne ero dispiaciuto, anche se poi devo ammettere che una pausa dagli assalti della
sfortuna ci vuole, ogni tanto.
Squaraquack Paperino e buon compleanno!
Favria, 7.07.2014 Giorgio Cortese
La pigrizia non lascia mai alcuna traccia di sé, anche loperosità
non viene a volte ricompesata ma lascia una grande soddisfazione nellanimo.
Res gestae favriesi dalla Luna e dal tempio del sole a Saronni e
Casolasco
Le località con suffisso in -asco o -asca sono concentrate nelle
zone popolate dagli antichi Liguri, cioè: Liguria Piemonte, Lombardia e si ritrovano
anche in Corsica e all'isola d'Elba, isole colonizzate in epoca antica da tale popolo.
Nell'antica lingua ligure il suffisso segnalava la presenza di un corso d'acqua. Alcuni
esempi sono Carasco, Bogliasco e Borzonasca. Secondo la tradizione il termine deriva da
Casae Solis, Tempio dedicato al Sole, ma più verosimilmente discende dal termine latino
casula, ossia casetta, taverna che si trovava nella zona. Il cognome Saronni potrebbe
derivare da Selene dea della Luna passato poi in italiano in Solomno o
Solonno, Saronno, Saronni
Nella vita ci sono forse due cose che non tornano mai indietro:
una freccia scagliata e un'occasione perduta. Dicono che i venti e le onde sono
sempre dalla parte dei navigatori più abili, ed è appunto dalle piccole opportunità
che molto spesso iniziano delle grandi imprese, basta non avere fretta
Favria, 8.07.2014 Giorgio Cortese
Qual è l'animale più pericoloso? Tra gli animali feroci il
tiranno, tra gli animali domestici l'adulatore, tra le persone il politicante incollato
alla cadrega!.