Le essenze.

Le fragranze possono essere più di un piacevole accessorio, certi profuni sono delle piccole, grandi, opere d’arte. I profumi sono delle poesie silenziose ma inebrianti pewr l’olfatto, un’impercettibile linguaggio del corpo. Molte volte i profumi arrichiscono la mia giornata ricercando ricordi perduti o scrivendo nuovi capitoli nel mio animo. Se il quadro è un emozione visiva dell’animo, il profumo è pura emozione liquida dei sensi.

Favria, 23.08.2014     Giorgio Cortese

 

Certe persone che appena Ti parlano si scusano subito raramente  sono a fare altre azioni umane.

 

Res Gestae favriesi 1776 COSTITUZIONE DELL’ARCHIVIO COMUNALE

Precursori dei moderni Archivi sono i cittadini delle antiche “polis” greche “coloro che ricordano”, che sotto giuramento decidono le controversie relative agli immobili.

Con l’Ordinato del 17 agosto viene riferito:

“Primo si trasportino dalla guardaroba vecchia esistente nella Sagrestia della Chiesa Parochiale di San Michele di questo luogo tutte le scritture e documenti che in essa si ritrovano nel nuovo archivio formato mella Camera a volto della presente Comunità con far pure ricerca presso chiunque tenga scritture e documenti spettanti a detta Comunità, e che ritengono quinternetti Esattoriali per il tutto ritirare, e ripararte parimenti nel detto Nuovo Archivio regolarmente col dovuto inventario in agionta di quello già seguito li 10 giugno 1774 per quelle posteriori scritture non ancora inventariate e pervenute doppo il medesimo…” L’inventario e il trasporto dei documenti dalla vecchia gurdaroba  viene seguito dal Consigliere Francesco Maria Vajra. Viene eseguita una nuova “ligatura” dei libri del Catasto, viene chiamato il Misuratore  Antonio Mollo di Busano per una misura generale del territorrio Comunale.

Bando emanato il 29-8-1742

Favria,  24.08.2014           Giorgio Cortese

 

Se la vita non pè alimentata dalla fiamma della sana passione per un futuro migliore, allora è solo uno squallido vegetare

 

Voglia di rewind.

Un raro sabato di questa piovosa e anomala esatate, a metà agosto, di sera sera passeggiavo per Favria, non pioveva, l’aria era mite era una   bella notte d’estate. Nelle case al primo piano erano aperti i balconi ed erano semivuote le piazze e le vie. In questo mio giro serale Favria mi sembrava una bella dama addormentata. E camminando osservavo la mia nera ombra tra le panchine del parco e le superbe piante. La torre del campanile e quella di San Michele sembravano indicare la strada agli sparuti concittadini che andavano passeggiando. Pensavo ad un amico da poco scomparso è mi è venuta la voglia di possedere un  gigantesco tasto "rewind"... così da poter rivivere all'infinito, alcuni attimi di questa mia vita. Riflettevo delle persone care che ho perso nella mia breve vita e questo mi faceva pensare che che solo i ricordi non fanno polvere.

Favria, 25.08.2014     Giorgio Cortese

 

Ogni giorno la meraviglia è in noi, non nelle cose che facciamo!

Res Gestae favriesi, i bandi campestri

Un anno dopo, nel 1742, la Comunità di Favria emanò un provvedimento organico in materia di bandi che disciplinò tutta la materia in una cinquantina di punti che regolamentano organicamente, tutte le materie non solo specificatamente d’ordine campestre, ma generalmente, anche a tutela della Roggia di Favria e l’ordine pubblico in generale. L’emanazione di questi bandi da parte della Comunità di Favria generò una controversia con il Signore feudale e pertanto questi bandi entreranno in vigore solo circa venti anni dopo quanto con la risoluzione di essa il Senato diede l’interinazione necessaria. Il bando inizia con la solita formula:

“L’anno del Signore millesettecentoquarantadue, ed alle ventinove del mese di Agosto in Favria, e nella Sala Comune, dove si suole congregare l’ordinario Consiglio di questo luogo, giudicialmente avanti l’Illustrissimo Signor Notaio Collegiato Giò. Battista Tarizzo di detto luogo e luogotenente nell’ufficio del medesimo in assenza del signor Notaio Collegiato Domenico Borello di Front Podestà del presente luogo medesimo deputato per lettere delli 11 Febbraio scorso indi ad messo, ed approvato dall’Eccellentissimo Reale Senato per Patenti del 16 medesimo debitamente spedite e sigillate. Convocato, e congregato l’ordinario Consiglio al suon della campana e precedenti citazioni verbali fatte a cadauno degli infrascritti Signori Congregati  da Staffano Chiadò Messo, e Servente di questo luogo qui presente, e di così aver fatto rifferente a me, infrascritto Notaio e Segretario, nel qual Consiglio sono intervenuti il signor Sindaco Giò. Battista fu Antonio Bernardo Perino, e li signori Gio Francesco  fu Gio. Tommaso Bongino, Gio. fu Domenico Perino, Gio Battista fu Antonio Audo, e Gio, Giacomo fu Lorenzo Borgiallo Consiglieri della Comunità di questo Luogo, facenti il Computo, ed Ordinario Consiglieri ed università del medesimo rappresentanti sovra congregati propone  il suddetto  signor Sindaco Perino, che costituendo il maggior reddito di questa Comunità di Favria nelle Vendite che regolarmente ogni decennio precdente licenza dell’Illustrissimo Intendente Provinciale vogliono farsi dei Boschi”. Cedui in taglia, nascenti nei tenimenti, e proprietà di questa Comunità, denominati il Manesco, Favriasca, Allodio e Scunasco (trattasi di Senziasco n.d.a.), esistenti in queste fini, d in attinenza di quella detti luoghi d’Oglianico, Front e Buzano, ogni ragion vuole e richiede di procurarne la Conservazione, con imporre mulye adeguate agli usurpatori di detti Boschi cedui, come pure essere necessario mettere in un qualche buon ordine co simili penalità l’uso dell’acqua della Baelera fra li Particolari Lottanti, ed utenti la medesima per l’irrigazione de loro propri rispettivi prati provata de Lotti, che caduno con legittimi Titoli, e del pagamento annuale in natura dell’avena al Consortile di Valperga, tiene e possede, come altresì, di poner qualche freno alli nullatenti, ed altri poco timorati della divina, ed umana giustizia li quali persone, e bestie si bovine che con altre di diversa spezie si fanno lecito clandestinamente tanto di giorno, che di notte danneggiare  la Campagna e di esportare via gli frutti pendenti, non soffrendo la ragione, ne il buon zelo, che si deve avere per il ben pubblico, tali, ed simili danni e pregiudizij, che perciò fa istanza al Consiglio sovra Congregato che li provveda opportunamente con quei mezzi, e modi, che dalla giustizia sono permessi, e considerati dalle Leggi per più congrui al Contegno,  protestando per lui non stare, et testimoniali, i detti Signori sovra Congregati, udita, e ben intesa la suddetta proposizione, e scientemente informati de danni, e pregiudizij, che questa Comunità, e Particolari  di codesto luogo frequentemente soffrono, e patiscono tanto nell’uso dell’acqua della Bialera, quanto né beni comuni, e nelli coltivi  egli abitanti nullatenenti,  e Forestieri, e da altri di questo luogo poco timprati della divina, ed umana giustizia, e che tal quasi libertà di danneggiare li beni predetti, nasce per lo più dacchè li Bandi Campestri di Cotesta Comunità non sono approvati,  ed interinati dal Supremo magistrato e che non può di conseguenza il Signor Giusdicente di questo luogo giuridicamente condannare li danneggianti nelle multe dè Bandi Campestri, abbino la sua forza, e maggior osservanza li suddetti  Signori sovra Congregati tutti unanimi, e Concordi niuno d’essi discrepante hanno ordinato e stabilito, ordinano, e stabiliscono in forza di Statuto, ed atto politico, od in altro migliore modo dalle leggi permesso le seguenti proibizioni, e multe contenute  in capitolo degli infrascritti Bandi  campestri, quali in quanto sia di bisogno hanno confermato, e confermano in virtù del presente ordinato in tutti i suoi punti passi, e clausole, ed affine d’oviare alli predetti danni,  e pregiudizij, e di contenere li contravenienti e Bandi campestri suddetti nel giusto dovere hanno pure ordinato farsi il Raccorso all’Elleccentissimo Reale Senato per ottenere dal medesimo l’approvazione, ed  interinazione delli suddetti Bandi, eleggendo, e deputando al detto effetto il suddetto Signor Sindaco Gio. Battista Perino, e me Notajo e Segretario infrascritto conferendoci intorno a quanto sovra e dipendenti l’autorità necessaria, ed opportuna e Testimoniali

Favria,  26.08.2014         Giorgio Cortese

 

Enduvinej:

J’è na cosa cl’è lunga parej d’en pertiass e ruma parej d’en troass, cò l’è?

C’è una cosa lunga come una grande pertica e grufola coma una scrofa, cos’è?

la sloira, l’aratro

 

larga parej dla calpina fa cori tui chi dla cassina, col’è?

larga come un cappello di paglia fa accorrere tutti quelli dell cascina, cos’è?

la polenta

 

Sweet alstromeria!

I fiori  oltre ad essere un ottimo elemento decorativo possono essermi molto utili quando voglio trasmettere precisi messaggi. È quindi utile conoscere il  significato dei fiori per fare la scelta giusta in ogni occasione. In questi giorni sono in piena fioritura dai miei suoceri delle splendide alstroemerie dette anche Giglio degli Incas. Lalstroemeria è una pianta perenne,   originaria del sud America, in particolare del Perù e di tutta la zona andina. Al mondo ne esistono più di 50 specie differenti, le più conosciute e commercializzate delle quali sono però degli ibridi. Il suo nome è dovuto a colui che per primo riuscì a portarne i seme in Europa, il barone Klas Von Alstroemer, dal sud America. Nella sua regione di origine le Ande, è conosciuto però con il nome di Giglio degli Incas. I suoi fiori, simili a dei lilium ma di dimensioni nettamente inferiori, a seconda la loro varietà possono avere diversi tempi di fioritura, alcune specie fioriscono in primavera mentre altre fioriscono anche in piena estate, come quelle che ha vcoltivato mia moglie.  L’astroemeria è una pianta  molto richiesta perché, nelle sue svariate qualità, i suoi fiori hanno una splendida resa visiva e sono l’ideali per la composizione dei bouquets. Ciò è dovuto alla vastissima gamma di colori di cui possono essere i fiori, se ne possono trovare, infatti, di colore rosso, giallo oro, bianco, rosa, o lilla, ed ogni petalo, inoltre, può avere delle diverse sfumature striate o punteggiature nere. Nel linguaggio dei fiori e delle piante mantenendo la simbologia della ragione peruviana è considerato un simbolo della vittoria del bene, nell’eterna lotta tra bene e male, tale significato fa si che lo si ritrova spesso come ornamento in moltissime cerimonie festive e nei riti tribali. Quando si aggiunge un’alstroemeria all’interno di un mazzo di fiori o in un bouquet questa rappresenta il sentimento della devozione, ricchezza, propserità e fortuna

Favria, 27.08.2014      Giorgio Cortese

 

Sono sempre di più convinto che la mente ha esattamente lo stesso potere delle mani, non solo di afferrare il mondo, ma di cambiarlo in meglio.

 

A volte... il buio.

A volte improvvisamente, molto più spesso in maniera graduale, progressiva, quasi non me ne accorgo. O se me ne accorgo penso che sia solo una giornata storta, niente di più. Non voglio ammettere in quei momenti che sta calando il buio nel mio animo, non voglio ammerterlo con me stesso. In quei brevi istanti vedo scorrere davanti agli occhi la mia vita, come una vecchia pellicola in bianco e nero, logora e sflilacciata. Vedo la scuola, i compagni e le compagne con cui ho condiviso gioie e dolori, di molti non ricordo i loro volti ma ho nell’animo luminoso il loro ricordo. Poi una folata di pensieri positivi riporta la luce nell’animo ed il buio rimane solo più un pallido ricordo fino alla prossima volta che calerà subdolo nel mio animo.

Favria, 28.08.2014    Giorgio Cortese