Touchè, la logica  è sconfitta?

Questa mattina pensavo alla schema  dove il tempo, velocità e misura sono, da sempre, i tre pilastri  supportati dalla tecnica: che il modo. La scherma mi ricorda molto la vita quotidiana dove sotto il fitto tessuto di azioni tecniche, botte dritte, cavazioni, battute, parate, controtempi, seconde intenzioni, finte in tempo, arresti in controtempo, restano limpidi i principi di base che sono la velocità, scelta di tempo, senso della misura. Purtroppo certe persone si imbarcano in avventure già con il fiato corto dall’inizio e devono riconoscere al contendente l’affermazione: Touché! Un modo di dire francese, in italiano, "toccato", usato da principio nella l'esattezza della "stoccata" da quest'ultimo eseguita. L'espressione è divenuta di uso comune  anche nella vita di tutti i giorni, per esempio in una discussione o dibattito.  Ma purtroppo come scriveva dallo statista bolognese Marco Minghetti, Presidente del Consiglio, in un celebre discorso pronunziato il 28 aprile 1874 alla Camera dei deputati dallo statista bolognese:”La logica non trionfa sempre nel mondo e rare volte nelle assemblee politiche.  Mi sembrano molto attuali, perché quante volte effettivamente scopro nei  dibattiti e comizi politici che la   logica e il buon senso sono l'ultima risorsa a essere adottata, dopo l'uso abbondante di tante altre spezie, che falsano il gusto elettorale,  della propaganda, della retorica, dei luoghi comuni, in un modo vecchio di fare politica anche a livello locale. Ma andando in profondità del problema questo,  naturalmente, vale anche nelle relazioni più semplici, anche perché, certe persone per raggiungere il risultato che si sono prefissati, ricorrono in maniera squallida a tutti i mezzi, spesso a scapito della coerenza e della verità. Detto questo, in particolare in tempi in cui le tecniche pubblicitarie mirano a tutto fuorché al rispetto della logica, della realtà effettiva e del senso comune, pur di raggiungere il loro scopo di piazzare qualche prodotto o qualche idea, devo dire per amore di verità  che nella vita non tutto è retto dalla logica razionale. Aveva ragione lo scrittore francese André Gide quando nel suo diario annotava: “Ciò che sfugge alla logica è quanto di più prezioso v'è in noi stessi”. Mi viene da pensare  per esempio all'amore che sicuramente obbedisce a percorsi che hanno un valore fondamentale nella mia vita ma che spesso non corrispondono a quelli della logica o dell'economia. Penso anche alla Fede che, pur ancorandosi alla ragione, procede oltre con una sua intrinseca coerenza, un suo itinerario "logico", infatti Pascal nei Pensieri condannava “due eccessi: escludere la ragione, non ammettere che la ragione”.

La vita è quotidiana è  indubitabilmente un continuo cimento tattico fra varie intelligenze.  Ma è con il buonsenso che si coordina la tattica ogni giorno.

Favria  23.05.2012              Giorgio Cortese

 

 

Il cioccolataio.

Ultimamente ho visto da qualcuno fare la figura del cioccolataio. E mi sono domandato perché un trattamento così sprezzante per chi lavora il cioccolato? Pare che  l’origine risalga ad un aneddoto storico che ha per protagonista re Carlo Felice di Savoia. Intorno al 1823, un ricco fabbricante di cioccolato girava per le vie di Torino con una carrozza più sontuosa di quella del sovrano. Carlo Felice s' infuriò per quello che considerava un affronto al suo rango: "Quando esco in carrozza . disse . non voglio fare la figura di un cioccolataio".  Beh personalmente ne conosco uno che non smette di fare delle figure simili!