In questi giorni un amico mi ha fatto ritornare i mente su una
massima do Aristotele: prima vivere, poi fare filosofia!. Sicuramente molte volte dovrei prendere alla lettera il suggerimento
di Aristotele. Invece testone ed ottuso faccio esattamente il
contrario prima il pensiero libero e poi i pensieri sulle miserie quotidiane.
Personalmente ritengo che s ho già dei buoni pensieri già dal mattino presto il
mio animo si colma di gioia e poi pazienza se le miserie umane ne fanno svanire una bella
porzione, pazienza. Il tesoro che ho acquisito gratuitamente di condindisione con i miei
simili non evoperarà mai dal mio animo
La rana ed il bue, linvidia
Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa
dall'invidia per quell'imponenza prese a gonfiare la sua pelle rugosa. Chiese poi ai suoi
piccoli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no. Subito riprese a
gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande. Quelli risposero: -
Il bue. Sdegnata, volendo gonfiarsi sempre più, scoppiò e mori. Quando gli uomini
piccoli vogliono imitare i grandi, finiscono male. Fedro. Questa sera
tornando a casa in auto pensavo alla favola sopra trascritta, sullImu ed il suo
paradosso, tassa ingiusta ma che se non viene pagata blocca la macchina statale, una
macchina che si potrebbe paragonare ad un grande vaso pieno di una miriade di buchi, e
dove non è bucato, le spese inutili stillano lo stesso. Sulla carenza di sostenibilità
nella nostra società, sui limiti naturali delleconomia del fatturato che non
può crescere a dismisura, sul cinismo di certe persone che mettono al primo posto solo il
loro personale tornaconto. Poi pensandoci bene mi fermo un attimo, ad osservare il
mio animo e forse il mio è solo disprezzo che germoglia da una livida invidia segreta.
Devo ammettere che in certi giorni affiora in me il pensiero che quello che
disprezzo nasconde una porzione di rancore malcelato, insomma una porzione di
felicità che se mi manca devo per forza dare la colpa ad altri.. Al riguardo mi viene
sempre in mente anche la favola della volpe e luva che è rappresentativa al
riguardo. Mi sembra che molte volte sono segretamente stuzzicato nel liquidare con
una battuta pungente loperosità dei miei simili per il semplice fatto che non ci
sono arrivato prima io a fare una cosa così carina e semplice ma di sicuro effetto.
Personalmente in quei momenti per superare e neutralizzare questo pericoloso virus uso
come anticorpo con una strategia di bilanciamento, focalizzando gli aspetti positivi
della mia vita quotidiana senza mai abbattermi se in qualcosa risulto perdente. Certo non
è facile, ma poi si sta molto ma molto bene. Penso che sia meglio ogni giorno che mi
concentri sulle mie piccole fortune e soddisfazioni e non su quello che non ho. E poi la
cura per debellare la mala pianta dellinvidia è quello di riflettere un
attimo sullirrazionalità delle ruminazioni tipiche dellinvidia, che non
portano mai da nessuna parte. Scriveva infatti Ezra Pound che: Il cattivo
critico critica il poeta, non
Favria, 13.06.2012
Nel parlare di crisi tutti propongo delle soluzioni ma penso
che ci sia una grande differenza tra conoscere il cammino e percorrerlo.
Non puoi portare prosperità scoraggiando la parsimonia, non
puoi rafforzare i deboli indebolendo i forti, non puoi aiutare i lavoratori se colpisci i
datori di lavoro, non puoi incoraggiare la fratellanza incoraggiando l'odio di classe, non
puoi restare fuori dai guai spendendo più di quanto guadagni, non puoi costruire il
carattere e il coraggio privando l'uomo dell'iniziativa e dell'indipendenza, non puoi
aiutare gli uomini facendo sempre in loro vece ciò che dovrebbero fare da soli.
Abraham Lincoln