Quando manca la pelle del leone, bisogna indossare quella della volpe. (Fedro)

 La mosca e la mula,  ovvero le vane minacce

“Una mosca posata sul timone del carro rimproverava la mula dicendo: "Come sei lenta! Non vuoi camminare più in fretta? Bada che non ti punga il collo con il mio stiletto". Quella rispose: "Le tue parole non mi turbano; temo invece questo qui che, seduto a cassetta, tenendomi aggiogata mi dirige con la frusta e trattiene la mia bocca con il morso che si copre di schiuma. Perciò smettila con la tua sciocca arroganza; so bene quando c'è da prendersela comoda e quando correre".  “Secondo Fedro con questa favola si può deridere a ragione chi non vale nulla e pronuncia vane minacce”

Ho trascritto questa favola di Fedro che considero sempre attuale, per parlare di quello che mi è successo domenica mattina, scorsa, alle 8,00. alla domenica mattina a quell’ora la piazza principale era se non vuota, libera da quasi tutte le auto che durante la giornata si alternano negli spazi a loro   riservati.

Andavo a piedi a prendere il giornale e che cosa vedo: un’auto parcheggiata in divieto! Premetto il divieto è sempre divieto, ma molte volte  in quella strada c’è chi si ferma per acquistare velocemente il giornale o il pane nella vicina edicola o nella panetteria. Certo sono in divieto, ma  i parcheggi della piazza sono saturi di auto che sostano. Sono rimasto così tanto sbalordito che mi sono permesso di fare un foto per documentare l’episodio. Mi pare tanto che l’auto sia di un’amministratore locale, perché mentre osservavo l’auto parcheggiata in divieto, perplesso  perché  a pochi metri c’erano tutti i parcheggi liberi, che una persona mi ha urlato, alle spalle, con arroganza e tracotanza: “ma si fammi una foto e mettila su Fb!” Non ho voluto ribattere perché mi hanno insegnato che se ti metti a discutere con uno stolto non ne ricavo nulla,  rischio di essere trascinato al suo livello e di essere battuto dalla sua esperienza nel settore.

Sono entrato in edicola e uscito dopo alcuni minuti, mentre lo stesso personaggio tronfio del suo attuale ruolo civile era ancora li a chiacchierare con l’auto in divieto di sosta, nonostante i parcheggio deserto li vicino a pochi metri, forse per lui non vale  l’articolo 3 della Costituzione Italiana: Tutti i cittadini hanno pari dignità  sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”.

Ma allora mi domando come si fa nella vita ad essere cosi arrogante e prepotente? Sono atteggiamenti che danno fastidio e ne danno ancora di più quando a commetterli è un cittadino che viene eletto per rappresentarci nelle Istituzioni Locali, che nel loro piccolo in questi frangenti sono simili all’arroganza della casta. a livello nazionale.

Mi viene da pensare che persone che sono così presuntuose non sono mai propense al dialogo e al confronto.

Sono comportamenti che danno a vedere un crescente nervosismo di fondo e la cosa mi preoccupa, perché una persona eletta dovrebbe essere equilibrata, pacata e rispettare prima di tutti le regole del vivere civile, ma  forse questa persona non sa che cosa sia l’educazione civica e se continua cosi farà imbarbarire la cultura del  dialogo più del lecito.

Favria  14.06.2012   Giorgio Cortese

 Nella vita quotidiana ogni passo non necessario è un passo imprudente