Cloud sogni di nuvole.
Una domanda questa mattina mi sorgeva spontanea, ma quante persone guardano ancora il cielo. Insomma, alzi la mano in modo affermativo alla domanda ma quanti di noi alzano il testone per contemplare il cielo, nuvole e sole? Penso molto pochi, al massimo si alza lo sguardo al mattino per controllare che tempo che fa. Ed è appunto sulle nuvole che voglio parlare. Ammettiamolo, è un gioco che abbiamo fatto tutti, in riva al mare o in alta montagna, sopra la distesa dei laghi oppure in volo, sbirciando dall'oblò dell'aereo.
Personalmente da bambino amavo giocare con le nuvole, che mi sembravano delle sculture in movimento che di volta in volta si trasformavano in cavalli e poi mostri tentacolari per diventare delle placide balene infine in volti di pallidi anziani, in paffuti bambini rosati verso sera, quando il sole va a morire.
Mi hanno sempre affascinato le nuvole ed loro continuo
mutare di forma, pensavo fino a qualche anno fa che questo fosse solo un bel ricordo dellinfanzia
ma poi ho scoperto che queste immagini da loro plasmate aveva attratto già nellantichità
dei pensatori del calibro del greco Aristotele e del latino Plino il vecchio. Con lavvento
del cristianesimo si paragonò il mutare delle forme delle nuvole in
manifestazioni del demonio ed in seguito nel medioevo si pensava che le meteoriti fossero
create dalle nuvole, insomma che i vitelli piovevano dal cielo adesso mi fanno sorridere
ma allora ne erano quasi certi dato che nellantichità erano convinti che i
centauri figli di Nefele , che in greco significa nuvola,
fossero colà partoriti.
Ma si dice anche senza nuvole per indicare in senso figurato il non avere problemi o turbamenti. Ci sono persone che dicono di non avere nuvole , persone che invidio perché sono dei grandi sognatori ma questo termine viene anche usato in senso spregiativo quando la persona non si rende conto della realtà circostante e sembra quasi che non si accorga di quello che gli succede in torno.
Tutti questi sono modi di dire sono comuni in Europa, vista la collettiva origine dalla società greca, e allora ci sentiremo dire che abbiamo la testa tra le nuvole. Come? Essere con la tête en lair in francese, a fi cu capul in nori in rumeno o miec glowe w chmurach in polacco. Le diagnosi più eccentrica? Quella tedesca, che chiama in causa persino gli uccellini: vivi nella terra del Cucù im olkenkuckucksheim leben . Alcuni modi di dire vanno persino più in alto delle nuvole, fin su sulla luna estar en la luna in spagnolo, auf dem Mond leben in tedesco, être dans la lune in francese, fino ad arrivare alla nostra lingua con il chiedere la luna.
Grazie per avermi letto ed esservi con me persi a riflettere qualche istante e ad inseguire, anche solo con il pensiero le nuvole che sono simili al cammino incessante del nostro quotidiano passo, nuvole lallegoria della nostra vita e rifugio dellanimo dopo la fatica quotidiana e che non è il cloud informatico, che è sempre una nuvola dove vengono archiviate le informazioni su rete tramite un provider.
Favria 15.06.2012