Secondo Aristotele: “Chiamiamo libero colui che esiste per se stesso e non per un altro.” Io chiamo concittadino chi  ogni giorno in silenzio lavora sodo per dare un servizio alla comunità in qualsiasi momento.

 Ma che cos’è la morale politica? 

Nel mio piccolo penso che oggi giorno ci rempiono la bocca con il concetto del bene comune, una nozione che sembra antica e fuori moda. Certo con la crisi che morde, con le famiglie italiane che stanno perdendo mese dopo mese il potere reddituale e  con molto che sono a metà mese in un profondo rosso che non è pompeiano è difficile da capire. Si è difficile da capire quando sentiamo minacciato il nostro bene personale, il nostro piccolo orticello di benessere raggiunto anche grazie al sacrificio dei nostri genitori, quelli che hanno fatto il miracolo italiano, il boom economico degli anni sessanta.

Personalmente penso che da ogni problema devo trarre una lezione ed un opportunità di crescita, ed allora c’è questa crisi forte, siamo nel tunnel e non si vede ancora una timida luce d’uscita ma proprio per questo abbiamo bisogno tutti, ed il io per primo di una maggiore coesione e solidarietà,  la necessità di rendermi conto che ognio giorno viviamo tutti nella stessa casa e come diceva il poeta latino Orazio:” Se brucia la casa del tuo vicino, la cosa mi riguarda, e molto”.   Perché tutti viviamo in una casa comune.  certo il clima politico a tutti i livelli è avvelenato.

Ritengo la buona politica non è quella che invece di duellare e discutere pacatamente ma i contendenti usano un linguaggio che taglia più delle spade. Questo crea disaffezione da parte dei cittadini che considerano il palazzo sempre più lontano e distante e non in mezzo a loro.

Questo innaffia sempre di più la malapianta dell’antipolitica, l’anticamera della dittatura, ed episodi simili ne abbiamo avuti parecchio nel passato. La democrazia è dibattito, discussione su differenti opinioni.

Ma attenzione che ci piaccia o no abbiamo a tutti i livelli amministrativi dalla piccola  Comunità a livello nazionale una storia comune da condividere, un  futuro che possiamo costruire solo se rimaniamo uniti pur con le nostre diverse opinioni. Purtroppo la tela  che ci mantiene uniti, in molti punti dell’arazzo si è consumata o lacerata dalle feroci forbici della polemica.

Ritengo  che ognuno di noi deve mettersi d’impegno ogni giorno, anche con piccole e umili parti che concorrono tutte assieme a farci uscire dal tunnel della crisi. Abbiamo tutti un grande bisogno di una politica partecipativa che avvicini le Istituzioni con  noi cittadini, perché abbiamo tutti il sogno di un futuro migliore per noi e per i nostri figli, non vogliamo scivolare lungo la china della decadenza. Ed allora  c’è un grande bisogno di idee e di impegno e sani principi per rifondare la politica, perché diventi di nuovo il governo della città da parte di uomini liberi ed eguali.

Si deve ritornare a coinvolgere le persone nela scelte che vengono prese. Non basta più indignarsi, arrabbiarsi e protestare si deve ritornare a partecipare la politica per eleggere persone oneste che rispettino gli impegni presi,   per iniziare a percorrere insieme un nuovo percorso politico.

Favria  22.06.2012                 Giorgio Cortese