Breve temporale serale

In cielo sciami di  nuvole impaurite volano come in una   danza continua, creando insoliti effetti simili a  giochi in un monitor che si cala nel suo stand bye. Viene da lontano, oltre le montagne; lo sento avanzare col suo passo pesante, la sua potenza, il suo rombo impetuoso. Le nere nuvole che lo accompagnano, infime e ruffiane, si scontrano, una contro l’altra, ostentando la forza che possiedono. Sopraggiunge il vento: all’inizio accarezza le foglie secche appoggiate al suolo, le plagia, le trasporta qua e là con giochi di vortici, facendole cantare. Gli alberi, inebriati, applaudono il divertente spettacolo. Al rumore del vento mi  accosto alla finestra. Un'anta sbatte più volte come ad avvertire l'arrivo di un ospite non ben accetto. I vetri si puntinano, quelli a ovest. poi piccoli rigagnoli irregolari li rigano, fino a trasformare il solito panorama in un vecchio film. L'asfalto caldo emana quell'odore che mi ricorda i pomeriggi passati a giocare con gli amici in cortile. Rispro la finestra e mi sporgo. Avrò avuto 6 anni, e ricordo perfettamente quella sensazione. Improvvisamente le condizioni atmosferiche diventavano avverse, e l'asfalto cotto dal sole rilasciava vapori che adoro

Favria 21.06.2012  Giorgio Cortese

Ogni giorno provo a migliorare la mia vita, inciampo e cado ma riesco sempre a rialzarmi. Cerco ogni giorno di impararare dai miei errori, perché una delle cose che da il senso alla vita è quella sempre di migliorare.

Viaggio fotografico a Lisbona

Che bella sorpresa la mostra fotografica di Paola Zoppi a Favria, durante la festa patronale, che mi racconta di una Lisbona fuori dagli schemi, una città che lentamente si  snoda dalle colline al mare, con le sue  scalinate, i suoi vecchi tram, electricos, i vicoli con i panni appesi alle finestre, i negozi con persone sedute fuori che lentamente aspettano lo scorrere della giornata magari bevendo una bica, il caffè, o la ginginha, un liquore alla ciliegia.

La fotografa ha immortalato le emozioni di quegli abitanti stupendi narrati dal grande poeta lusitano, Fernando Pessoa, mediante delle foto in bianco e nero e con una iniziale a colori che è bellissima, ed è la foto iniziale.

Guardando quelle foto non posso non pensare che da li sono partiti dei cuori impavidi  per avventure estreme al di là di quel mare blu, che avevano la torre di Belem, l’ultima fotografia della mostra, come punto di riferimento..

Il porto di Lisbona, che nel XVI secolo vide affluire l'oro e l'avorio dall'Africa, il pepe e la cannella dall'India, la seta dalla Cina e il tabacco dall'America, è tuttora uno dei principali scali marittimi d'Europa: dock, banchine, depositi e stazioni marittime si susseguono su 20 km di lunghezza.

Ritornando alle foto ogni immagine, ogni fotogramma, mi rende partecipe di quell’ attimo rubato al tempo ed immortalato sull’obiettivo.

Osservando le foto mi sembra  di essere partecipe di quelle  situazioni, nei volti delle persone e nelle cose fotografate. Certo la fotografia ha una sua logica della narrazione, un suo passo di gambero, che mi da una forte emozione interiore perché risalgo ad un fatto già successo, analizzando via via i particolari. Nel racconto fotografico il tempo, come sequenza d’immagini ordinate cronologicamente, non ha molta importanza. Conta molto di più il senso del tempo.

Ritengo che la fotografia  sia un modo di esprimersi discorsivo: è la scrittura fatta con i colori della luce ed è uno dei mezzi più immediati a disposizione  per noi esseri umani nel raccontare  fatti ed emozioni con immagini.

La fotografia  è rapporto mirato con chi è ritratto, felice di essere raffigurato in modo naturale e la macchina  fotografica è un prolungamento della vista e della mente.

Penso che la fotografa è stata molto brava nell’individuare la  scelta dell’istante, perché , non dimentichiamo che ogni immagine è sempre una sintesi di un momento fermato e scelto tra tanti altri. E la ricerca del dettaglio non è solo un momento superficiale della materia ad effetto, ma è studio di superfici, di volumi, di prospettive. È un capire in profondità i molteplici aspetti della realtà. E questo processo sopra elencato avviene in pochi secondi con il click del fotografo.

Bravissima Paola che mi hai trasmesso con la Tua mostra fortissime emozioni facendomi vivere per un attimo, a Lisbona che è una città da sentire e da vivere più che da raccontare, e tuo hai fatto tutto questo con delle stupende foto.

Favria 22.06.2012              Giorgio Cortese

 

Uno dei motivi più belli del viaggio è la condivisione.

 

Favria con passione

L’ estate è per molti di noi il tempo del distacco dal luogo  dove si vive nel resto dell’anno e dalla vita frenetica di tutti i giorni e non importa che questo periodo di tempo sia più o meno lungo  e venga trascorso ai mari o ai monti oppure in campagna. Ed ultimamente con la crisi che morde con delle semplici gite giornaliere e relative passeggiate.

Con l’Estate ho davanti agli occhi in maniera evidente i due modi di vivere la vita, quella sempre in affanno e quella di intrecciare placidamente dei proficui rapporti interpersonali.

Certo mi viene da pensare che nonostante questa crisi  ho la fortuna di vivere  ancora discretamente  e ho la felice ventura di vivere in un territorio dove la qualità della vita, intesa anche come rapporti umani è ancora molto forte. Insomma conosco bene i miei vicini e anche moltissimi abitanti della mia Comunità, che pur  superando di poco di cinquemila abitanti, mi pare che siamo 5.300ca si riesce a mantenere con loro ancora uno stretto legame nei rapporti interpersonali.

Purtroppo le grandi città perdono questo filo che unisce e pur essendo appetibili per i grandi servizi che offrono sono per conto mio dei contenitori frammentati socialmente con povere relazioni umane pur come detto prima con una grande abbondanza di offerte di servizi, ma con la mancanza di tempo di utilizzarli. La vita cittadina si trasforma allora in un luogo dove si perde il senso dell’appartenenza storica comunitaria, non avendo delle radici da condividere e questo penso che generi una  diffusa insicurezza sociale.

Sono felice di vivere a Favria, perché pur con tutte le ridotte offerte di servizi della provincia, ho una dimensione umana dell’esistenza che apprezzo molti di più durante l’Estate, con le sue lunghe giornate ed il tempo per girare a piedi o in bicicletta ed incontrare delle persone in un tessuto sociale abbastanza coeso. Certi ci sono disagi e problemi, ma tutti conoscono quasi tutti ed è più facile risolverli se quelli che sono deputati a farlo ci mettono un minimo d’impegno e un impegno a relazionarsi sempre di più con i concittadini.

Mi piace Favria perché tra i miei concittadini attraverso le associazioni c’è un vero e proprio fenomeno di riaggregazione sociale con nuove e vecchie associazioni anche se purtroppo nella maggior parte di loro, anno dopo anno sale l’età media degli iscritti, ma si sa, se non cambia la tendenza demografica siamo sempre di più un paese di attempati giovanotti..

Ritengo che se la comunità sociale si riaggrega sempre di più anche la comunità civile ne trae giovamento, ma questo deve essere perseguito da tutti, senza manipolazioni per propri fini elettorali o di altre partigianerie, perché solo cosi possiamo incrementare la coesione e la relazionalità tra di noi che altrimenti andrebbe sempre di più ad allentarsi fino a perdersi.

Favria  23.06.2012         Giorgio Cortese